Il sindaco Nardella: “La nostra bandiera per dare un segnale di rinascita”
Le notti del primo e del 2 giugno, festa della Repubblica, Firenze sarà illuminata da un gioco di luci verdi, bianche e rosse.
I colori della bandiera italiana risplenderanno sulle Porte storiche della città, Palazzo Vecchio, la Basilica di San Miniato al Monte, Palazzo Medici Riccardi, lo stadio Artemio Franchi, la scuola Marescialli e brigadieri di Castello.
Per quanto riguarda le antiche porte, da anni al centro di una monumentale opera di restauro e valorizzazione,saranno illuminate in modo da formare due grandi tricolori: uno sarà composto da Porta San Niccolò accesa di rosso, Porta alla Croce, in piazza Beccaria, di bianco e Porta San Gallo di verde; l'altro da Porta al Prato rossa, Porta San Frediano bianca e Porta Romana verde.
Tutti i monumenti saranno accesi grazie a Silfi spa e a Intesa Sanpaolo già dalla sera del primo giugno (ad eccezione di Palazzo Vecchio, che sarà illuminato solo la notte del 2 giugno grazie al contributo di JDEVENTS).
“Un gesto simbolico - dichiara il sindaco Dario Nardella - per dare un segnale di fiducia e di speranza nella rinascita della nostra città e dell’Italia. Mi auguro che la festa della Repubblica sia un’occasione per riscoprirci coesi attorno al nostro tricolore e alla nostra identità nazionale”.
“Le proiezioni del tricolore su alcuni dei principali luoghi istituzionali fiorentini rappresentano il segno della forte attenzione di Intesa Sanpaolo nei confronti della comunità e del territorio in cui opera - spiega Luca Severini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo -. I giochi di luce racchiudono un messaggio di incoraggiamento e di fiducia nel futuro”.
“Anche in questa importante occasione faremo 'parlare' Firenze grazie alla luce e alla sua straordinaria bellezza - sottolinea Matteo Casanovi, presidente di Silfi spa -, vestendo di verde, bianco e rosso alcuni dei suoi monumenti più celebri e dando così ancor più valore e risalto al richiamo all’unità, quest'anno più necessario che mai”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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