“La ristorazione non ha colore politico e quanto sta accadendo al collega ristoratore di Pontassieve non solo è assurdo, ma anche profondamente lesivo della dignità del lavoro e della libertà d’impresa”. Il presidente della Confcommercio fiorentina Aldo Cursano, ristoratore anch’egli, interviene così in merito alla vicenda del ristorante Sunset, costretto a rifiutare il pranzo fissato da Matteo Salvini a causa delle tante minacce e degli insulti ricevuti per telefono e via web.
“Gli oppositori politici di Salvini - ma chiamarli così è far torto alla vera opposizione, quella che si batte sulle idee senza schiacciare le persone - sono arrivati addirittura a vendicarsi riempiendo di recensioni negative la pagina del locale sui social e su Tripadvisor. Un atto inqualificabile, che dovrebbe essere punito per legge”, prosegue Cursano, che è anche presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale di Fipe Confcommercio, la federazione dei pubblici esercizi.
“Se tutti gli imprenditori hanno subito stigmatizzato l’accaduto, solidarizzando con il collega, ci saremmo aspettati forse più vicinanza da parte delle autorità locali, che invece hanno preferito evidentemente stare fuori dalla mischia, abbandonando di fatto il ristoratore in pasto ai leoni da tastiera”
Anche uno dei locali fiorentini di Cursano, qualche tempo fa, fu messo al centro di alcune polemiche per aver ospitato il leader della Lega a cena. “Per noi ogni cliente è sacro, non facciamo distinguo. Se il livello del dibattito politico in Italia deve essere questo, cioè se il sushi sia di destra o il lampredotto di sinistra, giocando sulla pelle di chi fa onestamente il proprio mestiere, il nostro sta diventando davvero un triste Paese”.
Fonte: Confcommercio Firenze
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