C'è la bimba piemontese che ha convinto i suoi genitori a portarla a Firenze proprio per ammirare i capolavori degli Uffizi. Due innamorati trentini che hanno scelto il celebre museo per il loro primo viaggio romantico post lockdown. Poi le sorelle di Prato, insieme in Galleria per una "gita" dal sapore amarcord: "nostra madre ci portava spesso qui quando eravamo piccole, volevamo rievocare quei momenti bellissimi", raccontano. Non manca il giovane storico dell'arte, scalpitante in fila, tra i primissimi oggi a rimettere piede agli Uffizi dopo 85 giorni di chiusura forzata: "Non potevo aspettare, mi mancavano troppo", rivela. E ci sono pure i turisti casuali: un gruppo di ragazzi napoletani, che lavora nel campo della musica lirica, nel capoluogo toscano per impegni professionali, ma con qualche ora di buco proprio questo pomeriggio: "Perché allora non fare un salto in uno dei musei più famosi del mondo? siamo passati qua davanti ed abbiamo visto che stava riaprendo...".
Sono alcune delle storie dei visitatori degli Uffizi nel giorno della loro riapertura dopo quasi tre mesi di lockdown. Ad accoglierli, spalancando loro il portone sotto il loggiato vasariano alle 14 in punto, è stato lo stesso direttore Eike Schmidt. Complessivamente nel corso di tutto il pomeriggio le persone ad entrare in museo sono state alcune centinaia.
Poche ore prima, stamani in Galleria, tra le sculture antiche della sala della Niobe, si è celebrata la cerimonia ufficiale della restituzione del celebre museo al suo pubblico. Aperta dal saluto di Schmidt, vi hanno preso parte il prefetto Laura Lega, il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il rabbino capo Gad Fernando Piperno, l’imam Izzedin Elzir, l'arcivescovo e cardinale Giuseppe Betori, che nell'occasione ha anche benedetto il museo.
"La rinascita del Paese comincia dall'arte - ha detto il direttore degli Uffizi durante la cerimonia - Quello che parte da Firenze, oggi, con la riapertura del primo museo italiano è un segnale importante e simbolico. Sarebbe bellissimo che il modello di visita e turismo rilassati che si sperimenta qui agli Uffizi in questo particolare momento storico diventi stabilmente il modello per il turismo di domani".
VISITA NELLA GALLERIA DEGLI UFFIZI E REGOLE ANTICOVID
Il numero massimo di visitatori che possono stare contemporaneamente in Galleria è stato ridotto della metà, passando da 900 a 450, in modo da garantire a ciascuno, durante il tour nel museo, in media 44 metri quadrati di spazio.
Di fronte alle opere principali (come appunto Venere e Primavera del Botticelli, il doppio ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca, il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffaello e la Medusa di Caravaggio) sono stati incollati, sul pavimento, indicatori di distanza, che segnalano in quali punti e quante persone possono sostare di fronte ai dipinti in modo da non creare assembramenti.
Nella stessa ottica, il percorso di visita è stato dotato di un’apposita segnaletica, i gruppi non possono essere composti da più di 10 persone, e le guide turistiche dovranno sempre utilizzare il sistema whisper (microfono e auricolari).
L’orario di accesso in Galleria è ridotto, per consentire lo svolgimento quotidiano delle operazioni di sanificazione in tutti gli ambienti: nei giorni infrasettimanali in questa prima fase di riapertura il museo sarà infatti aperto di pomeriggio, da mercoledì a venerdì dalle 14 alle 18,30 e il sabato e la domenica tutto il giorno dalle 9 alle 18,30.
E' vietato l’ingresso a persone con temperatura corporea oltre 37,5 gradi (viene misurata con telecamere termoscanner all’ingresso); l’uso della mascherina sarà obbligatorio durante tutta la visita; sarà necessario mantenere una distanza interpersonale di almeno 1,80 metri.
Gel disinfettante è a disposizione dei visitatori all’entrata, all’uscita, in tutti i bagni ed in punti strategici della Galleria.
Il prezzo del biglietto rimane immutato.
Fonte: Ufficio Stampa
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