Inchiesta Tpl Toscana, Ceccarelli: "Fiduciosi del nostro operato". Opposizioni attaccano

Guardia di finanza e procura stanno esaminando gli atti del bando di gara per il trasporto pubblico locale per 11 anni a un gestore unico, vinto da Autolinee Toscane. Due gli indagati, un funzionario regionale e il responsabile unico del procedimento. La finanza è stata anche nella sede di Scandicci di Autolinee Toscane, vincitore contro il competitorconsorzio Mobit.

La gara è stata caratterizzata da un complesso contenzioso amministrativo aperto dal consorzio Mobit, formato da società di trasporto toscane che concorrevano insieme all'aggiudicazione, contro la stessa Autolinee Toscane spa. Nel dicembre 2019 il Consiglio di Stato, esprimendosi su una precedente sentenza del Tar, ha valutato la gara come legittima e quindi ha confermato la regolarità dell'aggiudicazione ad Autolinee Toscane spa.

"La Guardia di Finanza si è rivolta alla Regione per acquisire la documentazione sugli atti di gara, ricevendo il massimo della collaborazione. Confermiano la massima fiducia nella correttezza dell'operato dei funzionari dei nostri uffici e siamo certi che anche questo procedimento lo dimostrerà, così come accaduto fino ad oggi con i ricorsi in sede amministrativa".
Così l'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli commenta la notizia dell'inchiesta aperta dalla magistratura sulla gara per l'assegnazione del servizio regionale di trasporto pubblico, a seguito di un esposto presentato da una delle società del consorzio Mobit. "Per quanto ci riguarda - prosegue Ceccarelli - convinti che tutto sia stato fatto in modo regolare, andiamo avanti con l'unico obiettivo di fare l'interesse dei cittadini che hanno il diritto ad avere un servizio rinnovato e di qualità".


Alberti: “Annullare la gara, troppe ombre sulla procedura”

"È evidente ormai che la gara del Tpl in Toscana è tutta da rifare – dice il Portavoce dell'opposizione, Jacopo Alberti – l'ennesima macchia indelebile sulla vicenda è l'indagine della Procura, con relative perquisizioni, che vede tra gli indagati anche alcuni dipendenti della Regione. Se le ipotesi di reato venissero confermate, sarebbe gravissimo. Tra un mese circa dovrebbe scadere il contratto ponte stipulato con One Scarl, che fino ad oggi ha funzionato bene e ha garantito il trasporto pubblico locale. Anche l'assessore Ceccarelli riconobbe in questa governace un modello di efficienza, a questo punto, la gara va annullata: o si ripropone garantendo che il servizio resti in mano a aziende italiane; o si regolarizza il contratto ponte che permetterebbe alla Regione di mantenere il servizio pubblico ed evitare speculazioni”.

“La vicenda ormai si trascina da troppi anni, i toscani meritano di sapere la verità su come è stata gestita la gara di affidamento, e sono fiducioso sulle indagini della Procura. Anzi, ringrazio chi ha deciso di vederci finalmente chiaro. Troppe ombre hanno oscurato questa gara, ed è giusto che si faccia chiarezza. Serve trasparenza. Ho presentato un'interrogazione urgente per portare la vicenda alla prossima seduta del Consiglio regionale – conclude Alberti – voglio vedere se Rossi e il PD saranno capaci di difendere ancora ciò che armai è indifendibile”

Galletti (M5S): "Indagine sconvolgente, Regione riferisca in aula"

Firenze, 29 maggio 2020 - "La Regione ha il dovere di riferire in aula in merito alle numerose ombre che hanno portato la procura di Firenze ad aprire un’inchiesta sulla gara per il gestore unico del traporto pubblico locale in Toscana. Un’indagine sconvolgente per le sue dimensioni e ancor più se letta alla luce delle recenti affermazioni dell'assessore Ceccarelli che, dopo l’ultima sentenza del Tar, ha sostenuto che "la Regione ha fatto le cose per bene e nel rispetto delle leggi". I dettagli dell’inchiesta suggerirebbero ben altro. La Regione dovrà rispondere alla mia interrogazione per chiarire formalmente in Consiglio tutti gli aspetti di sua competenza”.

Così Irene Galletti, Consigliera regionale del Movimento 5 stelle e candidata alla presidenza della Toscana, pronta a depositare un’interrogazione sul tema.

