Il Consorzio Vino Chianti plaude alla decisione dello United States Trade Representative (Ustr) di non aggiungere alcun dazio aggiuntivo ai prodotti italiani destinati al mercato Usa, nell'ambito della revisione semestrale delle misure adottate in attuazione della sentenza del Wto sui sussidi Airbus. Sono infatti previsti incrementi solo per alcune categorie di merci provenienti da Francia e Germania, compensando così le riduzioni di tariffe applicate a Grecia e Gran Bretagna.
"E' un'ottima notizia - afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio - visto che il mercato statunitense per noi è il primo mercato di esportazione. In un momento come questo non avere aumenti di costi da parte degli importatori per noi è un'ottima cosa, che ci permette di riprendere l'attività commerciale per farla tornare ai livelli pre-Covid: abbiamo tutte le possibilità per poter ripartire, nel momento in cui l'America riapre i mercati al 100%. Gli Usa hanno continuato ad acquistare: ci è mancato un po' il canale Horeca, ma il Chianti è un vino molto presente nella grande distribuzione americana, per cui non ci sono state grandi flessioni".
Secondo le elaborazioni su base dogane dell'Osservatorio del Vino di Uiv, gli Stati Uniti rappresentano il primo buyer di vino al mondo e l'Italia è il primo Paese fornitore. Il mercato Usa assorbe una quota vicina al 20% della produzione complessiva di Vino Chianti, per un valore stimato intorno ai 100 milioni di euro.
Fonte: Consorzio Vino Chianti
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