Altopascio, il sindaco D'Ambrosio lascia il PD

Il sindaco di Altopascio Sara D'Ambrosio ha deciso di lasciare il Partito Democratico. La scelta avviene poche settimane dopo una decisione simile di Marco Remaschi, assessore regionale e a Altopascio. Oltre a D'Ambrosio lasciano il PD anche gli assessori (eccetto il vice sindaco) e alcuni consiglieri.

D'Ambrosio: "Decisione sofferta"

"Ho deciso di non rinnovare la tessera del Partito Democratico: una decisione che non prendo da sola, ma che condivido con i miei assessori, a esclusione del vicesindaco che resta invece iscritto, e alcuni consiglieri comunali. Per me è una decisione sofferta, perché quella del PD è stata la prima e unica tessera che ho avuto nel portafoglio e decisi di prenderla subito, nel 2008, quando nacque quello che per me resta un grande progetto, oggi però sempre meno vicino agli umori e ai bisogni dei cittadini e sempre più avvitato su guerre intestine che, negli anni, hanno fatto passare il sogno a tanti.
Una decisione per niente impulsiva, ma pensata a lungo, discussa tutti insieme.

Siamo convinti di poter costruire una casa più ampia qui su Altopascio, una casa civica, che possa portare avanti i valori del centrosinistra e che guardi oltre alla sola dimensione del PD; una casa capace di accogliere tutti coloro che desiderano una società plurale, progressista e solidale anche in vista delle prossime elezioni comunali, ripentendo ciò che ci fece vincere nel 2016. E cioè la capacità di essere uniti, con una proposta che abbracci quante più persone possibili e riunisca i cittadini intorno a un’idea chiara di paese, intorno a un programma, intorno alla volontà di continuare nel percorso di rinascita intrapreso e continuare sulla strada del rinnovamento, della crescita, dello sviluppo, della giustizia sociale. La nostra non è una rottura, ma una diffusa voglia di rinnovamento, anche per dare una “scossa” al Partito Democratico. La critica più grande, infatti, la rivolgo proprio alla classe dirigente di questo partito, ai vertici che spesso impongono scelte e divisioni, facendo schiacciare il PD su logiche che non sempre vengono comprese. E in questo senso, l’ultima vicenda delle regionali che ha riguardato l’assessore Marco Remaschi ne è la riprova.

Quando nel 2016 ci siamo insediati, Altopascio era il fanalino di coda della provincia su tutte le questioni strategiche. Oggi non è più così: grazie al nostro lavoro e grazie alla capacità di collaborare con tutti gli amministratori del territorio, anche con quelli delle province limitrofe alla nostra.

Credo che più di chiunque altro siamo proprio noi sindaci, noi assessori, noi consiglieri comunali a fare da vere e proprie spugne nei confronti dei cittadini e a cogliere lo scollamento sempre più profondo che si consuma tra la gente e le istituzioni, tra la gente e la politica. Sta a noi sanarlo: non con le divisioni, le guerre incomprensibili e le rese dei conti. Ma con l’ascolto, con i fatti, con la presenza sul territorio e la capacità di risolvere i problemi. Con la voglia di esserci. Sempre".

PD Altopascio: "Appoggio al sindaco"

“Rispettiamo e condividiamo tante delle considerazioni che il Sindaco ha fatto rispetto alla decisione di lasciare il Partito Democratico - spiegano gli iscritti del circolo PD di Altopascio. E' infatti opportuno operare un rinnovamento, soprattutto nei metodi di selezione del personale politico, per garantire la qualità della classe dirigente e la capacità di rappresentanza dei territori. La mancata candidatura di Marco Remaschi è un grave errore politico: il suo radicamento sul territorio e la sua esperienza avrebbero potuto costituire un valore aggiunto per la Piana e per la provincia di Lucca nel suo complesso.

“Il Partito Democratico resta una forza fondamentale e in prima linea per la prosecuzione del programma di governo di questo mandato e anche per il prossimo: in questo senso, infatti, la strada, fianco a fianco, continua. L’obiettivo a breve termine sono le elezioni regionali e noi tutti siamo impegnati per far eleggere Eugenio Giani Presidente della Toscana; a medio-lungo termine, invece, ci sono le comunali di Altopascio del 2021: una sfida strategica, che ci vedrà al lavoro per costruire, insieme con il Sindaco, con la giunta, con i consiglieri comunali, con gli iscritti e con i cittadini tutti, un movimento progressista di centrosinistra, che porti alla nascita di un soggetto politico di natura civica e trasversale, che individui nei programmi e nei metodi per realizzarli una base comune per poter continuare nell’azione di rinnovamento, rinascita e rilancio del territorio di Altopascio e fare, quindi, ancora più e meglio quello che è già stato intrapreso con la svolta del 2016.

La rottura col passato - che per oltre 20 anni ha visto il potere, qui ad Altopascio, nelle mani delle medesime persone -, è già palpabile: basti vedere i miglioramenti fatti nel nostro comune sotto l’aspetto della qualità della vita, del sostegno e del rilancio del tessuto sociale e produttivo, degli investimenti ottenuti e realizzati”.

“Il Pd di Lucca deve ricucire lo strappo con il territorio: riteniamo infatti grave che il territorio della Piana di Lucca, che insieme rappresenta oltre 70mila persone, decine e decine di imprese, tra le più grosse di tutta la provincia e anche della Regione, e problematiche annose soprattutto sul fronte infrastrutturale, non abbia espresso neanche un candidato PD per le elezioni regionali. C’è molto da lavorare e noi siamo qui per questo, con un sguardo rivolto proprio al prossimo anno, con le comunali di Altopascio che rappresentano un passaggio importante”.

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