"Lasciamo ovviamente che sia la magistratura a far luce sulla vicenda – prosegue Galletti - ma è certo che se l'inchiesta dovesse confermare quanto emerso, sarebbe un terremoto per tutto il settore del tpl toscano, che in pieno Covid_19 ha bisogno di competenza e di trasparenza per riprogettare un servizio in grado di soddisfare le esigenze di un trasporto efficiente e sicuro anche sotto il profilo sanitario. Le conseguenze comunque rischiano di essere molto gravi." "Dall'inchiesta della magistratura – conclude - emergerebbe l'ipotesi di una turbativa d'asta della gara di assegnazione del servizio, ma anche un intreccio di nomi e di circostanze che avrebbe fatto pendere la bilancia a favore dei francesi vincitori."

Stella (FI): "Situazione grave, Rossi venga a riferire in aula"

"La situazione che si è venuta a creare sulla gara d'appalto per il TPL della Toscana è grave, con un'inchiesta della Procura di Firenze in corso. Chiediamo con urgenza che il governatore Enrico Rossi venga in aula a riferire sull'intera vicenda". Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). La Procura di Firenze indaga sulla maxi gara d'appalto del trasporto pubblico regionale toscano, che vale 4 miliardi di euro. Ieri mattina, militari della GdF si sono presentati negli uffici della società aggiudicataria dell'appalto, la Autolinee Toscane SpA, sequestrando incartamenti.

"Nell'atto si indicano come indagati due dirigenti regionali e i reati ipotizzati sono quelli di falso e turbativa d'asta - ricorda Stella -. Noi in più di un'occasione abbiamo chiesto alla Regione Toscana di fare chiarezza. Secondo le ipotesi d'accusa dei pm il piano economico e finanziario dell'opera era sbagliato. Alcuni problemi emersi erano già stati sollevati in passato sui giornali. Ad esempio si fa riferimento al fatto che la Regione avrebbe annunciato i vincitori prima dell'esito ufficiale della gara. E si sottolinea come l'aggiudicazione definitiva è arrivata senza attendere l'esito della decisione del Consiglio di Stato, chiamato in causa dai ricorsi di Mobit, che ha perso la gara. Questi e altri punti dell'intera vicenda devono essere chiariti pubblicamente in aula dalla Regione Toscana e dal suo presidente".

Mazzetti e Cellai (Forza Italia): "Rossi non ha mai fatto chiarezza"

Sempre più ombre sulla gara per il trasporto pubblico locale toscano. "Le ultime notizie ci mostrano chiaramente, come Forza Italia chiedeva già da dicembre 2019, che c'è un estremo bisogno di fare chiarezza su come sia andata la gara" affermano Erica Mazzetti deputato e Jacopo Cellai, capogruppo a Palazzo Vecchio di Forza Italia. "Le ultime evoluzioni parlano di un funzionario della Regione Toscana e il responsabile del Rup finiti sul registro degli indagati. Indagato per noi di Forza Italia non equivale mai a colpevole ma certo ci impone delle riflessioni approfondite sui metodi di assegnazione di queste gare. Un conto è la giustizia che sta facendo il suo corso, un conto è la politica, soprattutto quando si tratta di servizi essenziali. Le nostre richieste di chiarezza - aggiungono Mazzetti e Cellai - non hanno mai avuto risposta. Ricordiamo anzi una replica oltremodo stizzita di Rossi che con la consueta arroganza esordì con un 'Chi se ne frega...'. A Rossi diciamo che ce ne frega eccome visti i nuovi sviluppi e dovrebbe fregare anche a lui!".

La Pietra (FdI): "Procura indaga su TPL Toscana. Ora sospendere assegnazione"

"La notizia della presenza della Guardia di Finanza negli uffici di Autolinee Toscane non è una sorpresa. Era di dominio pubblico la notizia dell’esposto presentato alla Procura in cui sono messe nero su bianco le motivazioni che gettavano ombre sulla gara del Trasporto Pubblico Locale per i prossimi anni vinta da AT e fortemente contestata da Mobit. Ho sempre sostenuto l’inadeguatezza della scelta della Regione Toscana di affidare il trasporto pubblico attraverso una gara per un unico lotto a livello regionale. Da sempre ritengo che si tratti di una scelta sbagliata, peraltro anche contraria ad una sentenza della Corte Costituzionale che ne vietava lo svolgimento. Senza poi sottolineare come AT sia controllata da RAPT, di fatto in azienda pubblica francese che agisce in regime di monopolio per il trasporto pubblico francese. Ma a fronte dei tanti dubbi la Regione, con Rossi e Ceccarelli, si è sempre arroccata, a volte in maniera inspiegabile, su un atteggiamento rigido nei confronti dei tanti protagonisti del sistema del trasporto. Ho presentato un'interrogazione direttamente al ministro a ottobre dello scorso anno spiegando in dettaglio tutta la vicenda e chiedendo un suo intervento. Fino ad oggi nessuna risposta è arrivata. La Procura finalmente si è mossa e aspettiamo di conoscere gli esiti. Ma è chiaro che a questo punto, alla luce di quanto si apprende dalla stampa con due funzionari della Regione sono sotto accusa, è opportuno che ogni procedura di assegnazione sia sospesa in attesa degli esiti e dei chiarimenti dell’inchiesta. È un atto dovuto da parte della Giunta regionale per rispetto di tutti i cittadini toscani, ma soprattutto delle aziende e dei lavoratori". Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Patrizio La Pietra.

