Una corsa di cinque chilometri per sostenere la Play Therapy del Meyer. L’evento, organizzato dalla Fondazione Meyer, è una corsa “a distanza” che si può fare dove si vuole e che chiama a raccolta i runner solidali di tutto il mondo. LA RUNFORMEYER VIRTUAL CHALLENGE si svolgerà da giovedì 9 luglio a domenica 12 luglio. Come si partecipa? Basta scaldare i muscoli e fare una corsa di cinque chilometri, scegliendo l’itinerario che si preferisce e l’orario più comodo. Una nuova sfida per chi in questi mesi non ha mai smesso di correre, anche se magari per le scale di casa, per chi ha ricominciato da poco e per chi vuole provarci per la prima volta. Per iscriversi basta una donazione minima di dieci euro: con solo cinque euro in più sarà possibile ricevere tramite corriere la maglia tecnica RUNFORMEYER donata da Guess. L'iscrizione permetterà di scaricare l'apposita app per smartphone che traccerà la distanza e il tempo impiegato per percorrerla: sarà questo uno dei criteri che consentirà di accedere alla classifica generale.
Le iscrizioni si sono possono effettuare tramite il sito www.runformeyer.it e lunedì 13 luglio, saranno pubblicati i risultati ufficiali sul sito e sulla pagina Facebook #runformeyer.
Ad aggiudicarsi la vittoria saranno i tre runner più veloci, che saranno individuati tramite l’app e ciascuno potrà consultare e confrontare con gli amici il proprio tempo sul sito www.tds.sport. Ma non si vince solo in base alla performance sportiva: anche l’ironia avrà un riconoscimento speciale. Basta inviare entro il 12 luglio a mezzanotte una e-mail a info@runformeyer.it con una foto, o ancora meglio un video, della propria impresa per essere selezionati. Non ci sono limiti alla fantasia: dalle corse in garage, a quelle su e giù per le scale di casa, passando per i travestimenti più sorprendenti.
Grazie alla pagina di raccolta fondi aperte sulla piattaforma Rete del Dono, saranno premiati anche i tre sportivi che coinvolgendo colleghi, amici e parenti raggiungeranno la maggior raccolta. E un’ultima categoria premiata sarà riservata ai gruppi più numerosi (società sportiva, azienda, ente).
Questa corsa solidale contribuirà a sostenere la Play therapy, una cura speciale che cerca di restituire ai bambini e alle loro famiglie un po’ di serenità anche nel momento del ricovero. Il progetto porta al Meyer il gioco, la lettura, la musica, l’allegria dei clown e dei quattro zampe.
Tanti i progetti che aiutano i bambini a rimanere tali anche durante la malattia.
Nella Pet therapy, i protagonisti sono dei dolcissimi e professionali cagnolini che, insieme ai loro conduttori, portano allegria e gioia ai piccoli bambini ricoverati in tutto l’Ospedale. Gli amici pelosi creano intorno a loro dei momenti fatti di coccole e carezze e accendono moltissimi sorrisi nei parenti e negli operatori. Questa è la loro alta specializzazione.
I clown in corsia portano sorrisi e risate nei reparti e al Pronto soccorso: gli scherzi e le battute di questi professionisti del divertimento sono le medicine migliori per scacciare noia e paura. Le tecniche e il repertorio di questi professionisti tengono conto del luogo in cui operano, delle circostanze, delle condizioni dei bambini, coinvolgendo nel loro gioco anche genitori, visitatori e operatori dell’Ospedale, che talvolta affiancano durante procedure dolorose e complicate. Tra i luoghi più amati dai bambini, c’è senz’altro la Ludobiblio, uno spazio accogliente e colorato, aperto a tutti i piccoli sia ricoverati che di passaggio per visite o controlli. In questa stanza piena di luce e di laboratori si può giocare, prendere giochi in prestito, ricevere visite di fratellini e amici, assistere a spettacoli, partecipare a feste e a laboratori creativi.
Meyermusica propone la musica in modo originale e creativo in ogni reparto e nei luoghi collettivi dell’Ospedale, coinvolgendo bambini, genitori, operatori e visitatori, creando un ambiente sonoro accattivante e agendo in modo positivo sugli stati di tensione e di stress.
Tutte le info sono su: www.runformeyer.it o inviando una mail a info@runformeyer.it.
Fonte: Fondazione Meyer
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