Il lungo viaggio del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, approda alla 61° edizione dal 15 al 22 novembre a Firenze “nei modi e nelle dimensioni – hanno detto Alessandro Stellino e Claudia Maci, co-direttori del festival – che valuteremo nei prossimi mesi in base all’emergenza sanitaria. In ogni caso non rinunceremo a perseguire ciò che ci sta più a cuore: la possibilità di fare del miglior cinema un luogo di confronto e scambio tra le culture e le persone”.
Parte ufficialmente l’edizione 2020 con l’apertura delle iscrizioni ai concorsi che porterà alla composizione del programma ufficiale, tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia (è possibile inviare il proprio film fino al 3 agosto), e con il rinnovato comitato di selezione presentato dalla nuova codirezione del festival che si sostituisce a quella di Alberto Lastrucci: Alessandro Stellino, direttore artistico, e Claudia Maci, direttrice organizzativa.
Il nuovo comitato di selezione è composto da Sandra Binazzi, dal 2008 nell'organizzazione del Festival dei Popoli; Alberto Diana, filmmaker e selezionatore; Daniele Dottorini, professore associato di cinema presso L’Università della Calabria e selezionatore per il Festival dei Popoli dal 2008; Ludovica Fales, regista e ricercatrice; Roberto Manassero, selezionatore e critico cinematografico; Daniela Persico, critica cinematografica e selezionatrice; Margot Mecca produttrice free lance e collaboratrice dal 2011 ai Popoli per l’area professionale; Emanuele Sacchi, giornalista e critico cinematografico e musicale.
“Sono entusiasta della squadra che abbiamo composto – ha spiegato Alessandro Stellino, direttore artistico del festival – si tratta di professionisti straordinari, molti dei quali capaci di muoversi su fronti diversi, dall’insegnamento e la critica cinematografica alla regia e alla produzione, passando ovviamente per un lavoro di lunga data nei Festival. Si tratta di profondi conoscitori del cinema a tutto tondo, con una spiccata predilezione per il documentario ma anche ecclettici, capaci di collocare un’opera nel più ampio contesto della produzione contemporanea, fuori da ogni confine o codifica di genere. Credo che il Festival dei Popoli possa valorizzare il grandissimo lavoro fatto finora da chi ci ha preceduto, per spalancare ulteriormente il proprio sguardo – e quello del nutrito pubblico che lo frequenta – e rendere conto di una produzione internazionale mai così tanto varia e diversificata come negli ultimi anni. Sono convinto che insieme agli altri membri del comitato di selezione sapremo proporre un viaggio esaltante alla scoperta dell’attuale panorama documentario e delle sue sfaccettate geografie. In questo senso verrà data particolare attenzione alle opere degli esordienti, si rafforzerà una sezione di ricerca come Doc Explorer, aperta alle incursioni più spericolate nell’ibridazione dei linguaggi, e si proporranno percorsi trasversali in grado di attraversare in maniera vertiginosa la storia del cinema documentario sotto la guida di registi affermati e maestri riconosciuti che indosseranno per l’occasione vesti curatoriali”.
Tra le novità dell’edizione 2020 anche i premi in denaro e la giuria internazionale per i documentari italiani in concorso. “Vogliamo che il concorso italiano – ha spiegato Claudia Maci – si configuri a tutti gli effetti come il luogo d’elezione cui i nostri cineasti desiderino ambire. Ecco perché da quest’anno il concorso proporrà premi in denaro e conterà su una giuria di statura internazionale, rafforzando ulteriormente il parterre di ospiti e richiamando il meglio della produzione documentaria nazionale”.
La 61° edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di MiBACT - Direzione Generale Cinema, Programma Europa Creativa dell'Unione Europea, Regione Toscana, Comune di Firenze, Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Sistema Toscana.
Fonte: Ufficio Stampa
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