Oggi, sabato 20 giugno, si celebra la Giornata Internazionale del Rifugiato, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare l'approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati.
Come ogni anno dal 2001, quindi, le Nazioni Unite, attraverso l'Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR) utilizzano questa giornata per porre l'attenzione sui diritti internazionali riconosciuti a questa fascia della popolazione mondiale, promuovendo la campagna #withRefugees. L'Empolese Valdelsa non fa eccezione.
Dal 2017, infatti, l'Unione dei Comuni è capofila del progetto della rete SPRAR/SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati).
Le persone beneficiarie dei servizi sono 75, e sono ospiti in dieci strutture situate nei Comuni di Empoli, Castelfiorentino, Fucecchio, Certaldo e Gambassi Terme. Fino ad oggi il progetto ha ospitato 163 persone, promuovendo per ogni ospite attività volte a favorire l'acquisizione di strumenti per l'autonomia.
La gestione del progetto è affidata ad un raggruppamento costituito da Oxfam Italia (capofila), CO&SO Empoli, Misericordia di Empoli e Certaldo.
"In questi anni - dice il coordinatore del progetto Josemar Jimenez - abbiamo sempre aderito con delle iniziative locali alla campagna #withRefugees per festeggiare la Giornata Internazionale del Rifugiato e per contribuire a far conoscere sul territorio le tematiche riguardanti le persone titolari di protezione, i loro percorsi di accoglienza e integrazione. Quest'anno la situazione è diversa, ma questo non significa che il nostro impegno è venuto meno. Durante la fase di emergenza sanitaria il nostro lavoro è proseguito riadattando i nostri interventi alle direttive ministeriali per rimanere vicini agli ospiti del progetto, producendo con i mediatori linguistici tutto il materiale necessario per veicolare le informazioni sulle normative anti-Covid 19. Abbiamo poi previsto modalità on-line per il proseguimento delle lezioni di lingua italiana, della formazione specifica e dell'orientamento alla ricerca del lavoro e della casa, dell'assistenza sociale e legale. Inoltre sono stati costanti i colloqui con gli operatori, prevedendo anche la possibilità del sostegno etno-psicologico.
I beneficiari hanno affrontato il periodo con senso di responsabilità e oggi stanno cercando di riprendere i propri percorsi di inclusione”.
L'obiettivo del progetto resta quello infatti di accompagnare le persone verso la riconquista della propria autonomia.
Fonte: Unione dei Comuni Empolese Valdelsa
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