Da giorni gli esponenti della sinistra ripetono che la Toscana da loro amministrata è al top. Parlando con i cittadini per la verità non si coglie tutto questo entusiasmo, né applausi per i risultati di questa amministrazione al top. Qualunque sia il settore preso in considerazione è difficile riscontrare particolare efficienza e lungimiranza.
Le infrastrutture sono ferme da decenni. L’ultima, forse unica, grande opera stradale realizzata negli ultimi cinquanta anni è la Fi-PI-LI, strada che tutti i toscani ben conoscono per la sua inadeguatezza progettuale e costruttiva e purtroppo anche per la sua conseguente pericolosità. Al di la di questa arteria il reticolo stradale è quello di cento anni fa. Cosi pure per le linee ferroviarie, ancora in gran parte a senso unico e non elettrificate. In questo campo siamo al livello di terzo mondo.
Il servizio idrico non brilla per efficienza, ma brilla solo per le tariffe fra le più alte d’Italia. Ad alte tariffe non corrisponde un adeguato servizio. Ci chiediamo dove vanno a finire tutti i soldi delle bollette, visto che le condutture sono stravecchie e hanno una dispersione idrica del 37%. Negli ultimi tempi la sinistra parla di pubblicizzare il servizio idrico, dopo averlo privatizzato, dando chiara dimostrazione di idee poco chiare. Se vuole pubblicizzare il servizio, spieghi dove verranno trovati i 400 milioni di euro per liquidare i soci privati. Forse con ulteriori aumenti delle bollette?
Le cose non vanno meglio per quanto riguarda il servizio ritiro rifiuti, la famigerata TARI. Anche qui la Toscana si distingue per avere le tariffe più alte d’Italia, a cui però non corrisponde un servizio adeguato. Il motivo è che la Toscana ha bandito i termovalorizzatori e i cogeneratori (strumenti utilizzati in tutte le nazioni più evolute del mondo) puntando esclusivamente sulle costose discariche a cielo aperto. Metodo medioevale e costoso di raccolta della spazzatura. Il deficit impiantistico della Toscana anche in questo caso danneggia i cittadini, dal punto di vista della qualità del servizio, del costo e dell’inquinamento.
Infine la sanità. La sinistra si riempie quotidianamente la bocca dell’eccellenza del servizio sanitario toscano e del suo carattere pubblico. Negli ultimi 20 anni sono stati chiusi moltissimi piccoli ospedali, senza che alle piccoli città e centri di provincia venisse fornita una valida alternativa. L’ospedale di Empoli ne è una prova. Per quanto riguarda il carattere pubblico della sanità toscana, basta chiedere ai cittadini toscani cosa ne pensano. Oramai è prassi generale ricorrere agli studi privati per avere in tempi ragionevoli i risultai di visite specialistiche. Se poi qualche cittadino ha la pazienza di attendere mesi, ci pensano i ticket e la burocrazia telefonica e stemperare gli entusiasmi sul servizio pubblico.
In Toscana però un top c’è. L’inadeguatezza della Regione ad amministrare con lungimiranza, semplicità e fuori dagli schemi ideologici.
Mariagrazia Bindi Consigliere Comunale a Vinci e all’Unione dei comuni circondario Empolese Valdelsa Candidata alle elezioni regionali della Toscana per Lega Salvini premier – Collegio FI 3
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