'Un abito chiaro', Massimo Salvianti ricorda la strage di Ustica

Ustica, una strage che sta invecchiando con il mistero che l'avvolge da 40 anni. Nonostante il lungo iter processuale che ha portato alla luce solo una parte della verità, del disastro aereo non si conoscono né la causa né la dinamica. Una di quelle vicende italiane che ha mietuto vittime innocenti, 81 per la precisione, di cui 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, senza sapere il perché, senza individuare una responsabilità. Ma di cercare di capire cosa accadde quella sera del 27 giugno del 1980, quando alle ore 20.59 il DC-9 IH870 della compagnia Itavia scomparve dai radar, non ci si stanca mai. La ricerca della verità passa attraverso il lavoro puntuale di chi della memoria fa un punto di forza del proprio percorso umano e artistico, come l’attore, autore e regista Massimo Salvianti che dal Chianti dove vive e lavora, questo pomeriggio alle ore 15 approda sulle frequenze di Rai Radio 3 con il testo teatrale “Un abito chiaro”, da lui composto per le celebrazioni del quarantesimo anniversario della Strage di Ustica. Il nuovo lavoro di Salvianti, interpretato dalla voce recitante di Amanda Sandrelli, accompagnata al pianoforte da Rita Marcotulli, è una produzione firmata da Cronopios in collaborazione con Arca Azzurra Produzioni.

La rappresentazione di “Un abito chiaro”, inserita nel palinsesto della trasmissione radiofonica Piazza Verdi il Teatro, la Musica, lo Spettacolo, fa parte dell’ampio programma di approfondimento che la Rai dedica all’anniversario di Ustica con spazi monografici televisivi, radiofonici, in streaming. Dai microfoni di Radio Rai 3 il testo scritto dall’attore di Arca Azzurra sarà messo in scena il 7 luglio a Bologna, negli spazi del Museo per la Memoria di Ustica per l’iniziativa “Attorno al Museo”, promossa dall’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica.

“Massimo Salvianti – commenta il sindaco David Baroncelli - con il quale abbiamo il privilegio di collaborare in tante occasioni nel nostro territorio e per la realizzazione di progetti di comunità che portiamo avanti grazie al suo impegno e all’attività di coinvolgimento della cittadinanza, è un uomo di teatro che opera con infinita passione e responsabilità civica. Non lo reputo solo un grande artista, di spessore nello scenario nazionale, ma un testimone e un interprete di straordinaria sensibilità che affida alla parola l’onere e l’onore di scavare, indagare nel passato e tracciare importanti percorsi di memoria che nel tempo diventano tasselli essenziali nella ricostruzione del patrimonio di identità e conoscenze che parlano della nostra storia, della nostra identità, di ciò che siamo e che vorremmo essere”.

Fonte: Comune di Barberino Tavarnelle - Ufficio stampa

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