Tpl, Rossi indagato: "I calunniatori si preparino a pagare per le loro diffamazioni"

enrico rossi processo

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi indagato a Firenze per la gara sul trasporto pubblico locale, un bando di 4 miliardi per 11 anni. Non si conclude con serenità il suo secondo mandato da governatore, dopo il coronavirus arriva anche l'avviso di garanzia. Il reato contestato sarebbe turbativa d'asta. Assieme a Rossi ci sono altre 6 persone indagate: due funzionari della Regione Toscana, Riccardo Buffoni, 61 anni, e Ivana Malvaso, 61enne, e i componenti della commissione giudicante: Mario Sebastiani, 76 anni, Stefano Pozzoli, 57, Patrizia Lattarulo, 59 anni, dirigente dell'area di ricerca economica pubblica e territorio di Irpet, e Gabriella Rorandelli, 51enne, dirigente dell'area trasporto pubblico delle Regione Liguria.

In un post su Facebook Rossi si difende dicendo che "ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti". L'esposto secondo Rossi è stato "fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomma. Questa associazione di imprese non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilità".

Rossi è combattivo e annuncia: "Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni".

Tutto si baserebbe su delle dichiarazioni rilasciate da Rossi il 13 novembre 2015 in merito all'esito provvisorio della gara prima della conclusione formale. "In realtà - afferma Rossi -, coloro che hanno presentato l’esposto nascondono il fatto che la notizia già da un mese era di pubblico dominio e che la stampa e le agenzie nazionali l’avevano ampiamente riportata, poiché la seduta della commissione per l’apertura delle buste era stata pubblica, come prevede la legge, e quindi tutti erano a conoscenza del risultato".

Infine afferma: "I diffamatori comunque non sono riusciti a intimidirci né a fermarci con i loro ricorsi amministrativi o penali. Noi siamo sereni e andiamo avanti per la nostra strada con trasparenza e nel rispetto della legge. L’ultima sentenza di questi giorni del Consiglio di Stato conferma che la gara è stata gestita correttamente e ci sollecita infatti a procedere alla conclusione dell’affidamento del servizio con la stipula del contratto con il vincitore, rigettando la richiesta di sospensione degli atti regionali fatta dai perdenti e rinviando la discussione di merito".

Il comunicato congiunto CAP COPIT a seguito delle dichiarazioni del Presidente Regionale Rossi

Con riferimento alla polemica sollevata intorno all’iscrizione nel registro degli indagati del Presidente Rossi, ed anche intorno alle apparenti ragioni di tale iscrizione, i sottoscritti ritengono di dover riportare le cose al vero.
Una serie di anomalie e di singolarità, nel corso della procedura di gara pubblica, hanno indotto due Società consorziate (CAP di Prato e COPIT di Pistoia) a riferire i fatti alla competente Procura della Repubblica, rispettivamente nel Giugno e nel Dicembre 2019.
Sono stati riferiti fatti, non opinioni, lasciando naturalmente alle indagini della Procura i necessari accertamenti.
A proposito della intervista resa dal Presidente Rossi in data 13.11.2015, le due Società hanno rappresentato alla Procura che il Presidente, dando la gara per vinta da RATP, aveva manifestato malcelato disprezzo per le Società toscane ed elogi per la Società francese RATP.

Viceversa, RATP (e con lei Autolinee Toscane, che fa parte del gruppo) non aveva vinto niente, giacché era ancora in corso la valutazione da parte della Commissione giudicatrice del PEF (Piano economico finanziario) presentato dai due concorrenti: valutazione che è stata effettuata soltanto dopo l’intervista, in data 17.11.2015, mentre l’aggiudicazione provvisoria a favore di Autolinee Toscane è avvenuta ancora dopo, in data 24.11.2015.

Le due Società toscane hanno chiesto quindi alla Procura di verificare se, attraverso le dichiarazioni del Presidente Rossi, sia stato condizionato ed influenzato l’operato della Commissione giudicatrice, la quale, dopo l’intervista, aveva svolto il suo esame ed aveva concluso che il PEF prodotto (anche) da Autolinee Toscane era coerente e sostenibile rispetto alle prescrizioni di gara.
Tale verifica appariva ancora più necessaria per la circostanza che il TAR Toscana, con sentenza in data 21.9.2016, aveva annullato l’aggiudicazione in favore di Autolinee Toscane-RATP proprio per la non conformità e la non coerenza del PEF, con ciò palesando il rilievo essenziale che tale documento possedeva ai fini della aggiudicazione della gara e la valutazione antigiuridica che ne aveva fatto la Commissione giudicatrice.

