Lapide dell'ANPI danneggiata, denunciato un 53enne. Avrebbe agito "per rancori personali"

Ci sarebbe un colpevole per l'incendio della corona di alloro e il danneggiamento della lapide di marmo che l'ANPI aveva messo sotto l'arco di Porta Vecchia a Grosseto in memoria di sei partigiani uccisi dai nazifascisti durante la liberazione della città il 15 giugno del 1944. Si tratterebbe di un 53enne di Grosseto. Ad incastrare l'uomo i filmati di videosorveglianza. L'uomo, che è stato denunciato, avrebbe agito "senza alcuna appartenenza a fazioni di carattere politico, ideologico o religioso, tantomeno di carattere estremistico", ma per "rancori personali", così dicono gli investigatori.

La nota del COMITATO PROVINCIALE ANPI GROSSETO “NORMA PARENTI”

"Siamo grati alle autorità inquirenti per la celerità e l'efficacia del lavoro fin qui svolto, adesso attendiamo che il quadro si delinei ulteriormente. In tal senso l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia non può accogliere una derubricazione di un atto grave, che ha severamente offeso la memoria dell'intera Città di Grosseto, giungendo a scuotere le coscienze di migliaia di cittadini portandoli alla mobilitazione, ad un mero gesto compiuto da un uomo per "motivazioni e rancori di carattere personale".

L'azione, che è stata premeditata come d'altronde confermato in sede di arresto, possiede una chiara valenza politica, inquadrabile in un più ampio contesto nazionale di attacchi alla memoria dei Partigiani e dei luoghi della Guerra di Liberazione, come ampiamente dimostrato da eventi similari verificatisi in tempi recenti in altre città italiane. L'ANPI, nelle sedi competenti, sottolineerà pertanto l'opportunità ed il dovere di proseguire verso il pieno riconoscimento della fattispecie di reato di vilipendio delle istituzioni repubblicane, previsto e punito dall'art. 290, comma 2 del Codice Penale”.

 

 

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