Un gruppo di iscritti a Sinistra Italiana, di diverse province toscane, compresi quattro coordinatori provinciali, continua l’impegno a sostenere la lista Sinistra Civica Ecologista nella coalizione con il centrosinistra per le prossime elezioni regionali.
I due obiettivi fondamentali della lista Sinistra Civica Ecologista sono:
- spostare ‘a sinistra’ la coalizione
- contribuire a fermare questa destra pericolosa che nella nostra regione ha già preso molte città
Ci concentreremo su alcuni temi e punti programmatici, già accettati dal candidato presidente Giani: rilancio della sanità pubblica, con particolare riguardo a quella territoriale e alla prevenzione; riconversione verde dell'economia, con la riqualificazione energetica e ambientale delle imprese, ma anche sviluppo del trasporto pubblico, con mezzi e infrastrutture a basso impatto ambientale; messa in sicurezza del territorio; una effettiva economia circolare per i rifiuti (ridurre i rifiuti in discarica e inceneritori, avere più impianti per il mercato delle materie prime seconde); un nuovo piano di edilizia residenziale, la destinazione ad uso abitativo di edifici pubblici recuperati e interventi contro lo svuotamento dei centri storici; ripubblicizzazione dell'acqua e una legge sui beni comuni.
E naturalmente il lavoro, di qualità e nel rispetto dei diritti, che ben si collega alla proposta, promossa dallo stesso candidato presidente, di una ‘regionalizzazione’ di Fidi Toscana per il finanziamento più diretto alle attività produttive. E, non certo per ultima, l'istruzione, con provvedimenti per arginare l'abbandono scolastico, promuovere servizi per la fascia 0-6 anni ed un piano per l’edilizia scolastica.
È, la nostra, anche un’alleanza ‘competitiva’, che si fonda su punti programmatici e valori fondamentali comuni, costituita da un insieme di soggetti che su qualche tema ha un’opinione diversa (vedi, ad es., la nostra opposizione al progetto del nuovo aeroporto di Firenze). Stiamo dentro l’alleanza di centro sinistra perché è un terreno più avanzato per poter fare cose utili per la Toscana. In questa alleanza, noi accentuiamo l’urgenza del cambiamento, rispetto ad altri soggetti ed anche allo stesso PD. Per noi, rispetto alla Toscana degli ultimi anni, sono diverse le cose da cambiare e da migliorare Per la prima volta nella storia repubblicana, la destra, ‘questa’ destra, non è scontato che perda in Toscana; quindi non possiamo sottrarci alla battaglia politica laddove lo scontro è più importante.
Le previsioni di alcune élite di sicura vittoria della coalizione di centrosinistra ci sembrano perlomeno azzardate. Per questo non possiamo sottrarci di fronte alla scelta.
Il diffuso disagio economico e sociale e la percezione di un prossimo futuro ancora più difficile nella Toscana post Covid 19, soprattutto nelle aree periferiche e costiere (“territori abbandonati dalla politica”), chiedono di contribuire ad ‘atti di governo’, di rilancio – in analogia a quanto, con difficoltà, si tenta di fare a livello nazionale – della funzione ‘interventista’ della Regione nel sostegno ed indirizzo al tessuto economico anche nel senso della riconversione ecologica e della difesa dei servizi di protezione sociale.
Perché il problema più grosso - connesso con il rinnovamento delle attività produttive ed economiche direttamente orientato a questo grande bisogno - è il lavoro.
Inoltre, c’è da considerare il ruolo della Toscana nel contesto nazionale: perdere qui in Toscana non vuol dire solo consegnare il potere regionale di indirizzo politico, sociale e culturale alla destra. Ma, probabilmente, anche l’Italia intera. Abbiamo punti in comune anche con altre liste che si presentano fuori della coalizione (dai 5Stelle a Toscana a Sinistra), verso le quali ci siamo impegnati, purtroppo senza successo, in incontri degli scorsi mesi, per prospettare alleanze più larghe, tendenzialmente analoghe a quella del governo nazionale.
Tuttavia, non possiamo non sottolineare che se vincesse la destra ogni buon programma, persino la modesta proposta di mozioni, cadrebbe vano. Per questo deve vincere la coalizione di centro sinistra dentro la quale è bene che abbia una buona affermazione la lista Sinistra Civica Ecologista. Come sappiamo, i grandi moventi della scelta politica individuale e collettiva poggiano sulla cosiddetta “etica dei princìpi” (“avvenga quel che avverrà, io devo comportarmi così”) - e/o sulla “etica della responsabilità” (che si misura con la realtà contingente e con le conseguenze delle scelte assunte). Questa proposta elettorale - Sinistra Civica Ecologista - è un buon, necessario, mix tra i due motori.
Jacopo Agrimi, Giuseppe Agrimi, Fabiola Ambrogi, Francesco Anselmi, Luca Baccelli, Emma Bandini, Enzo Barbucci, Valter Bartolini, Francesco Becchimanzi, Giovanni Bellini, Loredana Betti, Alberta Bresci Bruni, Pietro Bucciarelli, Roberto Burberi, Vincenzo Cannici, Antonio Canzano, Dario Ceccherini, Riccardo Cilemmi, Daniele Cipriani, Giuseppe Cirinei, Serena Cortecci, Francesco Dei, Lorenzo Falchi, Irene Falchini, Vincenzo Felleca, Aldo Fedi, Nicola Ferraro, Renato Ferri, Angelica Gatti, Marcello Gentilini, Bruna Giovannini, Sergio Giubbolini, Matteo Gorini, Cosimo Iardella, Elsa Ingrosso, Luigi Izzi, Diana Kapo, Daniela Lastri, Michele Logi, Raffaele Maio, Marco Marzocchini, Andrea Mazzoni, Sirio Migliorucci, Simone Morosi, Marcella Nattelli, Ernesto Nieri, Dante Pallecchi, Carlo Paolini, Cosimo Paolini, Guido Pasquetti, Eleonora Petracci, Vincenzo Pizzolo, Agnese Ramagini, Mario Daniele Rossi, Gualtiero Santi, Stefano Santini, Erica Schiavoncini, Luisa Simonutti, Sonia Monica Soldani, Paolo Sordi, Cesare Valesi, Mauro Valiani.
Fonte: Ufficio stampa
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