Disabili, Alberti: "Centri diurni in difficoltà per riaperture, no a test ogni 15 giorni"

“A più di un mese dalla delibera che permetteva la riapertura dei centri diurni e semiresidenziali per disabili, ancora poche strutture sono riuscite a ricominciare davvero le attività – spiega il Portavoce dell'opposizione, Jacopo Alberti – le regole anticontagio a cui devono attenersi operatori e frequentatori dei centri sono molto stringenti, e alcune impediscono, di fatto, una vera riapertura. Il problema è che i ragazzi con disabilità sono in grandissima difficoltà, e di conseguenza le loro famiglie. Per esempio, chi vuole accedere alle attività deve essere negativo al test sierologico, il che implica l'obbligo di sottoporvisi. E il test deve essere ripetuto ogni 15 giorni. Questo ignorando tutte le difficoltà che possono esserci nel fare un esame a un ragazzo con disabilità. Inoltre, in nessun altro luogo pubblico o di lavoro viene chiesta la negatività al test per poter accedere, anzi, il test è sempre volontario, perché invece a questi ragazzi già fragili si impone d'obbligo?”.

“Nella delibera poi non viene specificato come dovranno essere richiesti questi test, da chi, quale percorso intraprendere per avere di nuovo accesso alle strutture. Ci rendiamo conto che anche per chi gestisce i centri e per gli operatori sia molto complicato, ma questi ragazzi e le loro famiglie sono ancora soli, a casa, e privati delle necessarie cure e attività che prima del Coronavirus li avevano aiutati a migliorare. Chiedo quindi all'assessore Saccardi di sedersi con gli operatori dei centri e con le famiglie, per ascoltare le reali esigenze di questi ragazzi, capire come mai molti non hanno ancora potuto ricominciare le attività, e – conclude Alberti – provvedere a modificare la delibera in base alle segnalazioni. Il sistema sanitario della Regione Toscana non può lasciare ancora soli questi ragazzi e le loro famiglie dopo tre mesi di isolamento”.

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