Le sollecitazioni del Senatore Parrini hanno dato una sveglia positiva all’area, tanto che a breve ci incontreremo con le amministrazioni locali e le altre associazioni proprio per sviluppare un progetto comune a livello di territorio per ottenere finanziamenti speciali.
Il nostro è un territorio vocato al lavoro, tanta imprenditorialità, tanta voglia di intraprendere: settori come manifattura e turismo sono l’ago della bilancia commerciale non solo in Italia, ma anche nell’Empolese Valdelsa, ed è da qui che bisogna partire. Sono comparti in grado di sostenerne, a cascata, tanti altri: edilizia e impiantisti per le costruzioni industriali, ristrutturazioni di immobili rurali, ville e immobili di pregio, commercio, ma anche agricoltura tramite il traino dell’enogastronomia, per dirne alcuni.
Dobbiamo avere il coraggio di mantenere i settori tradizionali che danno occupazione, di investire su ciò che ci rende unici, ma di farlo con modalità innovative: nella collaborazione tra imprese, nella presentazione online per esempio.
Innovazione per noi di CNA significa premiare le idee nuove che possono portare sviluppo e lavoro, coraggio significa scegliere perché una politica economica è tanto più efficace quanto più è ben indirizzata. Innovazione e coraggio per far entrare i giovani nel mondo del lavoro già durante il percorso scolastico, in modo programmatico e continuo.
Manifattura indirizzata all’export e turismo: qui devono convergere i bandi in modo che le pmi, che sono la base del benessere sociale diffuso, tanto più nell’Empolese Valdelsa dove imprenditori e operai lavorano fianco a fianco, giorno dopo giorno, in un processo di ascesa sociale che tanto ha dato al nostro territori negli anni, possono ripartire.
Non è il momento di utilizzare i bandi per fare solo rotatorie. Pensiamo al turismo, che da noi è in germe, ma in crescita: possibile non investire in un territorio così attrattivo per paesaggi,
enogastronomia, cultura? Abbiamo dato i natali a Leonardo e Boccaccio, altrove ne avrebbero già fatto un business fiorente.
Il nostro territorio deve imparare ad interagire con i bandi, nonostante la loro complessità, perché tramite essi l’impresa, grande o piccola che sia, può crescere e rafforzarsi, ma anche fare squadra e sistema. Negli altri paesi si cerca di creare distretti e filiere (si pensi alla Svizzera), proprio incentivando il percorso con interventi pubblici, noi alcuni distretti già li abbiamo, aiutiamoli a crescere.
Altri ancora, come Portogallo e Spagna, sono riusciti ad attrarre fondi per sostenere settori già scomparsi, possibile non riuscire ad aggiudicarseli noi che i comparti che abbiamo? Dobbiamo solo rafforzarli, aiutando le imprese a crescere e stare sul mercato, così che possano impiegare nuovi lavoratori e creare reti e filiere solide dal punto di vista finanziario e etico. Comprendiamo un concetto: non pensiamo che senza impresa privata la nostra comunità possa essere socialmente ed economicamente viva.
Accanto alla progettazione in grado di attrarre fondi, però, le imprese hanno anche bisogno di altro: di flessibilità del lavoro (per affrontare picchi e stasi), di eliminare una burocrazia asfissiante che rallenta, di veder premiato chi investe e crea futuro, di politiche di reciprocità degli scambi internazionali, di nuovi sistemi di finanziarsi diversi dal ricorso al credito, di un costo del lavoro adeguato (cuneo fiscale).
Fonte: CNA Empolese Valdelsa
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