Vanno via i cantieri e uno degli scorci più caratteristici di San Miniato si mostra in tutta la sua bellezza. Oggi, venerdì 17 luglio, è stata inaugurata la scalinata del Santuario del Santissimo Crocifisso dopo i lavori di riqualificazione e di restauro, durati quasi un anno (per via della pandemia) costati poco più di 100mila euro. Il finanziamento in parte è arrivato da Fondazione Crsm e Crédit Agricole. I lavori sono stati effettuati dalla ditta Alderighi con il restauratore Massimo Moretti, sono stati seguiti dall'architetto Silvia Lenzi.
Sono stati portati a nuova luce i 102 gradini, è stato rimesso tutto in sicurezza e sono state restaurate le cinque sculture presenti (tra l'altro negli anni scorsi 'vittime' di atti vandalici) oltre ai pilastrini delle balaustrate. L'intervento non è stato facile, dati i molti materiali presenti. Sono state rifatte anche tutte le fognature sotto la scala, un lavoro che proteggerà la struttura e che è stato definito "indispensabile". Il Comune ha inoltre installato alcune telecamere per videosorvegliare la zona.
L'evento era programmato per aprile ma è stato rimandato a oggi. Rimangono i ponteggi alla chiesa, il lavoro dovrebbe durare circa due anni. Il Vescovo Migliavacca ha commentato: "È un importante lavoro di recupero. La scala torna a essere patrimonio della comunità. È un simbolo comunitario per i sanminiatesi e i turisti, fa parte dei biglietti da visita della nostra realtà".
Il sindaco Simone Giglioli ha aggiunto: "È uno dei più bei luoghi del nostro centro storico. Oggi è come se si ritrovasse un posto della nostra città. È un restauro che contribuisce al bene di tutti. Se tutti contribuiamo sia nel grande sia nel piccolo allora San Miniato trae giovamento".
"La cultura e l'arte sono volano di lavoro e nuova economia. Questa opera ne è testimonianza per quanta gente ci ha lavorato. È importante anche la collaborazione tra fondazione e banca" ha detto Antonio Guicciardini Salini di Fondazione Crsm. Gli ha fatto eco Massimo Cerbai di CA: "Il lockdown ci ha insegnato a celebrare momenti come questo. È stata una delle prime opere che abbiamo finanziato con la fondazione, sapevamo che era un valore vero".
Qualche cenno storico. La scalinata fu progettata con la chiesa nel 1705 dall’architetto fiorentino Anton Maria Ferri per l’allora Vescovo Poggi. L’idea era di collegare il santuario alla strada sottostante costruendo, di fatto, uno scenario architettonico di vasta portata e spettacolare. Al centro della struttura si trova la statua marmorea di Cristo, opera di Francesco Baratta del 1723. Ai lati due angeli in terracotta un tempo recanti buccine in bronzo, opera di Luigi Pampaloni del 1867.
Gianmarco Lotti
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