Italia Nostra contro l'abbattimento del bosco di Inno (Lastra a Signa), tutelato dalla legge sul paesaggio, per costruirvi una non indispensabile area di servizio con tanto di distributori di carburanti, di privata proprietà, sulla superstrada FI-PI-LI
Nel caso in questione, Italia Nostra deve purtroppo rilevare, ancora una volta, l'inefficacia effettiva delle leggi di tutela del patrimonio paesistico-ambientale e dei beni comuni, con riferimento, in primo luogo, oltre che alla Legge Forestale, al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana del 2015, che, sulla carta, fa leva sull'obiettivo del CONSUMO
ZERO DI SUOLO, prescrivendo il divieto di ulteriori edificazioni a fini privatistici non compatibili con le esigenze del sistema agricolo sul territorio extraurbano, particolarmente per quanto concerne le aree forestali.
Italia Nostra condanna infatti, senza mezzi termini, la recente, incompatibile e irresponsabile decisione di distruggere l'area verde boschiva, protetta dai vincoli paesaggistici e idrogeologici, presa dal Comune di Lastra a Signa (con tanto di rilascio del permesso a costruire) per la edificazione di un'ampia area di servizio, dotata di fabbricati ed impianti per la distribuzione dei carburanti, lungo la
superstrada Firenze-Pisa-Livorno (direzione Firenze).
Italia Nostra stigmatizza il fatto che tale struttura produttiva privata, da realizzare (a pochi chilometri da altra esistente sulla stessa direttrice) come evidente investimento speculativo, a vantaggio degli imprenditori che la promuovono e dei proprietari dei terreni che li vendono, sia stata furbescamente equiparata, dal Comune di Lastra a Signa, alla stregua di opera di interesse pubblico: una valutazione fuorviante ed impropria, ma indispensabile – in base ad un decreto del Governo Monti – per aggirare i vincoli di salvaguardia disposti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio sull'area boschiva, che in tal modo potrà essere abbattuta senza conseguenze.
Italia Nostra stigmatizza il Comune di Lastra a Signa per i pareri paesaggistici ed idrogeologici positivi espressi in funzione del progetto – senza che la competente Soprintendenza abbia ritenuto di manifestare doverosa opposizione al riguardo, come anche la Città Metropolitana e la Regione Toscana – in assenza della messa in atto di un vero processo partecipativo che coinvolgesse attivamente gli abitanti dell'area: che si vedranno, a breve, aggravare le condizioni della qualità della vita e della salute per l'inserimento di un nuovo polo attrattore di traffico e di inquinamento atmosferico ed acustico.
E ciò, anche se l'operazione stazione di servizio rispettasse le previsioni progettali di creazione, intorno ad essa, di una cintura verde, che richiederà tanti anni prima di essere efficace in termini ecologico-sanitari e non potrà, comunque, anche a regime, equiparare l'efficacia funzione svolta fino ad oggi dal bosco che si intende abbattere.
Fonte: Italia Nostra - Sezione di Firenze
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