Specializzandi nelle Asl: intesa con le università toscane

La Giunta dice sì al Protocollo d'intesa tra Regione e Università di Firenze, Pisa e Siena sulla formazione specialistica anche nelle aziende sanitarie territoriali. Il testo del protocollo è stato redatto a seguito di un confronto tra la direzione regionale competente e i direttori delle scuole di specializzazione dei tre atenei toscani, e definisce le linee guida relativamente ai rapporti tra Università e aziende del Sistema sanitario regionale toscano circa le modalità di reclutamento e inquadramento di medici iscritti all'ultimo anno del corso di formazione specialistica e anche, qualora questo abbia durata quinquennale, al penultimo anno, prima del conseguimento del titolo specialistico.

Come da normativa in vigore, a partire dal terzo anno del corso di formazione specialistica, i medici regolarmente iscritti sono ammessi alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati in graduatoria separata, una volta superate le prove selettive. Le aziende e gli enti del Servizio sanitario (nazionale e regionale) possono procedere quindi, fino al 31 dicembre 2022, all'assunzione, a tempo determinato con orario a tempo parziale, di coloro che sono utilmente collocati in questa graduatoria.

“Una delle novità più significative contenute nel protocollo è che le Università riconoscono le attività formative pratiche, svolte dal medico specializzando nelle Asl dove è stato assunto, senza che quest’ultimo debba prolungare il periodo complessivo dei propri studi - spiega l’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, che ha proposto la delibera -. Si tratta, infatti, di assunzioni con contratto a tempo determinato con orario a tempo parziale, che consentono agli specializzandi di lavorare e, nello stesso tempo, di proseguire gli studi, dando, peraltro, una boccata d’ossigeno al fabbisogno di personale delle nostre aziende. Altro elemento non trascurabile è che i medici assunti dalle Asl svolgono attività assistenziali del tutto coerenti con il livello di competenze, autonomia e responsabilità, raggiunto durante il loro percorso di studi e di formazione. Un livello che viene certificato dalla scuola di specializzazione di riferimento e che consente di svolgere le attività assistenziali richieste e stabilite da un tutor aziendale. Per la nostra Regione è un risultato molto importante su cui lo stesso presidente, Enrico Rossi, si è speso in prima persona”.

Il protocollo conferma ancora una volta lo spirito di fattiva collaborazione tra le parti firmatarie quanto l’impegno a sviluppare metodi e strumenti di cooperazione tra i due sistemi (socio-sanitario integrato regionale e didattico scientifico universitario), esprimendo la comune volontà di perseguire obiettivi di qualità, efficienza, efficacia e competitività del servizio sanitario pubblico, e di promuovere e sviluppare contestualmente la qualità e la congruità rispetto alle esigenze assistenziali, alle attività di formazione del personale medico e sanitario, e alla ricerca clinica e preclinica.

L’intesa definisce, in particolare, le finalità dell’accordo, gli impegni reciproci dei soggetti firmatari, lo svolgimento dell’attività medica da parte degli specializzandi, il trattamento economico, l’individuazione dei livelli di autonomia nelle attività degli specializzandi, il trattamento dei dati personali, la durata del protocollo (tre anni rinnovabili a partire dalla data di sottoscrizione).

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa

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