Si osserva infine che la Procura ben avrebbe potuto e dovuto chiedere la archiviazione, qualora avesse ritenuto infondati gli esposti, e che essa - viceversa - sta procedendo, dopo lunghi mesi di indagini.
In quanto poi alle scomposte dichiarazioni del Presidente Rossi, che tratta da calunniatori gli autori degli esposti e delle denunce, le persone e le Società interessate reagiranno nelle competenti sedi giudiziarie.

 

Rossi indagato, le reazioni

Giorgia Meloni: "FdI aveva ragione a chiedere chiarezza"

«L’inchiesta sulla gara del Tpl in Toscana, che oggi vede indagato anche il presidente della Regione Rossi, conferma che Fratelli d’Italia aveva ragione a pretendere chiarezza. Siamo stati i primi a sollevare dubbi su un appalto miliardario che ha di fatto consegnato in mani francesi il trasporto pubblico locale toscano. Quando ho incontrato a Prato i vertici della cooperativa Cap ho potuto constatare di persona i tanti aspetti poco chiari di una gara che abbiamo criticato fin dall’inizio. Spetterà alla magistratura verificare se sono stati commessi reati o meno ma noi continueremo a tenere accesi i riflettori sul caso, nell’interesse dei cittadini toscani». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Matteo Salvini: "Vergogna, i toscani meritano di meglio"

"Vergogna in Regione Toscana, il maxi appalto da 4 miliardi assegnato ai francesi (e già questo grida vendetta) finisce sotto inchiesta, indagato anche il governatore del PD, Rossi. I cittadini toscani meritano di meglio!". Così il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter.

Marras (Pd): “Vicini al presidente Rossi, fiducia nella magistratura: noi garantisti sempre”

«Ho piena fiducia nell’azione della magistratura: essere garantisti fino in fondo è il nostro modo di essere. Al di là delle frasi di circostanza, alle quali credo profondamente, ma che possono apparire solo ritornelli retorici, un’informazione di garanzia diventa di solito oggetto di bieca speculazione. Per questo ci teniamo ad essere vicini al presidente Rossi, impegnato sul fronte dell’emergenza in modo totale da settimane, che alla fine del suo mandato deve sopportare anche questo. In un paese normale una gara per un servizio essenziale, iniziata 5 anni fa, avrebbe dovuto essere non solo conclusa ma avremmo dovuto già pensare ad organizzarci per il nuovo bando. Invece, un servizio prossimo all’affidamento ha dovuto subire il vaglio di vari gradi di giudizio amministrativo, fino alla Corte di giustizia europea e, non ultimo, un ulteriore pronunciamento favorevole alla Regione Toscana di due giorni fa, ma ancora non se ne viene a capo. Una coda inaspettata che spero si possa risolvere presto fugando ogni dubbio nei confronti di tutte le persone coinvolte, compreso il presidente, che hanno sicuramente svolto il loro dovere con dedizione e scrupolo e avranno modo di collaborare con la giustizia per fornire ogni ulteriore chiarimento. A noi interessa che sia salvaguardata l’utenza e che pendolari e studenti possano aspettarsi da subito e soprattutto alla ripresa dell’anno scolastico condizioni ottimali di servizio, senza che questa fase possa condizionarlo in negativo. D’altra parte, il trasporto pubblico vive periodi di incertezza dovuti al momento che stiamo vivendo e serve ancora maggiore attenzione e grande responsabilità nel dare avvio, come c’è da aspettarsi, alla nuova gestione». Così Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, commenta le notizie sull’avviso di garanzia inviato al presidente Enrico Rossi in merito alla vicenda della gara per la gestione del Tpl in Toscana.

