In tanti si stanno rivolgendo agli sportelli di Confconsumatori per ricevere assistenza nei confronti di Dentix Italia srl, catena dentistica molto presente in tutta la Toscana (i negozi sono a Empoli, Massa, Lucca, Viareggio, Prato). «Facendo leva sulla pubblicità e offrendo servizi e prestazioni dentistiche a prezzi accessibili – spiegano da Confconsumatori – molte persone si erano rivolte alla Dentix per ricevere i trattamenti odontoiatrici.
Purtroppo con l'emergenza coronavirus la clinica è stata costretta, come tutte le altre attività analoghe, alla chiusura. Ma oggi, a distanza di settimane dalla riapertura degli studi dentistici, la Dentix non ha ancora riaperto le proprie sedi toscane e (a quanto pare) neppure nel resto d’Italia. Una situazione che ha allarmato molte persone che erano in cura e hanno cercato invano in queste settimane di contattare la società, senza ricevere informazioni certe».
Solo alcuni sono riusciti a chiamare un numero verde, che dà notizie vaghe, mentre le mail inviate ai vari riferimenti sono tornate indietro. «I cittadini che si sono rivolti a Confconsumatori sono molto preoccupati – conferma uno dei legali dell'associazione, l'avvocato Francesca Galloni – perché non hanno alcuna certezza sulla riapertura della sede e soprattutto hanno sottoscritto finanziamenti ingenti in quella struttura per poter pagare le prestazioni sanitarie che sono state interrotte e che non sanno se verranno continuate».
C'è chi ha in corso il pagamento di rate mensili (con addebito bancario o con bollettini postali) dei finanziamenti fatti sottoscrivere direttamente nella sede della clinica dentistica con la Deutsche Banks Easy, Fiditalia e altre società finanziarie, e che ora sono costretti a continuare a pagare le rate – anche da oltre 300 euro al mese – a fronte dell'assoluta incertezza sulla possibilità di poter continuare le cure preventivate.
«La situazione è molto grave – commenta ancora l'avvocato Galloni – perché ovviamente Dentix ha già ricevuto le somme da parte della società finanziaria che le recupera mensilmente dal cliente, che così si trova costretto a pagare senza avere la controprestazione». Non solo: alcuni anziani hanno riferito di aver versato la somma richiesta con bonifico, in quanto era stato loro riferito che la finanziaria non avrebbe concesso il finanziamento data l'età.
Pertanto Confconsumatori ha già inviato le prime lettere di contestazione a Dentix e alla finanziaria, sia per richiedere informazioni certe in merito alla riapertura delle sedi e sia per contestare il fatto che in alcuni casi la documentazione contrattuale non è stata consegnata ai clienti, oppure è carente dei requisiti previsti dalla normativa e dalla contrattualistica vigente, e soprattutto per contestare l'annullamento o l'invalidità del finanziamento e la relativa sospensione, con la restituzione delle somme versate. I risparmiatori interessati possono contattare gli sportelli provinciali di Confconsumatori: tutti i contatti sono sul sito web www.confconsumatoritoscana.it.
La preoccupazione dei sindacati
È fortissima la preoccupazione per il futuro dei lavoratori e dei pazienti di Dentix Italia, società controllata dal colosso Dentix Spagna di proprietà del dentista Angel Lorenzo Muriel.
A lanciare l’allarme, sulla mancata ripartenza dell’azienda, che conta oltre 60 studi dentistici in Italia e che, da marzo, ha chiuso i battenti, sono i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
I numeri parlano chiaro, e raccontano di una crisi davvero imponente: migliaia di pazienti abbandonati, curati a metà per lo stop dell’attività aziendale, e 400 posti di lavoro a rischio. “I lavoratori, preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti - fanno sapere i sindacati – sono stati lasciati da settimane senza notizie certe su una possibile riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto tace, ed è certo che non aiutano a rasserenare gli animi le voci delle difficoltà economiche e di un problema di liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di Dentix Italia”.
“I dentisti – continuano Filcams, Fisascat e Uiltucs - estranei alla gestione organizzativa, si sono trovati, in questi mesi a dover sopperire alla mancanza di comunicazione da parte della società nei confronti della clientela, che in alcuni casi ha scelto in alcuni casi di rivolgersi alle associazioni di difesa dei consumatori per essere tutelata”.
Ma c’è di più. A preoccupare lavoratori e sindacati è la data del 21 giugno, “quando - spiegano le tre Sigle - scadranno le ulteriori 5 settimane di cassa integrazione in deroga, terminate le quali si dovranno verificare le possibilità per poter accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali. Questo, fermo restando la volontà di riaprire quanto prima, anche per dare risposte ai pazienti che necessitano di interventi in alcuni casi di natura sanitaria; interventi, che in molti casi sono già stati pagati in anticipo”. Anche per questo, le organizzazioni sindacali “chiedono certezze sulla continuità aziendale – concludono – oltre a garanzie sui pagamenti delle retribuzioni, e in particolare sugli accantonamenti dei
trattamenti di fine rapporto dei dipendenti”.
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