"Non sarà come a Case Passerini, lo scegliamo bene poi vo addosso con decisione a realizzarlo. [..] Farò l'impopolare ma scelgo un sito e su quello vo a diritto coi carri armati". Su questo estratto di una videoconferenza del candidato di centrosinistra alla Regione Eugenio Giani si è scatenato un putiferio, all'indomani del cambio del progetto di Case Passerini da inceneritore a impianto di riciclo rifiuti. Nel suo videointervento (in seguito rimosso ma salvato nel web) Giani ha spiegato come la Toscana non possa permettersi, a suo avviso, di non avere un impianto di termovalorizzazione. La scelta dell'impianto di Livorno sarebbe per Giani la più congeniale per il momento, ma l'espressione usata per ribadirlo non è piaciuto a buona parte della sinistra toscana. Addirittura Articolo 1 ha colto l'occasione per rimettere in discussione il patto finora stipulato.
LE REAZIONI
Rifondazione Comunista Toscana: "Si fa impallidire Craxi per decisionismo"
È raggelante e nel contempo avvilente ascoltare le dichiarazioni di Eugenio Giani (in un video, pare ora rimosso) sul tema rifiuti e impianto bio gas a Livorno. Raggelante perché uno che evoca i carri armati per fare gli inceneritori è semplicemente un pericolo per la tenuta democratica. Altro che centro sinistra. Qui si fa impallidire Craxi col suo decisionismo, e addirittura Scelba. Che cosa vuol fare Giani ? Sparare sulla folla, seppur per metafora ?
Per di più sempre con l uso della prima persona singolare. Tipico di una concezione apertamente personalistica della politica. Nel merito le cose non vanno meglio. Si qualifica il nord del paese come migliore del sud perché ha 14 inceneritori[1] (?!), si dice che ci vuole un inceneritore perché se no aumenta la Tari. Con Giani siamo all’anno zero della ignoranza politica. Un serio piano di economia circolare senza inceneritori non solo è l unico modo per non asfissiare la Toscana (non esistono caro Giani inceneritori che non producano inquinanti e diossine) ma è anche conveniente economicamente (lo sa Giani che in Germania non si fanno più inceneritori da 30 anni e dove la raccolta differenziata spinta, tariffa puntuale ecc sono applicate le tasse sui rifiuti sono sensibilmente più basse?) Giani sarà bravo a fare cene con i poteri forti, a tagliare nastri ma è uno che guarda al passato e a quello (con buona pace di Confindustria Toscana, che legittimamente fa i suoi interessi particolari) ci vuole inchiodare. Gli elettori ambientalisti, quelli autenticamente di sinistra, vogliono veramente uno così alla guida della regione? Noi con altri gli offriremo un alternativa valida e concreta.
Fattori (Sì): "Protesteremo come in piazza Tien An Men"
“Eugenio Giani vuole imporre un inceneritore a Livorno con i carri armati? E noi protesteremo come a piazza Tien An Men”: Tommaso Fattori, candidato alla presidenza della Regione per Toscana a Sinistra, da sempre in prima linea per la strategia rifiuti zero, attacca così il presidente del Consiglio regionale Giani, il quale in una videoconferenza con gli amministratori della provincia di Pistoia ha dichiarato che “se la raffineria Eni a Livorno non si facesse, si dovrebbe andare avanti anche con i carri armati pur di realizzare un inceneritore in Toscana”. “C’è un grosso problema se nella giornata mondiale dell’ambiente, nei giorni dell’anniversario di Tienanmen, si evocano le armi in strada per costruire inceneritori”, ha aggiunto Fattori. Il PD stigmatizza i toni verbalmente violenti della destra ma poi utilizza le stesse parole, repressione militare del dissenso e democrazia non vanno d'accordo”.
Secondo il candidato della sinistra, “il fronte del no alla strategia rifiuti zero, in nome della conservazione del vecchio modello fondato sull’incenerimento, va dalla destra fino al PD. L’incenerimento è una scelta antiquata e nociva per l’ambiente e la salute. La priorità deve essere il recupero di materia dai rifiuti e ormai esistono tecnologie per il trattamento a freddo dei rifiuti residui che consentono di rendere infinitesimale lo scarto non riciclabile. Insomma, dobbiamo investire nella filiera delle ‘fabbriche dei materiali’, estraendo dai rifiuti nuova materia riutilizzabile e conservabile”. “La precondizione - prosegue Fattori - è aumentare i livelli e la qualità della raccolta differenziata della nostra regione, visto siamo sotto la media nazionale. Serve una strategia complessiva che metta assieme tariffazione puntuale, raccolta porta a porta e promozione di riduzione, riuso e riciclo-compostaggio”.
“Su una cosa ha certamente ragione Giani, ossia nel mettere sullo stesso piano il progetto di gassificatore ENI a Livorno con un inceneritore. La gassificazione è una tecnologia intermedia tra l'incenerimento e la piròlisi, dove si brucia materia in presenza di piccole quantità di ossigeno. Se si pensa di sostituire i vecchi inceneritori per produrre energia con nuovi gassificatori che dai rifiuti plastici ricavano combustibili da bruciare, ecco che siamo punto e a capo. Questo sarebbe solo il passaggio da un vecchio tipo di incenerimento ad un nuovo tipo di incenerimento, e sposterebbe semplicemente il problema da Firenze a Livorno, che di problemi ne ha già fin troppi. Non c’è niente di circolare nella gassificazione - conclude Fattori - c’è invece la solita distruzione di materia con l’obiettivo di ricavarne energia, dato che il carburante è destinato ad essere bruciato. Oltretutto, definire ‘bio’ o ‘rinnovabili’ i combustibili ricavati dai rifiuti e dalle plastiche è una mistificazione linguistica e concettuale, anche se una simile mistificazione è permessa dalle normative. L’economia circolare consiste nel recupero e nella conservazione di materia, non nella sua combustione e distruzione”.