La Pietra (FdI): "Accusa pesante conferma posizione FdI"

"L’inchiesta della Procura di Firenze sulla gara del Trasporto pubblico locale si allarga e adesso anche il presidente Rossi risulta fra gli indagati per turbativa d’asta. Un'accusa pesante. Vedremo come Rossi vorrà chiarire la sua posizione. Resta sul piano politico la caparbietà e l’arroganza dimostrata dal presidente della Regione nel difendere la posizione senza mai cercare una soluzione di buon senso. Fratelli d'Italia ha sempre ritenuto che aver voluto una gara con un lotto unico per tutta la Regione è stata un errore, mentre cercare di mettere insieme esigenze diverse non porterà ad alcun miglioramento dei servizi per i nostri cittadini. Era meglio ipotizzare più lotti ed omogenei per servizio. Ma ormai, alla luce di quanto sta accadendo, questa è un'altra storia. Vedremo quali saranno gli esiti di questa inchiesta, ma è evidente che le ombre che si allungano sulle tante vicende della gara lasciano un segno pesante sulle procedure e sulla posizione di Rossi. E rafforzano la convinzione che riguardo la gara sarebbe stata opportuna maggiore responsabilità prevedendo una sospensione se non un annullamento". Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Patrizio La Pietra.

 Marchetti (FI): "Rossi venga urgentemente in aula. Chiarezza dinanzi ai toscani, riferisca subito sulla sua posizione"

"Rossi venga urgentemente in aula a riferire sulla propria posizione in merito all’inchiesta sulla gara europea per l’affidamento del trasporto pubblico locale che, apprendiamo dai media, lo vede tra gli iscritti nel registro degli indagati. La tattica del ‘controquerelo tutti’ non è sufficiente né opportuna. Per altro, a suon di avvisi di garanzia ormai la ha anche consumata": lo afferma il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti a seguito della notizia che anche il Presidente della Giunta regionale toscana Enrico Rossi risulta tra gli indagati nell’inchiesta sulla gara da 4 miliardi per l’affidamento del trasporto pubblico locale.

"Già oggi l’aula è riunita e affronterà il caso mascherine finite sotto sequestro dopo un contratto milionario con Regione ed Estar, fatti oggetto d’inchiesta della Finanza col coinvolgimento di un’azienda pratese risultata con profili di irregolarità. Ora questo. Prima ancora l’inchiesta sui ventilatori polmonari mai ricevuti e pagati 7 milioni… dovrebbe essere Rossi stesso a sentire per primo l’esigenza di venire in aula a riferire", conclude Marchetti.

Stella (FI): "Rossi chiarisca accuse pesanti. Gara TPL andava sospesa o annullata"

"Le accuse di cui deve rispondere il governatore toscano sono pesanti. Enrico Rossi ha il dovere di chiarire e dare spiegazioni davanti a tutti i cittadini toscani. Attendiamo una sua comunicazione in aula". Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), a seguito dell'iscrizione del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel registro degli indagati nell'inchiesta sulla gara regionale per il trasporto pubblico locale aperta dalla Procura di Firenze. Oltre a quello di Rossi, ci sono altri sei indagati. La gara, da 4 miliardi di euro, è stata assegnata ad Autolinee Toscane, società controllata dai francesi del gruppo Ratp. Nell'inchiesta sono contestati, a vario titolo, ai sette indagati i reati di turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità. La contestazione mossa dalla Procura di Firenze nei confronti di Enrico Rossi è turbativa d'asta.

"Secondo i pm - ricorda Stella - Rossi avrebbe 'anticipato' in un'intervista del 13 novembre 2015 l'esito dell'aggiudicazione della gara del trasporto pubblico locale vinta poi da Autolinee Toscane. Ovviamente l'inchiesta della magistratura farà il suo corso. A livello politico, però, resta da capire se questa gara per il TPL con un lotto unico per tutta la Regione, sia stata la scelta giusta, e soprattutto bisognerebbe riflettere sul fatto che sarebbe stato opportuno prevedere la sospensione o l'annullamento della gara, cosa che già nei mesi scorsi chiedevano diversi soggetti coinvolti".

Galletti (M5S): "Fallimento di Rossi non dipende dall'inchiesta"

"La gara per l’individuazione di un gestore unico del trasporto pubblico locale in Toscana è uno dei più grandi fallimenti della gestione di Enrico Rossi, ma non certo a causa l’inchiesta che lo vede coinvolto. Quest’ultima, infatti, è semplicemente l’inevitabile conseguenza di un progetto nato male e proseguito peggio. I magistrati avranno il compito di accertare se il presidente abbia cercato o meno di pilotare la gara, ma, a prescindere dall’esito delle indagini, il mio giudizio sulla gestione dell’intero progetto resta decisamente negativo. In cinque anni, infatti, non solo non si è stati in grado di arrivare a un’aggiudicazione del servizio, ma nel frattempo i costi del trasporto pubblico locale per i cittadini sono persino lievitati, nonostante autobus che prendevano fuoco, corse saltate, contratti di lavoro ridimensionati e nessun investimento significativo. Il tutto, con il benestare di Rossi e Ceccarelli che hanno disposto l’aumento delle tariffe. Una presa in giro dei cittadini, determinata proprio dall’incapacità di portare a conclusione una gara da 4 miliardi di euro". Così Irene Galletti, candidata alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle.

