Un lavoro certosino, fatto analizzando metro per metro le 80 scuole primarie e secondarie di primo grado che fanno parte dei 24 istituti comprensivi di Firenze. Sono state settimane intense negli uffici della direzione istruzione e dei servizi tecnici del Comune che, insieme ai dirigenti scolastici e all’ufficio scolastico regionale, hanno fatto una vera e propria corsa contro il tempo per garantire a tutti i bambini e le bambine e agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado un rientro in classe in sicurezza ma soprattutto in presenza.
“Un grande lavoro di squadra” ha spiegato l’assessora all’educazione Sara Funaro, che stamani ha presentato il piano a Palazzo Vecchio insieme a Roberto Curtolo, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, ufficio V di Firenze e ai presidenti di quartiere e commissioni consiliari.
“Un lavoro di squadra che ci permette di garantire il distanziamento in tutte le nostre scuole primarie e secondarie di primo grado e quindi lo svolgimento delle lezioni in presenza garantendo il tempo scuola, oltre alla possibilità di mantenere attivi i refettori e le palestre. Quanto realizziamo negli edifici deve adesso stare insieme alle richieste di personale dell’ufficio scolastico regionale”.
LA RICOGNIZIONE E I SOPRALLUOGHI
Il lavoro iniziato a giugno è stato intenso e senza sosta. Il primo step è stato capire con i dirigenti scolastici quanti bambini o ragazzi sono iscritti in ogni singola classe, una ricognizione necessaria per conoscere l'affollamento di ogni aula delle scuole primarie e secondarie di primo grado della nostra città. E’ stato poi applicato il calcolo del metro di distanziamento necessario per la ripartenza adottando il metodo uniforme di calcolo diffuso dall’Anci, affinché il risultato fosse omogeneo in tutti i plessi.
I servizi tecnici del Comune hanno poi preso tutte le planimetrie delle scuole dai loro database e, sulla base di questi schemi, hanno calcolato la capienza massima di ogni aula, restituendola ai dirigenti per incrociarla con i dati degli alunni iscritti nelle singole classi. Dal confronto sono così emerse le classi in sofferenza, che sono risultate in quelle scuole dove la domanda scolastica è più elevata e gli edifici sono più datati.
“Abbiamo fatto le analisi facendo incontri suddivisi per Quartiere con i dirigenti scolastici – ha spiegato Funaro -, una collaborazione importante con i cinque Quartieri che ci ha permesso di valutare singolarmente le scuole di ogni area della città. Agli incontri sono seguiti i sopralluoghi scuola per scuola vagliando sul campo le ipotesi per garantire il distanziamento”.
Alla fine di questo lavoro le scuole che sono risultate da sottoporre ad interventi di adeguamento più importanti sono state la Masaccio (secondaria di primo grado), la Ghiberti (secondaria di primo grado), la Marconi (primaria) e la Montagnola (primaria).
LE SOLUZIONI TROVATE
Sono state valutate caso per caso varie possibili soluzioni: in primis sono stati cercati dentro le scuole spazi capienti per creare classi aggiuntive, escludendo refettori e palestre che continueranno a svolgere la loro funzione. Un’altra soluzione, nel caso non ci fossero stanze aggiuntive da trasformare in aule, è stata quella di rivedere la tradizionale disposizione delle classi spostando le più numerose nelle aule più grandi e quelle meno numerose nelle più piccole. Se entrambe queste possibilità non erano applicabili è stata cercata una terza soluzione: accorpare le classi ad eventuali stanze limitrofe che non avevano destinazione didattica (sgabuzzini, ripostigli, depositi, magazzini), oppure accorpare le classi con i laboratori ma questa ipotesi è stata usata come estrema ratio. Sempre come soluzione ultima sono state spostate le classi all’interno di un’altra scuola dello stesso istituto comprensivo (ad esempio alcune le classi della Marconi vengono spostate nella scuola Rosai; dalla Barsanti si spostano alcune aule usate per i centri di alfabetizzazione alla scuola De Filippo, dello stesso comprensivo).
GLI INTERVENTI NECESSARI
Finito il lavoro di preparazione, è adesso il momento di passare all’azione con interventi che tendono ad espandere le classi: saranno demoliti 50 divisori per allargare le aule con le stanze limitrofe, saranno fatti interventi di adeguamento anche impiantistico e partiranno le operazioni per garantire gli spostamenti delle classi. Per svolgere questi interventi, che andranno avanti senza sosta per tutto agosto, sarà utilizzato un milione di euro del finanziamento statale Pon Fesr che servirà per appalti di lavori e per forniture di arredi scolastici necessari a garantire il distanziamento.
“Tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado di Firenze possono ricominciare a settembre con le lezioni in presenza – ha concluso Funaro – perché, grazie a questi interventi, il distanziamento è garantito anche nelle scuole più vecchie. Grazie a questo grande lavoro, e agli interventi sistematici di miglioramento che il Comune di Firenze fa da anni alle proprie scuole, possiamo ripartire con modifiche che non impediranno di usare i refettori e le palestre. Inoltre solo in pochi casi - come la Carducci che porterà alcune aule al teatro della Pergola – c’è stato bisogno di spostare le classi in altre strutture. Le soluzioni sono state trovate grazie alla grande collaborazione con i dirigenti scolastici e con l’ufficio scolastico regionale: sono tutti interventi migliorativi e funzionali, che rimarranno utili anche superata l’emergenza”.
Alla scuola Montagnola, tanto per fare un esempio, non solo saranno ampliate le aule ma saranno anche rese idonee dal punto di vista dell’apprendimento per i ragazzi ipoudenti. I servizi tecnici infatti interverranno infatti quest’estate per insonorizzare le classi che ospiteranno studenti con problemi di udito in modo tale da ridurre il disturbo proveniente da rumori di fondo che impediscono la chiara e nitida percezione della voce degli insegnanti e dei compagni di classe. Le classi oggetto di intervento con pannellature fonoassorbenti a parete e soffitto sono anche la scuola Carducci (secondaria di 1° grado – una classe); la scuola Carducci (primaria – una classe); la scuola Carducci (infanzia – una classe); la scuola M.L.King (una classe; scuola Montagnola – 2 classi); la scuola Rossini ( una classe).
ACCESSO ED USCITA
Altro elemento preso in considerazione è stato quello dell'accesso e dell'uscita degli alunni. Ove la scuola disponga di più entrate, esse verranno utilizzate, assieme al criterio degli ingressi scaglionati, per evitare assembramenti di alunni ed accompagnatori.I dirigenti ed i tecnici comunali hanno altresì valutato congiuntamente la possibilità di usufruire delle scale di emergenza, non tanto come vie di fuga ma piuttosto come nuovi accessi alle classi prendendo tutti gli accorgimenti del caso da porre in opera prima del suono della campanella.
PERSONALE SCOLASTICO
Sulla richiesta inviata al Ministero di personale scolastico è intervenuto Roberto Curtolo, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, ufficio V di Firenze. “Abbiamo completamente definito il piano per le scuole primarie e secondarie di primo grado grazie alla tempestiva predisposizione della piattaforma informatica per la rilevazione della situazione delle scuole fiorentine – ha detto Curtolo –. Per quanto riguarda la necessità di personale aggiuntivo l’ufficio scolastico ha già il dato complessivo sul fabbisogno per la ripartenza a settembre: per le scuole della provincia di Firenze stiamo parlando di circa un 9% di personale docente aggiuntivo e circa un 15% di personale Ata aggiuntivo. Questo fabbisogno, se soddisfatto, consentirebbe una riapertura tranquilla in tutti gli ordini di scuole in quanto portato avanti con gli interventi strutturali concordati con il Comune. Come Ufficio scolastico regionale abbiamo lavorato in strettissima sinergia con il Comune di Firenze già prima del 28 giugno, cioè già prima che uscissero le linee guida e abbiamo potuto articolare sia gli interventi nelle scuole da parte dell’amministrazione comunale, sia la necessità di personale da parte nostra in maniera stretta e articolata. Stiamo aspettando il decreto del Ministero per il reperimento e l’assegnazione del personale aggiuntivo alle Regioni, dopodiché il passaggio alle province è immediato”.
LA COLLABORAZIONE CON I 5 QUARTIERI
“Un lavoro importante portato avanti con un ruolo attivo e direi efficace dei Quartieri – ha detto il presidente del Q4 Mirko Dormentoni in rappresentanza degli altri quartieri fiorentini -. Ringrazio tutta la squadra che ha lavorato per l’importante lavoro di ricognizione e sopralluoghi nelle scuole insieme ai dirigenti scolastici. E’ stato e continuerà ad essere un grande e complesso lavoro che grazie al metodo di squadra siamo riusciti a fare in pochissimo tempo e che seguiremo passo passo nelle prossime settimane. Continuiamo poi a lavorare insieme all'assessorato, alle comunità scolastiche e alle associazioni per realizzare scuole sempre più innovative e aperte al territorio: occorre utilizzare l'emergenza covid che ha riportato l'attenzione di tutti sulla necessità di investire tanto sulla scuola pubblica e di realizzare alcuni cambiamenti in modo permanente e non più solo sperimentale".
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa
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