Francesca Brogi, sindaca di Ponsacco, ha ricevuto una condanna per "diffamazione a mezzo stampa" e dovrà pagare una multa di 1000 euro. La notizia è riportata sui quotidiani. La sentenza è stata emessa ieri dal giudice Grazia Maria Grieco (pubblico ministero Massimiliano Costabile) nei confronti del primo cittadino Brogi a processo per diffamazione nei confronti di Giuseppe Giambra. La vicenda risale a 6 anni fa quando Giambra, 61 anni amministratore unico della Futura Immobiliare, querelò la Brogi in seguito a un dibattito radiofonico durante la campagna elettorale 2014. In quel confronto radiofonico tra i due candidati sindaci di allora, Roberto Russo (lista civica 'Ponsacco la Città di Tutti) e Francesca Brogi, quest'ultima venne accusata di rappresentare la continuità di governo con l'ex sindaco Cicarelli e di essere espressione di quelle forze politiche che stavano portando il Comune al fallimento. La sindaca in diretta radio rispose che era invece Russo a difendere un'impresa guidata da un imprenditore che venne definito con un aggettivo considerato ieri dal giudice offensivo e diffamatorio.
Giambra, che si era costituito parte civile, aveva avanzato la richiesta di risarcimento a 50mila euro. Un risarcimento che non avrà perché il giudice non ha riconosciuto il risarcimento del danno e quindi, l'azione civile nel processo penale non ha dato esito. Annarosa Francini, l'avvocato del sindaco Francesca Brogi ha già annunciato il ricorso in appello.
Antonio Mazzeo (Pd): "Orgoglioso di chi, come lei, mette l'interesse della comunità davanti a tutto"
"Voglio mandare un grande abbraccio alla sindaca di Ponsacco Francesca Brogi, condannata a pagare un'ammenda per diffamazione per una frase pronunciata in radio, durante un dibattito politico, sei anni fa.
Il punto non è la cifra (la pena tra l'altro è sospesa), ma il fatto che in tutta questa vicenda lei abbia sempre e solo provato a difendere gli interessi della collettività e a tutelare il Comune che si candidava a guidare e di cui poi è diventata sindaca.
Di fronte ai giudizi sommari che anche in queste ore le piovono addosso da chi, evidentemente, non ha altri argomenti che la denigrazione personale, io le mando tutta la mia solidarietà. Ribadendole che sono orgoglioso di chi, come lei, mette sempre l'interesse della comunità che rappresenta davanti a tutto. Persino a se stessa".
Pd Ponsacco, Per Ponsacco con Francesca Brogi Sindaco e Italia Viva: "Francesca ha combattuto con orgoglio, senza mai cedere"
Non sarà la sentenza di oggi del Tribunale di Pisa, che ha condannato ad un’ammenda di 1000€, tra l'altro con la sospensiva e quindi senza esborso di denaro, per aver usato il termine “malavitoso”, a riabilitare Giuseppe Giambra. Ma facciamo un passo indietro.
Giuseppe Giambra è il proprietario dell'immobile di via Rospicciano. Finito agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta: era colui che affittava, senza averne titolo, gli appartamenti alle famiglie macedoni provenienti dai campi rom di Cascina e Pisa. Il comune di Ponsacco deve ancora avere da Giuseppe Giambra quasi un milione di euro. Sono soldi di tasse non pagate e di lavori alla piazza Trieste mai conclusi. Giuseppe Giambra ha intentato al Comune di Ponsacco innumerevoli cause, e le ha perse praticamente tutte.
Francesca ha combattuto con orgoglio, a viso aperto, senza mai cedere. Chi oggi fa commenti di gioia sui social per l'esito di questa vicenda è evidente da che parte vuole stare. Sicuramente dalla parte di chi ha fatto danni incalcolabili alla nostra comunità. Sono sempre gli stessi esponenti della destra ponsacchina che andavano in giro a raccontare falsità su fantomatici accordi tra il Sindaco e il proprietario dell'immobile per il trasferimento delle famiglie rom di Pisa e Cascina.
Indipendentemente da come andrà a finire il ricorso in appello, noi siamo orgogliosi di avere un sindaco che ha sempre difeso con forza e coerenza la legalità nel nostro paese anche usando parole forti all'occorrenza. Meglio cento, mille denunce per diffamazione che rimanere inermi contro certi personaggi o peggio ancora condividere e difendere l'operato di certa gente.
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