"A questo punto – prosegue Galletti - è urgente un ripensamento delle procedure per gli appalti pubblici. Guai a chi dovesse sfruttare questo episodio per sostenere la necessità di ridurre i controlli: serve il massimo rigore nella fase iniziale, con verifiche puntuali sui partecipanti. E serve una commissione indipendente che valuti ogni assegnazione fatta per servizi al di sopra del milione di euro. Una volta assegnato l’appalto, però, bisogna fare in modo che non si possano presentare ricorsi all’infinito, paralizzando un servizio essenziale. Il tema è complesso, ma serve un colpo di reni da parte della politica".

Meucci e Saccardi (Italia Viva): "Solidarietà e fiducia a Rossi. Accuse strumentali"

“Piena solidarietà al Presidente Rossi per le accuse strumentali e denigratorie rivoltegli in merito alla vicenda della gara del trasporto pubblico”. È il messaggio che la consigliera Titta Meucci e l’assessore Stefania Saccardi, Italia Viva, rivolgono al presidente Rossi. “Piena fiducia - aggiungono Meucci e Saccardi - nelle parole del Presidente e nelle sue dichiarazioni nelle quali manifesta la propria estraneità ai fatti. Ancor più grave ci sembra la strumentalità della vicenda. Non accettare un esito legale di una gara pubblica, confermato dalla massima autorità amministrativa, bloccando così la partenza di un servizio pubblico, ci lascia sconcertati. A Rossi, e a tutta la commissione e ai dirigenti regionali coinvolti in questa triste vicenda, va tutto il nostro sostegno”.

I parlamentari toscani della Lega: "Ci rimettiamo alla magistratura, ma politicamente condanniamo la malagestione"

“I nostri corregionali - affermano in una nota i parlamentari della Lega eletti in Toscana - sono le vere vittime di questa vera e propria corsa ad ostacoli che sta diventando sempre più la famigerata gara per il Tpl. Anni costellati da ricorsi, aziende locali messe improvvisamente nell’angolo ed un parco macchine sempre più obsoleto testimoniano chiaramente come il tutto sia stato gestito in malo modo, d’altronde in perfetta linea su come ha governato il Pd in questi decenni. Sono aumentati, come detto, enormemente i disagi e di pari passo, purtroppo, anche il costo di biglietti ed abbonamenti. E’ inaccettabile che, quotidianamente l’utente debba, infatti, sorbirsi viaggi allucinanti per raggiungere il posto di lavoro o la scuola, su autobus che, talvolta, d’estate sono addirittura privi dell’aria condizionata. Da anni, come Lega esprimiamo la nostra forte perplessità ed il pieno dissenso sulle modalità scelte per questa gara che, infatti, si sta sempre più rilevando fallimentare. Ora giunge anche la notizia di un avviso di garanzia al Presidente Rossi; ovviamente, non ci ergiamo a giudici, ma, per noi, il Presidente uscente ed il Pd sono, fin da ora, da condannarsi per una politica totalmente insufficiente e lontana anni luce dalle esigenze dei cittadini. Il primo luglio subentrerà il nuovo gestore e siamo davvero curiosi di vedere se, come pensa la Sinistra, sarà veramente la panacea a tutti i mali del trasporto pubblico; noi, viceversa, temiamo che per i toscani poter viaggiare su un autobus in condizioni decorose, sarà ancora come vincere un terno al lotto…”

Il Gruppo Lega Toscana: "Ancora ombre sulla gara Tpl"