Barzanti, Pci: “Nessuna fake, Giani, non ami il popolo e non vuoi la partecipazione democratica”
Il segretario del Pci toscano e candidato alla presidenza della regione Toscana, Marco Barzanti, interviene sulle gistificazioni date dal candidato alla presidenza regionale del Pd, Eugenio Giani, in merito al video di quest'ultimo pubblicato e poi rimosso da Facebook
“Il candidato alla presidenza della regione Toscana, Eugenio Giani, in una auto intervista audio-video delle scorse ore, poi rimossa da Facebook, spiega la necessità di fare un inceneritore in Toscana, necessario al punto da ricorrere ai carri armati. Ma adesso il candidato alla presidenza del Pd ci dice che è un fake, o qualcosa del genere, che non ha usato certe espressioni e comunque quella dichiarazione registrata, chi l’avesse vista e ascoltata, l’ha mal interpretata, non ha capito, perché lui voleva solo esprimere grinta e determinazione. Ebbene, signor Giani, se vuole le possiamo inviare un video in cui appare un signore dalle somiglianze identiche alle sue, con sotto scritto il suo nome e che parla da un studio uguale ma proprio uguale al suo. Questo signore espone, e si sente molto bene, il riferimento all'Eni di Livorno, all’inceneritore necessario e all’uso dei carri armati in difesa di questa scelta, manifestando un certo fastidio verso tutti coloro, come il nostro Pci ed i comitati che chiedono da trent'anni sistemi alternativi per la riduzione dei rifiuti. Riguardando il video, però, devo escludere che si tratti di Crozza. Credo piuttosto si tratti proprio di lei, che da quasi un decennio siede in consiglio regionale, di cui adesso è presidente, e ha l'ambizione di guidare la macchina regionale e quindi il popolo toscano nei prossimi anni...”.
Così commenta, rivolgendosi direttamente al candidato alla presidenza della regione Toscana del Pd e del Centrisinistra, Eugenio Giani, il segretario regionale e candidato del Pci alla presidenza della medesima regione, Marco Barzanti, prendendo spunto sia dalle dichiarazioni in merito alla possibile realizzazione di un inceneritore nell'area Eni di Stagno a Livorno (su cui è già intervenuto il segretario della federazione livornese del Pci, Luigi Moggia vedi link, ndr) sia soprattutto sulla “difesa” messa in atto da Giani che ha affermato che quanto da lui detto è stato travisato e che quanto è uscito sulla stampa sono fake news.
“Altro che fraintendimenti o malafede, altro che fake news, Giani quelle cose le ha dette e ciò è molto grave”, continua Barzanti. “Cerca di giustificarsi ponendo l'accento sul significato letterale di quello che ha affermato o sostenendo che il suo era un linguaggio allegorico e che lui non userebbe mai i carri armati. Ci mancherebbe altro! Ma deve sapere, il signor Giani, che c'è un limite a tutto, anche al linguaggio allegorico e figurativo. Il suo è stato un linguaggio inutile e violento, per il quale dovrebbe scusarsi con il popolo toscano, un modo di esprimersi che però ha evidenziato tutta la sua incapacità politica”.
“Possiamo essere certi di una cosa”, sottolinea ancora il segretario toscano del Pci, rivolgendosi in questo caso, oltre a Giani, al Pd e ai suoi governi regionali: “Come regione Toscana in vent'anni, di cui dieci di presidenza Rossi, non siete riusciti a dare risposte concrete per risolvere il problema dei rifiuti, della sanità, del lavoro che è avvolto in una crisi profonda, così come non siete riusciti ad incidere positivamente nel sistema economico ed imprenditoriale toscano. Non dimentichiamo che Rossi, prima di essere presidente, è stato altri dieci anni assessore alla sanità, dove ha fatto più danni delle grandine, privatizzando tutto quanto poteva privatizzare. E lei, Giani, in dieci anni di consiglio regionale, sempre con incarichi importanti, deve sentirsi ugualmente responsabile dei fallimenti toscani, dalla viabilità all’economia, dai rifiuti alla sanità. Non a caso Rossi, con le lacrime da coccodrillo, di fronte alla tragedia sanitaria del coronavirus, ha ammesso di aver fatto troppi tagli alla sanità regionale, credendo forse, in questo modo tardivo ed irritante, di svincolarsi da responsabilità che invece lo inchiodano ed inchiodano il Pd a futura memoria”.
E poi, ancora senza mezzi termini al candidato del Pd: “Lei ha girato la Toscana in lungo e in largo e l’unica intervista 'fake' è stata l’uso dei carri armati? Mi faccia il piacere, direbbe Totò. Le ricordo che gli inceneritori, spesso, sono stati chiusi non perché mancava un francobollo o perché il Pci è cattivo, ma per la pericolosità e le emissioni nocive come accaduto all’impianto di Scarlino in provincia di Grosseto, che voi del Pd avete più volte tentato di riaprire. Forse sarebbe opportuno, anziché continuare nella politica dello struzzo, iniziare a programmare una seria filiera dei rifiuti, partendo dalla raccolta differenziata, premiante per i cittadini virtuosi, la riduzione dei rifiuti da imballaggio, il recupero, il riciclaggio e il riutilizzo. Ciò darebbe lavoro stabile, utile all’ambiente e alla salute”.
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