Riduzione delle firme per presentarsi alle regionali? Benissimo, ma nessuno si presti al sospetto di fare la “lista civetta”. Se più democrazia deve essere, lo sia fino in fondo e si tolgano o almeno si abbassino le soglie di sbarramento per essere eletti. Di cosa parliamo. Nei giorni scorsi –a tre mesi probabilmente dal voto regionale – il PD ha presentato in Consiglio Regionale un emendamento alla legge di manutenzione (quindi non alla legge elettorale) che riduce ad un terzo le firme che ogni lista deve raccogliere per presentarsi alle elezioni.
Un blitz bello e buono di cui pare le opposizioni non fossero informate. E che dovrebbe essere discusso dall’aula la settimana prossima. Un afflato democratico dell’ultimo minuto, dal PD, per permettere, in tempi di pandemia, a più liste del previsto di misurarsi col voto? Se fosse solo per questo motivo – che condividiamo - allora però con lo stesso blitz sarebbe bastato togliere o almeno modificare anche le soglie di sbarramento – ora alte, e diversificate fra coalizioni e liste singole – per essere eletti, altrimenti molte di quelle liste che potranno con la riduzione delle firme presentarsi, avranno nessuna speranza concreta di eleggere qualcuno. Il sospetto che questa mossa serva a Giani e C per sistemare problemini interni e soprattutto permettere la presentazione di liste concorrenti alle coalizioni di opposizione (in particolare quella di sinistra) è molto forte. Se non è così, prima di arrivare in aula, la settimana prossima, si proponga di cancellare o almeno ridurre anche le soglie di sbarramento.
Un appello a presentare un emendamento in questo senso che rivolgiamo a tutte le forze presenti in Consiglio Regionale, visto che si parla di agibilità democratica. Ed infine, ci rivolgiamo alle liste “minori” alleate del PD (che per altro, alcune di esse, definiscono orgogliosamente di sinistra e dovrebbero avere a cuore più di altri la democrazia e la rappresentanza): non vi prestiate al sospetto di fare di fatto da “liste civetta”, permettendo a voi o ad altri di presentarsi ma non di eleggere, chiedete invece di poter competere per avere anche voi eletti consiglieri regionali, chiedete di cancellare o abbassare significativamente le soglie di sbarramento, per un Consiglio regionale più forte perché più rappresentativo di tutte le aree politico culturali della Toscana, e non solo o quasi dei recordman di preferenze dei partiti più grandi. Perché l’uguaglianza del voto non sia solo uno slogan. Se ci siete, cari compagni ed amici ambientalisti e di sinistra, battete un colpo e non diate l’impressione di prestarvi a questo triste giochetto.
Partito della Rifondazione Comunista – Toscana
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