“Quella sul Tpl - afferma il Gruppo della Lega in Consiglio regionale - è, da sempre, una vera gara ad ostacoli ed alla fine chi ci rimette direttamente sono gli utenti, i quali, in questi anni hanno dovuto muoversi sul territorio toscano su mezzi obsoleti, insufficienti di numero, pagando onerosi biglietti ed abbonamenti. Avevamo intuito fin dall’inizio di questa tormentata vicenda che la gara fosse malamente strutturata e che la tale sciagurata scelta avrebbe comportato criticità a non finire. Una gara che ha prodotti numerosi ricorsi e che tutt’oggi, a pochi giorni dall’entrata del nuovo gestore riserva continui e deleteri colpi di scena. Riguardo all’avviso di garanzia recapitato al Presidente Rossi sarà la Magistratura, ovviamente, ad occuparsene, ci auguriamo con doverosa celerità, ma è chiaro che tale vicenda condanni politicamente chi ha malgovernato in questi ultimi dieci anni, costringendo i toscani a fare continuamente i salti mortali per prendere un normale autobus. La pandemia può avere un po’ aggravato le cose, ma le problematiche risiedono nella perdurante malagestione del Pd che, anche in questo delicato settore, non ha certamente eccelso. Con un colpo di spugna sono state,tra l’altro, spazzate via tante realtà locali che, finora, avevano gestito l’importante comparto pubblico; nel frattempo, ovviamente, non sono stati fatti particolari investimenti ed i cittadini, se possibile, ne hanno ulteriormente e pesantemente risentito. Senza dimenticare, poi alcune situazioni borderline, con personaggi al limite, forse anche talvolta superato, del conflitto d’interessi. Una fitta cortina fumogena insiste su questa gara che le recenti indagini potrebbero magari, finalmente, svelare nei contenuti più reconditi. Purtroppocome detto, chi ne subisce quotidianamente le conseguenze sono i cittadini toscani alle prese con un servizio pubblico che manifesta tangibili problemi sotto tutti i punti di vista; un indegno ed atavico modus operandi che condiziona la vita di molti nostri corregionali, a cui, qualcuno, per anni, ha fortemente mancato di rispetto.”

Marcheschi (FdI): "Non si sono salvaguardate le aziende che avevano ben operato"

“Abbiamo a più riprese dichiarato che sulla gestione della gara unica del trasporto pubblico locale si addensavano molte ombre. Adesso l'inchiesta della Procura sta dimostrando che le procedure, non solo erano sbagliare politicamente, ma lasciano margini di dubbio anche in termini di reati penali visto l’indagine pesante avviata sulla Giunta regionale, sul Presidente Rossi e su alcuni componenti della Commissione -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi- Al di là di come evolverà l’inchiesta penale, abbiamo chiesto da tempo la sospensione della gara proprio è una gara sbagliata che affida l’intero trasporto toscano per i prossimi 30 anni a 4 miliardi di euro. E’ inoltre evidente come la Regione non abbia voluto salvaguardare le aziende toscane del trasporto che ben avevano operato. Si è consegnato tutto nelle mani delle aziende francesi, francesi a cui, per altro, era già stato dato l'appalto della tramvia fiorentina. Una montagna di miliardi tutti alle aziende d’Oltralpe”.

Fabiani (Pd): "Rossi ha spiegato e chiarirà anche nelle sedi opportune. Noi garantisti"

“Il Presidente Rossi, così come l’Avvocatura della Regione, ha già spiegato pubblicamente i fatti e lo farà nelle sedi opportune. Abbiamo fiducia nell’operato del presidente della Regione. Alla magistratura il compito di fare tutti gli approfondimenti necessari, ci auguriamo il prima possibile, anche per portare a una conclusione definitiva la vicenda del trasporto pubblico locale, un servizio indispensabile per i cittadini.
Noi restiamo sempre fermi sugli stessi principi: garantisti e fiduciosi nel lavoro della magistratura. Differentemente da noi, invece, di prima mattina e’ partita la speculazione di Salvini, proprio l’ultimo da cui chiunque potrebbe prendere lezioni e che, a dispetto di qualsiasi regola in uno stato di diritto, ha gia’ sentenziato con un tweet. Non prendiamo lezioni da chi scappa dai processi. Faccia pure la sua campagna elettorale: i toscani avranno chiaro chi rispetta le regole e chi no e non spetta a lui stabilirlo”.

