Mascherine made in Castelfiorentino, produzione da 10 milioni per tutta Italia

(foto gonews.it)

Una super produzione di mascherine è in atto nella zona industriale Pesciola di Castelfiorentino. 10 milioni di dispositivi di protezione individuale, realizzati interamente con prodotti Made in Italy, sono in fase di lavorazione nella sede dello stabilimento Gossip, produttrice del marchio Antonelli Firenze.

La produzione è in fase di avvio e partirà a pieno ritmo da lunedì. Le mascherine commissionate da Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, avranno una destinazione d’uso a 360 gradi, coinvolgendo anche il mondo sanitario. La macchina, che produce circa 138mila mascherine al giorno e i dipendenti lavoreranno incessantemente, h 24 su tre turni. La fine del lotto da 10 milioni è programmata per settembre e da Castelfiorentino i dispositivi saranno consegnati a Roma, pronti per la distribuzione a livello nazionale.

Questa mattina, presso lo stabilimento Gossip, erano presenti all'illustrazione della produzione il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni e tutto il team che sta dietro alla realizzazione delle mascherine: Marco Berni amministratore delegato di Gossip srl, Enrica e Roberta Antonelli, rispettivamente presidente e vicepresindente di Gossip, Marco Gorini Chief executive officier laboratorio analisi Ecoprisma (Prato) e gli ingegneri Massimo Migliavacca e Gamanets Alexej.

Gossip ha iniziato a fabbricare mascherine già da aprile, come ha raccontato l'amministratore delegato Berni: "Siamo stati la settima azienda in Italia che ha ottenuto l'autorizzazione su 900. In seguito abbiamo deciso di investire nel macchinario, che è arrivato in anticipo rispetto alle previsioni". Il gruppo di lavoro dedicato all'emergenza Covid ha così contattato l'azienda, che non si è fatta attendere nella risposta: "Abbiamo comunicato che eravamo pronti e in breve tempo, dopo il rilascio di tutte le documentazioni necessarie, è arrivata la lettera di commessa". Il team di Arcuri e la struttura di Invitalia sono stati di "straordinaria efficienza". Gossip realizzerà 10 milioni di mascherine, da consegnare nei prossimi 3 mesi e 10 giorni circa. La produzione andrà avanti senza stop, su 3 turni: "Abbiamo già assunto 9 persone ma arriveremo almeno a 12, poiché i punti di controllo del macchinario sono molti e per poter garantire un prodotto di qualità serve anche investire nelle persone che controllino il processo produttivo" - ha continuato Berni.

A Castelfiorentino, "abbiamo una tradizione nel campo della produzione di articoli di abbigliamento che è storica e continuiamo ad avere delle eccellenze dal punto di vista delle imprese straordinarie. Persone capacissime sul fronte di vista imprenditoriale. È stata una di queste eccellenze, la Antonelli Firenze Gossip, che si è resa protagonista dell'avviamento della produzione di dispositivi di protezione individuale di altissima qualità - ha dichiarato il primo cittadino Alessio Falorni. Oltre all'importante incarico ricevuto, l'azienda ha risollevato uno spazio che era rimasto inutilizzato: "È stato riattivato un capannone molto importante qua a Pesciola, anche questa è una buona notizia - oltre al fatto che - è stato trovato lavoro a una decina di persone per la quale c'è la contentezza mia e della comunità di Castelfiorentino. Un plauso alla famiglia Antonelli Berni, per questo grande risultato". Lo stabile dove si incentra la grande fabbricazione dei dispositivi di protezione è stato infatti rimesso a nuovo, "è stata creata la parte dello stoccaggio, affinché non ci sia mai contaminazione diretta dell'aria sui prodotti. Stiamo valutando - ha proseguito l'amministratore delegato - se per sicurezza, mandare il materiale a sterilizzare prima che venga inserito nella distribuzione". 

Come sono fatte le mascherine

Il macchinario presente nella sede di Gossip è in grado di produrre oltre 100mila mascherine al giorno, composte da materiali tutti Made in Italy. "Abbiamo scelto il metodo più classico che è come dovrebbe nascere la mascherina chirurgica, composta da tessuto non tessuto (TNT) ai lati esterni e polipropilene e Meltblown all’interno - ha spiegato ancora Marco Berni. È il metodo più costoso, perché questi ultimi due materiali sono passati da 7mila euro a tonnellata a 40mila con l’inizio della Pandemia, però è anche il sistema che garantisce la miglior standardizzazione di filtraggio".

Le mascherine prodotte in questi mesi nella zona industriale di Castelfiorentino avranno una destinazione d'uso completa: "Potranno essere usate tranquillamente dal personale sanitario. Essendo di tipo 1 non sarebbe consigliato l'uso in sala operatoria, però abbiamo effettuato i test di resistenza agli schizzi di sangue e infiammabilità - e anche nei casi di operazione o servizio in pronto soccorso - la mascherina non si forerebbe".

 

Margherita Cecchin

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