Chiesa di San Pantaleone Martire a Vinci candidata a Luogo del Cuore FAI

San Pantaleo di Vinci e la valle del Vincio, paesaggio "materno" di Leonardo da Vinci, candidano la Chiesa di San Pantaleone Martire come LUOGO DEL CUORE 2020 nell'ambito del Concorso bandito dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). È una candidatura che nasce dalla gente che vive questo territorio tra i più emozionanti del comune di Vinci e del Montalbano. Il “luogo” si pone all'attenzione generale per la storia e il ricordo leonardiano di una madre, Caterina, e di una famiglia allargata, quella dei Buti dell’Accattabriga, che ha vissuto in questa parrocchia. I rettori della Chiesa di San Pantaleone sono stati testimoni dei loro matrimoni, come dimostrano le recenti ricerche di archivio.

San Pantaleo è rimasta tra i territori più incontaminati del Montalbano. La Chiesa di San Pantaleone Martire è coeva al castello dei Conti Guidi. Per secoli questa è stata la terra degli ultimi, dei cittadini non allibrati, dei coloni e dei servi, fra cui anche la madre di Leonardo da Vinci, Caterina, data in sposa a un balordo del posto subito dopo la nascita di quel figlio illegittimo.

A San Pantaleo, tra le mura del piccolo agglomerato di case con la vecchia chiesa, da quasi un millennio un borgo ecclesiastico, e in quelle sparse nelle colline dintorno ha corso  probabilmente il Genio bambino che qui ha avuto dalla madre quattro sorelle e un fratello poco più piccoli di età. Se la famiglia dei "da Vinci" è ricordata nella biografia di Leonardo e nei libri di storia di quest'altra famiglia, nessuno ricorda.

E anche la chiesa di San Pantaleone Martire è rimasta tra gli ultimi patrimoni ecclesiastici da restaurare del comune di Vinci. Eppure la sua storia e la dedicazione a San Pantaleone s'intrecciano con quella della Diocesi di Lucca (le ossa del Santo sono conservate nella Chiesa di San Frediano), costituendone l'ultimo baluardo di una propaggine che s'incuneava in quella di Pistoia. Nel 1622 la parrocchia con i suoi beni passa sotto la nuova Diocesi di San Miniato.

Il suo attuale profilo seicentesco con le case aggregate domina la valle del Vincio, dove scorre l'omonimo torrente e crescono i vinchi (o vinci), i caratteristici salci rossi, che conferiscono il nome al luogo e al cognome del grande Leonardo, Vinci.  La chiesa di San Pantaleone Martire con il piccolo borgo si trovano incastonati in quel paesaggio che il grande artista disegnò nel famoso foglio datato 5 agosto 1473 attualmente conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze, ritornato a Vinci lo scorso anno per una storica mostra.

La candidatura di San Pantaleone Martire a Luogo del Cuore Fai 2020 arriva al termine di un lungo percorso di valorizzazione e di promozione di questo territorio svolto da un piccolo comitato locale a cui, negli anni scorsi, hanno dato il loro contributo illustri studiosi di Leonardo e storici venuti a San Pantaleo, in una sorta di pellegrinaggio laico.

"Proponiamo quindi una sfida a noi stessi e a chi ci ascolta: come Leonardo volle portare nel 1493 l'anziana madre Caterina da San Pantaleo a Milano per affrancarla dalla miseria e restituendole la dignità di una "donna fiorentina" è giunto il momento per la gente di San Pantaleo-Apparita e soprattutto per chi si dice appassionato e devoto di Leonardo di salvaguardare un luogo fondamentale del paesaggio interiore del grande Genio. "Noi siamo per San Pantaleo" e per San Pantaleone Martire come Luogo del Cuore. E voi? Attendiamo il Vostro appoggio con l'invito a visitare questi luoghi per scoprire che Leonardo «vive» ancora, nei colori della terra e del cielo, negli occhi e nelle mani di una madre, con la stessa determinazione degli ultimi testimoni di una storia di lavoro e di fatica, ma con la bellezza sempre nel cuore".

Fonte: Gli amici di San Pantaleo

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