Ceccardi (Lega): "Sempre contrari a maxi appalto, fallimento totale del Pd"

“Già da quattro anni la Lega ha espresso pubblicamente le proprie perplessità sulla gara regionale per il tpl: oltre a quanto sarà appurato nelle sedi opportune, c’è senza dubbio una responsabilità politica per una maxi gara sproporzionata per bacino di utenza e ampiezza del territorio coinvolto. Un servizio essenziale e strategico per lo sviluppo della Toscana messo in mani francesi, con una gara con lotto unico regionale che ha spazzato anche le poche buone gestioni tpl locali. Una lunga transizione che ha prodotto incertezze, aumento delle tariffe e mancati investimenti, con un costante deterioramento della qualità del servizio ai cittadini, specialmente in periferia. Il risultato rischia di essere il caos totale del tpl quando a luglio subentreranno i francesi. Tutto questo grazie all’incapacità dell’attuale giunta regionale, sulla quale pesano ora accuse molto gravi che si sommano a ombre sul ruolo di persone vicine all’amministrazione. Mentre la giustizia fa il suo corso, Rossi e il Pd non possono sottrarsi dalla condanna sul piano politico, da parte dei cittadini toscani, per questo ennesimo fallimento”.

Forza Italia: "Si annulli immediatamente la gara"

"La stampa locale odierna ha reso noto che il governatore toscano Enrico Rossi è indagato a Firenze per la gara regionale per il trasporto pubblico locale (Tpl), bando da 4 miliardi per 11 anni. Il reato contestato è quello di turbativa d'asta, cioè il presidente delle Regione aveva rilasciato un'intervista nel novembre del 2015, nella quale commentava l'aggiudicazione ad Autolinee nonostante la gara non fosse ancora terminata. Il nome del Presidente attuale della Regione Toscana si aggiunge ad un elenco già lungo di indagati quali: 2 dirigenti regionali dell’area trasporti e dell’ufficio gare, Riccardo Buffoni e Ivana Malvaso, l'intera commissione che aggiudicò il bando di gara, cioè il professor Mario Sebastiani, la dirigente Irpet (istituto regionale programmazione economica) Patrizia Lattarulo, l’ingegnera Gabriella Rolandelli e il professor Stefano Pozzoli. Basta leggere le figure coinvolte per comprendere la portata di tali indagini che devono andare fino in fondo, per conoscere in modo trasparente finalmente davanti a tutti i cittadini toscani, quale sia la verità sui fatti."

"Come Forza Italia da settimane ad ogni livello Istituzionale, nei Consigli Comunali , in Consiglio Regionale ed infine anche in Parlamento i nostri eletti avevano più volte sollecitato la Regione Toscana affinchè congelasse la gara del Trasporto pubblico locale almeno fino al 31 dicembre 2020. Adesso questa richiesta non è più proporzionata alla realtà odierna. Dopo le notizie di oggi è evidente che l'esito della gara deve essere annullato subito in autotutela visto che ne esistono i presupposti. Continuare ad insistere da parte della Giunta Regionale ci appare quanto mai folle ed inappropriato. Il Presidente della Regione Toscana, risponda al suo ruolo Istituzionale, ed in difesa del futuro di tutti gli utenti toscani, fermi definitivamente la vicenda Tpl, lasciando poi alla Magistratura il compito di svolgere fino in fondo le proprie indagini. Noi di Forza Italia siamo e saremo sempre garantisti, a differenza del Presidente Rossi che lo è soltanto a giorni alterni."

Grieco: "Su Tpl seguite regole pubbliche di affidamento del servizio"

L'assessore regionale ha risposto alle interrogazioni dei consiglieri Jacopo Alberti (Lega), Paolo Marcheschi (FdI) e Giacomo Giannarelli (M5S) di Ufficio stampa e Camilla Marotti, 17 giugno 2020 Firenze – "La Regione ha seguito le regole pubbliche di affidamento del servizio, nel rispetto delle norme nazionali ed europee". Lo ha affermato l'assessore regionale Cristina Grieco, che ha risposto in Aula a tre interrogazioni riferite all'inchiesta per turbativa d'asta della procura di Firenze, nata in seguito alla gara regionale per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico toscano vinta da Autolinee toscane, società controllata dalla francese RATP. A presentare i tre atti, rispettivamente il portavoce dell'opposizione Jacopo Alberti (Lega), il consigliere di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi e il consigliere di Movimento 5 Stelle, Giacomo Giannarelli. L'interrogazione di Jacopo Alberti (Lega) chiede chiarimenti su come la Regione possa garantire che la scelta di RATP sia "la migliore", tenuto conto delle peculiarità del territorio toscano rispetto a un soggetto estraneo alla realtà regionale; se la Regione non ritenga che la gara, così come dettato dalle dimensioni dell'appalto, non escludesse "a priori una vasta platea di concorrenti"; e se si ritenga opportuno affidare un asset strategico a "un soggetto francese monopolista in patria, e quindi in concorrenza con il settore pubblico italiano".

