Apologia del fascismo, sì a mozione in consiglio regionale per misure contro gravi episodi


Attivarsi con solerzia nei confronti del Ministero dell’Istruzione affinché nei confronti del professor Manfredo Bianchi "vengano prese le più drastiche misure disciplinari e se ne pretenda la rimozione da incarico di professore presso una scuola statale". Questo l’impegno chiesto alla Giunta regionale nella mozione presentata in Aula, ieri, da Giacomo Giannarelli (capogruppo M5S) e votata all’unanimità.

Giannarelli ha ricordato “Carrara è una città toscana decorata di medaglia d’oro al valor civile per i sacrifici e gli atti eroici compiuti dalla popolazione durante l’occupazione nazifascista”. E poi il ricordo personale, “mio nonno Eugenio Giannarelli - ha aggiunto – fu destinatario di una medaglia per aver salvato diverse famiglie sul territorio con la sua ambulanza e per diversi fatti eroici che lo videro in prima linea”.

Nella mozione si esprime, inoltre, "sdegno e profonda preoccupazione" per i recenti atti che vedono coinvolto l’insegnante dell’istituto tecnico “Domenico Zaccagna” di Carrara, che "già nell’agosto 2017 issò la bandiera fascista della Repubblica sociale sul monte Sagro, diffondendo poi l’immagine sui social network il 21 agosto e successivamente fece lo stesso gesto sul monte Brugiana".

Inoltre, nella mozione si fa riferimento alla partecipazione del professore all’iniziativa non autorizzata “marcia per non marcire”, una marcia a Roma che si è tenuta il primo maggio. “Bianchi – si legge nell’atto – postava nelle sue pagine social, incitazioni all’occupazione ad oltranza di Roma”.

Infine, il docente il 1 giugno, sempre a Roma, avrebbe inneggiato “sotto il balcone di piazza Venezia al ‘nonno Benito’”.

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