Secondo appuntamento per le “Notti dell’Archeologia”, il programma regionale per la valorizzazione dei luoghi della cultura e la divulgazione storica, a cui il Comune di Peccioli aderisce con l’apertura in notturna del sito archeologico di Santa Mustiola, loc. Colle Mustarola – Peccioli (PI).
L’area archeologica, che da ormai quindici anni sta restituendo reperti di notevole importanza, è ubicata su un piccolo colle in posizione dominante sul territorio circostante e conserva tracce importanti di insediamenti umani che vanno dal I secolo d.C. fino al XVII inoltrato. Importante è stata la scoperta, sul pendio della collina, di una cisterna di età romana che doveva essere funzionale ad un piccolo abitato posto ai suoi piedi, un unicum in ambiente rurale per i nostri territori, e probabilmente legato alla sfera di influenza della città di Volaterra e per il controllo della viabilità commerciale verso Roma. Sull’apice del colle, invece, sono venuti alla luce alcuni tratti di mura, pertinenti ad un edificio presumibilmente costruito a partire dal VI secolo d.C. in occasione dell’occupazione del colle da parte dei Longobardi che, agli inizi del VII secolo conquistarono i territori bizantini di Volterra. Tali strutture in seguito vennero poi utilizzate e ampliati nel corso dei quattro secoli successivi, prendendo, almeno dall’inizio dell’XI secolo, le funzioni di una chiesa dedicata a Santa Mustiola. Attorno all’edificio sacro è stato rinvenuto un cimitero con numerose sepolture, alcune delle quali hanno restituito importanti e ricchi corredi, come quello “di Isadora” esposto al Museo Archeologico di Peccioli. Le indagini archeologiche, in concessione ministeriale e finanziate dalla Fondazione Peccioli per l’Arte, dal Comune di Peccioli e della Belvedere S.p.A., sono in corso per la campagna 2020 e andranno avanti fino al 12 settembre.
L’area, a partire dallo scorso anno, pur continuando ad essere interessata dal cantiere di scavo, è stata resa visitabile attraverso un percorso guidato che permetterà l’osservazione della cisterna romana completamente restaurata, dei resti della chiesa dedicata a Santa Mustiola che sorgeva sulla cima del colle, delle tombe dell’area del cimitero, nonché degli archeologi al lavoro all’interno dell’area di scavo.
Fonte: Ufficio Stampa
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