Come riportano i quotidiani questa mattina, il 47enne arrestato venerdì dai carabinieri, insieme ad un 25enne, è l'ex europarlamentare della Lega Claudio Morganti. Quest'utlimo, di Vaiano, fu europarlamentare dal 2009 al 2013, anno in cui abbandonò la Lega. Titolare di una ditta di consegne lavorava quindi per un'azienda di Calenzano, teatro della merce scomparsa negli ultimi mesi.
I due sono accusati di aver rubato pacchi contenenti prodotti elettronici che arrivavano nella ditta, la C.M. di Pistoia, quando invece sarebbero dovuti essere consegnati ai destinatari. Nelle loro abitazioni sono stati trovati 7.500 articoli di elettronica, tra cui tablet e pc, risultati portati via dal magazzino, per un valore complessivo di circa 80mila euro.
Venerdì mattina, sempre come riportano i giornali, i carabinieri di Signa hanno raccolto la denuncia proveniente dalla Speedy di Calenzano. È scattata così la perquisizione nelle abitazioni del magazziniere 25enne della Speedy e in quella di Claudio Morganti a Vaiano. Tra gli oltre 7mila articoli ritrovati dal valore di 80mila euro erano compresi prodotti elettronici di tutti i tipi.
L'ex europarlamentare si sarebbe difeso sostenendo di aver avuto quella merce "a titolo compensativo" poiché "l'azienda gli doveva dei soldi". Ha spiegato che l'azienda Speedy gli doveva dei soldi, per questo avrebbe preso quella merce così come il magazziniere, definito da Morganti "sottopagato" e senza patente, "lo accompagno io tutti i giorni a Montemurlo". Il 47enne ha anche aggiunto che non avrebbe aperto quei pacchi, non sapeva neanche cosa ci fosse dentro e i suoi conti sarebbero diversi da quelli delle forze dell'ordine: 42 pacchi a casa sua, per un valore di 5mila euro e 27 pacchi a casa del 25enne, per un valore di 15mila euro.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Calenzano e della compagnia di Signa. Secondo gli inquirenti la storia sarebbe andata avanti da marzo. Il magazziniere avrebbe omesso di registrare i pacchi in arrivo e li avrebbe sottratti alla Speedy insieme al complice.
Al momento Morganti è assistito dall'avvocato Laila Covotta. Ieri mattina è comparso davanti al giudice e il suo legale ha chiesto i termini per la difesa. La vicenda è rimandata al prossimo 13 ottobre. Il tribunale di Prato ha disposto per entrambi l'obbligo di firma e dimora.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Prato
<< Indietro