Arci Firenze torna in Rojava con un innovativo progetto, tutto al femminile, nel campo profughi Roj. L’ambizioso obiettivo del progetto è quello di contribuire a promuovere una cultura di Pace e convivenza democratica nel Cantone di Jazira nel Nord della Siria, attraverso il coinvolgimento lavorativo, culturale e ricreativo delle familiari dei combattenti dell’ISIS nella costruzione del Confederalismo Democratico. Saranno infatti proprio le donne vedove o parenti degli ex combattenti dell’ISIS ad essere coinvolte nella costruzione della società democratica nel nordest della Siria, attraverso varie attività che condivideranno con il Congresso del movimento delle donne della Siria del Nord e dell’Est (Kongreya Star).
“Nell’ideare questo progetto – spiega Manfredi Lo Sauro, responsabile per le politiche di solidarietà internazionale di Arci Firenze – abbiamo ritenuto che solo attraverso il diretto coinvolgimento di queste donne nell’ideazione e nell’organizzazione della loro nuova vita le si potrà sottrarre all’ideologia jihadista e solo attraverso il cambiamento del loro modo di pensare si potrà garantire un futuro pacifico e dignitoso sia per loro che per tutta la popolazione della Regione”.
Le azioni del progetto - Il progetto “Campo profughi Roj. Un futuro comune di Pace” si pone così tre obiettivi specifici: costituire una cooperativa di sartoria per le donne parenti degli ex combattenti dell’ISIS, l’attivazione di un corso di salute femminile e l’allestimento di uno spazio culturale ed un centro sportivo all’interno del campo profughi Roj.
I due corsi di sartoria professionale coinvolgeranno circa 50 donne ciascuno e forniranno la base sociale, oltre a 39 donne già formate in precedenza, per lo sviluppo lavorativo di una Cooperativa che darà lavoro e una nuova prospettiva di vita alle beneficiarie del progetto.
Il corso di salute femminile, che coinvolgerà 50 donne per un semestre, verrà realizzato grazie alla collaborazione con Heyva Sor a Kurdistanê – Rojava e comprenderà le nozioni fondamentali della ginecologia, dell’ostetricia, di igiene e di tutte quelle discipline mediche che siano ritenute importanti dalle beneficiarie per garantire una maggiore consapevolezza dei propri bisogni e diritti.
L’allestimento del centro culturale per donne e bambini e bambine rappresenterà invece uno spazio fisico dove le varie donne del campo profughi Roj possano conoscersi e raccontare il proprio vissuto, mettendo in comune le difficili esperienze personali, per poter superare le differenze e lavorare per la loro emancipazione e il loro benessere. Una parte molto importante di questo centro sarà lo spazio dedicato alla crescita culturale e ludica dei più piccoli, per consegnargli uno sguardo positivo nel loro contesto difficile e sottrarli all’influsso dell’ideologia jihadista salafita. Il campo profughi ospiterà inoltre uno spazio per praticare sport.
“Dopo la costruzione della Biblioteca di Kobane torniamo in Siria del Nord con un nuovo progetto che coinvolgerà direttamente oltre 150 donne – spiegano Arci Firenze e UIKI Onlus - Lavorando con loro ed anche con i bambini e le bambine il progetto rappresenta un’opera di grande importanza per quel territorio e non solo, sottraendo potenziali miliziani e combattenti ai gruppi jihadisti e favorendo invece i valori alla base del Confederalismo democratico che noi da sempre soteniamo”.
Il progetto, che vedrà la partecipazione anche di Arci nazionale, verrà gestito e seguito da un Comitato Direttivo formato dal capofila ARCI Firenze, da UIKI Onlus e da Kongreya Star Qamişlo – Rojava.
Mascherine per il Rojava - Il Comitato Arci di Firenze ha inoltre lanciato un’iniziativa in più per sostenere il crowdfunding “Dalla parte dei curdi” su produzionidalbasso.com, promosso da Arci Nazionale e UIKI onlus. Mascherine lavabili con il logo Arci “Resistenza Virale” sono state prodotte e saranno in vendita a 5 euro presso la sede Arci di Piazza dei Ciompi a Firenze. Con l’acquisto delle mascherine si supporterà la raccolta fondi per far fronte all’emergenza covid in Rojava, aiutando a far arrivare dispositivi di protezione alla popolazione del nord della Siria. Per prenotare le mascherine si può chiamare il numero 055262970.
Fonte: Arci Firenze - Ufficio stampa
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