Sgominata una banda di spacciatori di origine nigeriana che operava tra più province della toscana nel traffico di sostanze stupefacenti. L'operazione è stata condotta dalla stazione e supportata dal Nucleo Operativo dei carabinieri di Montecatini e coordinata dalla Procura di Pistoia. Sono 8 le misure di custodia cautelare in carcere (2 erano già in carcere per precedenti condanne), mentre oltre trenta i soggetti segnalati dediti all’assunzione di stupefacenti.
Con indagini tradizionali tra cui pedinamenti e riprese via telecamere i carabinieri hanno ricostruito spostamenti e reati connessi. Le indagini sono avviate a settembre 2019 e terminate a marzo 2020. Tutto era partito dalle segnalazioni di alcuni residenti di Montecatini Terme che da tempo avevano segnalato alcuni cittadini nigeriani quali riferimento di un gruppo di tossicodipendenti locali. Le attività si 'allungavano' fino ai territori di Pistoia, Prato e Monsummano Terme. Lo spaccio di eroina avveniva in centro a Montecatini, anche nelle vicinanze di una scuola, di un supermercato di via Bassi, in piazza del Popolo e nelle adiacenze delle due Stazioni ferroviarie locali. Invece a Prato e Pistoia lo spaccio si consumava nelle zone vicino alle stazioni ferroviarie e per la sola città di Pistoia anche nei pressi di un Istituto scolastico. Infine nel Comune di Monsummano Terme lo spaccio avveniva principalmente nei dintorni di un Istituto Scolastico ove ha sede anche una scuola elementare.
Gli appostamenti dei militari riguardava gli acquirenti di droga. Al riparo dagli occhi dei nigeriani i carabinieri riuscivano a recuperare la droga e a farsi indicare con precisione chi aveva ceduto la 'pallina'. La rete delle indagini si è chiusa nell’ultimo fine settimana quando ai polsi dei cittadini africani si sono strette le manette.
Nell’arco dei sette mesi di osservazione i carabinieri montecatinesi hanno documentato la cessione di almeno 2.000 (duemila) dosi di eroina. Gli indagati avevano sviluppato una fitta rete di contatti che permetteva, attraverso una suddivisione del territorio, dei ruoli e la mediazione dell’uno o dell’altro pusher, di non lasciare mai scoperta alcuna zona dalla fornitura di marijuana ed eroina, la quale veniva ceduta in strada a piccole dosi da 15-20 euro l’una. Nello specifico uno degli indagati era solito tenere i principali rapporti con i vari acquirenti fissando di volta in volta la quantità di sostanza ed il luogo di scambio nel quale poi mandava i suoi complici a concludere l’affare illecito.
L’indagine svolta consentiva dunque l’acquisizione di inequivocabili elementi di responsabilità a carico di tutti gli indagati, relativi a numerosi episodi di vendita, ricostruendo e constatando nel complesso quasi 2000 cessioni di eroina oltre a quelle di marijuana, avvenute tra la fine del 2018 e l’intero anno 2019. Lavoro che ha permesso al giudice delle indagini preliminari, sulla base delle richieste del P.M. della Procura della Repubblica di Pistoia, di ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari e quindi di emettere il provvedimento in argomento a carico degli 8 soggetti, per il reato continuato ed in concorso di traffico di sostanza stupefacente.
Degli otto finiti in carcere, due sono risultati anche clandestini in Italia.
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