A pochi giorni dal suo lancio, ha raccolto oltre 30mila firme la petizione lanciata su Change.org dall’Associazione VerdeVivo GreenLab (nata da un gruppo di professioniste toscane) che chiede al Governo di predisporre un piano ad hoc finalizzato all’inserimento progressivo di una maggiore percentuale di verde urbano all’interno delle città.
L’appello chiede inoltre all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani di farsi promotrice di nuove iniziative destinate a ridisegnare lo spazio urbano e periferico delle città. A guidare queste richieste, alcune considerazioni e necessità emerse proprio durante i mesi del lockdown in Italia. “L’emergenza COVID-19 ci suggerisce che dobbiamo cambiare volto e qualità delle nostre città. Più alberi e piante sui tetti, sulle pareti, agli angoli delle strade, nelle aziende, nelle scuole e nei condomini”, si legge nel testo della petizione. “Boschi cittadini e orti urbani salveranno il nostro futuro e quello del pianeta”.
A sostenere l’iniziativa, decine di migliaia di utenti di Change.org che condividono la tesi che il verde urbano possa offrire diversi benefici alle comunità: da quelli sociali (miglioramento della qualità della vita, incremento del welfare della comunità e riduzione del degrado e della delinquenza) a quelli economici (che non sono “trascurabili, visto il periodo che stiamo vivendo”, sottolineano le promotrici della petizione), tra cui figurano l’aumento del valore degli immobili, più posti di lavoro e arricchimento dell’economia del territorio. Infine, sono da ricordare i vantaggi di tipo ecologico (riduzione dell’anidride carbonica, miglioramento del microclima urbano e della biodiversità) ma anche i benefici in termini di miglioramento della salute da parte dei cittadini. “Basti solo pensare che in alcuni Paesi la progettazione di nuovi ospedali è direttamente collegata alla progettazione di spazi verdi in quanto è dimostrata la correlazione tra la presenza di verde e una rapida guarigione”, spiega l’Associazione.
“Ce ne siamo resi conto bene in questo lockdown, il verde può salvare la salute mentale di ogni singolo cittadino”, prosegue Karol K., una dei firmatari dell’appello, pubblicando le ragioni per la sua firma. Aggiunge l’utente Shaw D: “durante il lockdown ho fatto parte ad un’iniziativa: abbiamo registrato le nostre osservazioni della natura nel raggio di 200 metri. Una rivelazione: piante e fiori avvistati per la prima volta nei parchi e i bordi della strada. Finito il lockdown, tutti i fiori sono stati rasati al suolo, tutti gli insetti e le loro larve e le uova deposte nell’erba sono stati distrutti. Abbiamo acri , migliaia di metri quadrati di potenziale habitat che potrebbero essere gestiti in modo da collegare i cuori e corridoi del verde urbano e rurale. Il rewilding della città e dei cittadini deve iniziare qui e adesso!” E ancora, Franca M. racconta le ragioni della sua lotta “per un territorio più vivibile, che possiamo ottenere con più verde e con il coinvolgimento dei cittadini: disabili, anziani, disoccupati, associazioni, perché il verde deve diventare un bene pubblico e non un optional.”
E’ per queste ragioni che gli autori della petizione ritengono che “lo Stato, così come gli amministratori locali, [possano] fare la differenza, iniziando a considerare il verde urbano un investimento e non più una spesa”; il concetto del “verde ovunque” può “rappresentare un nuovo e importante tema attorno al quale riscrivere l’economia del nostro paese.” E in un ultimo aggiornamento alla petizione, portano alcuni esempi concreti: “in questa direzione va Urban Jungle, l’innovativo progetto di forestazione urbana del Comune di Prato ed il BAM di Milano, altro grande esempio di parco cittadino, altamente fruibile e ampiamente connesso con le inclinazioni dinamiche della città. Esempi, quest’ultimi, che ben ci aiutano a comprendere come sia possibile realizzare la nostra idea di #VERDEVOUNQUE”.
Intanto, mentre il contatore delle firme continua a crescere, molti sostenitori della petizione si sono resi disponibili a creare una rete che possa contribuire a portare idee concrete sui progetti da realizzare sul territorio, spostando la mobilitazione dall’online all’offline. Un vero e proprio movimento per il #VerdeOvunque che si propaga di città in città.
LINK ALLA PETIZIONE: change.org/verdeovunque
Fonte: Associazione VerdeVivo GreenLab
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