Alberti vuole sapere come la Regione spiegherà la propria posizione nell'ambito dell'inchiesta in corso e in particolare "gli stretti rapporti documentati tra i membri della Commissione di gara e esponenti del gruppo Ratp-At". Infine l'interrogazione chiede come la Regione intenda spiegare le affermazioni "con cui il dottor Rossi esprimeva soddisfazione per la vittoria di Rapt contro Mobit, a gara ancora aperta" e la volontà di "accelerare l'affidamento a Rapt ancora oggi". Paolo Marcheschi (FdI) chiede al presidente Rossi se, vista l'inchiesta della procura "non intenda applicare la sospensiva all'assegnazione della gara, in modo da tutelare l'interesse pubblico". Giacomo Giannarelli (M5s), invece, chiede risposta a una lunga serie di interrogativi rispetto alle proprietà immobiliari e alle scelte gestionali dell'attuale gestore del servizio, soprattutto nell'area servita da Cct, e di sapere quanto ha speso e quanto ricorsi ha presentato Mobit contro la gara i vincitori.

L'assessore Grieco ha ricordato che "con la riforma avviata 2010 si prevedeva, attraverso l'affidamento di un lotto unico, di procedere alla revisione del Tpl toscano per garantire la miglior offerta dei servizi in termini di efficacia ed efficienza e per giungere a una nuova governance del sistema dopo gli ingenti tagli governativi al settore effettuati a partire dal 2005". La gara, ha spiegato Grieco, aveva l'obiettivo di garantire "il potenziamento della rete urbana, la caratterizzazione della rete extraurbana come complementare a quella ferroviaria, nuove modalità di gestione delle aree a domanda debole, il recupero della produttività e il rinnovo del parco bus". La scelta seguita è stata quella di una gestione associata tra Regione ed enti locali. L'avvio della procedura di evidenza pubblica è stata nell'agosto 2012, poi rinnovata nel 2013. Alla manifestazione d'interesse hanno risposto 8 gruppi e solo due di essi (Mobit e Autolinee Toscane-Rapt), nel 2015, hanno presentato offerta.

"A quel punto - ha spiegato Grieco - sono iniziati i contenziosi" e nel tempo "è stata confermata la legittimità degli atti della Regione e sono stati respinti tutti i ricorsi". Il personale attualmente in servizio presso gli attuali gestori, ha specificato l'assessore, "sarà trasferito al nuovo gestore e conserverà le sue mansioni". Rispetto ai rapporti tra membri della commissione di gara e membri di AT-Rapt l'assessore ha affermato che "non si riscontrano elementi di conflitto di interessi". Riguardo agli aspetti dell'interrogazione presentata da Giannarelli, infine, ha aggiunto che "una risposta puntuale sarà data non appena l'attuale gestore del servizio ci avrà fornito i chiarimenti del caso".

Alberti ha definito la risposta dell'assessore "molto interessante, perché ricostruisce l'intera vicenda, molto complessa, ma non posso dire se sono o no soddisfatto". Ha aggiunto che "alla luce della nuova indagine e del coinvolgimento di Rossi e dei commissari di gara, noi consigliamo prudenza: sarebbe una forzatura voler aggiudicare ora la gara, come invece la Giunta sembra intenzionata a fare".

"Avrei voluto risposte puntuali ai miei precisi quesiti, ma aspetto la risposta che mi è stata annunciata", ha detto invece Giannarelli. "Ricordo solo che le nostre domande servono a fugare ogni dubbio sulla gara e a fare chiarezza verso tutti i cittadini, che sono coloro che pagano il servizio". Rispetto alla dichiarazione di Alberti ha aggiunto: "Mi meraviglia la posizione del centrodestra, perché è in contrasto con quanto dichiarato negli anni. Voi, liberali, volevate la gara, e ora volete prudenza nell'assegnazione. Ma il servizio va assegnato perché settembre, cioè la riapertura delle scuole, è vicino e bisogna garantire la continuità del servizio, che è possibile solo col subentro del nuovo gestore".

Fonte: Regione Toscana

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