E’ stata presentata, oggi giovedì 30 luglio, nell’ambito di una conferenza stampa congiunta di Confesercenti Firenze e Venezia la lettera/appello inviata al Ministro del Turismo Dario Franceschini. A Firenze, sono intervenuti Cecilia Del Re Assessora al Turismo del Comune di Firenze, Federico Gianassi Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze, Santino Cannamela Presidente Confesercenti Città di Firenze e Marco Verzì Rappresentante settore turismo di Confesercenti Firenze. Firenze e Venezia sono le due città d’arte che stanno pagando e pagheranno nel medio/lungo periodo, il più alto tributo economico al Covid-19 a causa del crollo dei flussi turistici da cui dipende gran parte dell’economia delle due città.
“La lettera al Ministro Franceschini è il frutto della collaborazione tra tutti i settori e le imprese che caratterizzano il comparto turismo, con il comune obiettivo di lanciare un appello per salvare e far ripartire l’economia della nostra città. – ha affermato Santino Cannamela, Presidente Confesercenti Città di Firenze – Firenze e Venezia sono unite più che mai in questo momento di difficoltà post lockdown. Chiediamo al governo nazionale un riequilibrio della normativa vigente per superare il processo di massificazione e omologazione dell’offerta turistica/commerciale. E’ fondamentale un intervento straordinario, che preveda la destinazione di specifiche risorse che possano contribuire, in maniera incisiva ed efficace, a far ripartire le due città, ma non solo:anche per non sprecare l’occasione, che la crisi ci offre, di fare di Firenze e Venezia un laboratorio attivo per riformulare e sperimentare l’insieme delle nostre strategie turistiche.”
“Sono necessarie, oggi più che mai, - ha affermato Marco Verzì, Presidente Federagit Confesercenti Firenze - nuove norme certe per le professioni legate al settore turistico per arrivare ad una concreta riqualificazione dell’offerta turistica”.
“Due settimane a Firenze si sono svolti gli Stati Generali del Turismo alla presenza della sottosegreteria al turismo Lorenza Bonaccorsi – ha dichiarato l’assessore al turismo Cecilia Del Re –, dove abbiamo presentato le nostre richieste al Ministero per accompagnare la ripartenza del turismo nella fase post-Covid. Per le proposte arrivate in tale sede, e che anche oggi Confesercenti Firenze e Venezia presentano al Ministero, si è trattato di un momento importante dove si è dimostrato che la Città non sta ferma ad aspettare che questo momento passi e che tutto torni come prima, ma che è pronta a cogliere questa occasione per rimettersi in discussione e continuare a lavorare con ancor maggiore determinazione su progetti e iniziative per la promozione di un turismo sostenibile e di qualità. Per farlo, però, occorre anche un aiuto nazionale. E una legge speciale per le Città d’Arte che dia maggiori poteri e autonomia ai Comuni ad alta vocazione turistica è lo strumento che ci consentirebbe di poter tornare a pianificare le nostre scelte anche per meglio gestire i flussi turistici e tutelare la nostra città. Monitoreremo perché le risposte arrivino al più presto e mi fa piacere che insieme alle istituzioni anche i corpi intermedi come Confsercenti facciano sentire la propria voce insieme anche alle associazioni delle altre città d’arte”.
“Questa crisi così globale deve essere affrontata insieme dai diversi interlocutori e ognuno può portare il suo contributo per la ripartenza – ha commentato l’assessore al commercio e attività produttive Federico Gianassi – . Come Amministrazione ci siamo impegnati su tanti fronti. Siamo riusciti a rinviare tributi locali per 65 milioni di euro; abbiamo ridotto altri tributi per una quindicina di milioni di euro; abbiamo costruito con Prefettura e Associazioni di categoria il protocollo sulla riduzione degli affitti. Stiamo andando oltre tradizionali abitudini con iniziative come il Regolamento per le occupazioni gratuite del suolo pubblico per tavolini. Un’operazione straordinaria per un periodo eccezionale. Ma anche la risposta è stata straordinaria: 960 attività che hanno aderito in una città che conta poco più aderito 2.300 a riprova che c’è bisogno di ripartenza. Ma non basta, serve un grande intervento nazionale. Credo che ci siano le condizioni e colgo la disponibilità a livello di governo. Dobbiamo però essere concreti, pragmatici e stimolanti. E le proposte di Confesercenti come la volontà di fare squadra sia a livello locale che con altre città vanno in questa direzione, rendendoci più forti anche nell’interazione con il governo per ottenere misure per la ripartenza”.
Fonte: Ufficio Stampa Confesercenti
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