Elisa Montemagni (Lega): "Una gara davvero a ostacoli, utenti penalizzati"

"Mentre l'Assessore Ceccarelli appare rassicurante, dicendo che tutto è stato fatto in modo regolare e che l'unico obiettivo sia l'interesse dei cittadini-afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-noi siamo, invece, fortemente preoccupati che l'indagine della Guardia di Finanza, dopo aver acquisito una copiosa documentazione proprio dalla Regione, possa penalizzare ulteriormente i toscani, già alle prese con un servizio pubblico locale, tutt'altro che impeccabile." "Le indagini, che ci auguriamo celeri-prosegue il Consigliere-faranno ovviamente il loro corso naturale, ma è chiaro che questa gara sul Tpl sia stata malgestita fin dall'inizio e stia, tuttora, proseguendo in malo modo." "Alla luce di queste poco edificanti novità-conclude l'esponente leghista-ci risulta, infatti, difficile pensare che l'affidamento dell'importante gestione dei trasporti possa realmente partire dal 1°luglio; ribadiamo, quindi, che tutte queste problematiche in serie, a prescindere da potenziali risvolti penali, sono deleterie per i tantissimi toscani che, quotidianamente, prendono mezzi pubblici obsoleti, spesso in numero insufficiente alle reali esigenze della clientela, pagando onerosi biglietti ed abbonamenti."

Donzelli (FdI): "Imbarazzanti intrecci"

"Ci auguriamo che la Magistratura faccia piena luce sull'ipotesi di turbativa d'asta nell'affidamento del trasporto pubblico locale toscano. A febbraio scorso, dopo un esposto presentato alla Magistratura e la denuncia dei consiglieri comunali di centrodestra in Consiglio comunale a Prato, per raccontare tutti gli intrecci fra Ratp, Regione Toscana e Partito democratico ho pubblicato un video e presentato un'interrogazione parlamentare per verificare la terzietà nel rispetto della concorrenza nella gara: il governo non ha mai risposto. A prescindere dagli esiti giudiziari in questa vicenda c'è una evidente mancanza di trasparenza, a partire dalla Regione Toscana che ha assegnato la gara ai francesi". Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.

"Della commissione che ha assegnato la gara ai francesi - sottolinea Donzelli - hanno fatto parte personaggi che hanno lavorato per le società di Ratp. E i responsabili del procedimento che si sono succeduti sono dirigenti che da molti anni hanno lavorato nel sistema pubblico, legati a doppio filo con la guida politica della sinistra in Regione. Inoltre, alcuni consulenti dei francesi hanno ricevuto incarichi negli anni dalla stessa Regione Toscana. Personaggi che si sono alternati con imbarazzante disinvoltura in ruoli pubblici di diretta espressione della Regione e la stessa azienda Ratp. Una vicenda - conclude Donzelli - che ha visto l'affidamento di incarichi da centinaia di migliaia di euro e anche sponsorizzazioni, come quella effettuata da Gest, società del gruppo Ratp che gestisce la tramvia di Firenze, alla festa dell'Unità di Firenze".

Marcheschi (FdI): "Question time in Consiglio regionale"

"Farò un question time in Consiglio regionale per capire se, alla luce dell’inchiesta della Procura di Firenze, l’assessore Ceccarelli intenda applicare una sospensiva all’assegnazione della gara unica del trasporto pubblico locale. Sulla base di quanto si apprende dalla stampa, con due funzionari della Regione sotto accusa, sarebbe opportuno che ogni procedura di assegnazione sia sospesa in attesa degli esiti dell’inchiesta -dichiara il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Era di dominio pubblico la notizia dell’esposto presentato alla Procura in cui si gettavano ombre sulla gara del Trasporto Pubblico Locale per i prossimi anni vinta da Autolinee Toscane e contestata da Mobit. Ho sempre considerato inadeguata la scelta della Regione di affidare il trasporto pubblico attraverso una gara unica a livello regionale".

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