Amianto, Fattori e Pecori: "Chiudere subito la discarica dell’ex cava Fornace"


“Nonostante le ripetute denunce degli enti tecnici di controllo e la posizione assunta dal Consiglio regionale, la Giunta toscana continua a sottovalutare la pericolosità per la salute e per l’ambiente della discarica dell’ex cava Fornace. Da tempo ribadiamo che quell’impianto va chiuso e che esistono alternative alle discariche di amianto”. A lanciare un nuovo allarme sulla discarica situata nei comuni di Montignoso e Pietrasanta sono i consiglieri Tommaso Fattori (Toscana a Sinistra) e Monica Pecori (gruppo misto - Toscana per Tutti), che in un’interrogazione urgente incalzano nuovamente la Giunta chiedendo di “conoscere l’esito delle verifiche di Arpat in merito alla domanda di Programma Ambiente Apuane di ripartire con il conferimento di rifiuti contenenti amianto” e di sapere in che modo la Regione intende monitorare l’esaurimento della capacità della discarica, “in modo da arrivare alla sua chiusura definitiva nel tempo più breve possibile, come già chiesto più volte dal Consiglio regionale, con atti che abbiamo scritto assieme da altre forze politiche e che sono stati votati all’unanimità”. “Negli anni scorsi abbiamo denunciato più volte i gravi problemi ambientali causati dalle emissioni inquinanti della discarica e dalla gestione spregiudicata dell’impianto”, hanno spiegato Fattori e Pecori. “La Giunta ci ha sempre risposto che la situazione della discarica richiedeva soluzioni graduali ma alcuni mesi fa Programma Ambiente Apuane, la società che gestisce la discarica dell’ex cava Fornace, ha chiesto alla Regione di rimuovere il divieto di conferire i rifiuti contenenti amianto”.
“L’attività dell’impianto è andata avanti con una vecchia Autorizzazione Integrata Ambientale priva di molti aggiornamenti normativi a tutela dell’ambiente – denunciano i cittadini della zona riuniti nel Comitato contro la discarica – e da anni chiediamo un riesame dell’autorizzazione integrata che ci viene puntualmente negato, sebbene sia previsto dalle norme regionali. Il principio di precauzione imporrebbe di fermare immediatamente l’attività della discarica e fare nuove valutazioni aggiuntive e oggettive”.
“Le alternative alle discariche di amianto esistono – concludono Fattori e Pecori - e il Consiglio regionale ha già approvato la proposta di Toscana a Sinistra di incentivare la nascita e la diffusione di impianti industriali capaci di inertizzare i rifiuti contenenti amianto. In questo modo si darebbe un impulso concreto sia all’attività di bonifica, sia alla nascita di un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzabili in edilizia e in cantieristica”.

 

Gruppo Consiliare Toscana a Sinistra
Regione Toscana

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