Sulla questione del Centro Medico di Ponte a Egola l'Amministrazione Comunale ha rifiutato di assumere una posizione impegnativa a sostegno del diritto dei cittadini di Ponte a Egola a continuare a usare, nonostante il previsto pensionamento di alcuni medici, un presidio come quello di via Giordano Bruno, che ha funzionato dal 1998, garantendo oltre alla normale attività ambulatoriale, un servizio di prenotazioni e alcune prestazioni specialistiche e infermieristiche, venendo così a costituire un importante punto di riferimento per la cittadinanza.
Dopo che la questione è stata sollevata pubblicamente fin dall’ottobre 2019 con l'intenzione di provare a costruire uno schieramento politico a sostegno di una soluzione concreta che venisse incontro alla richiesta di oltre 1600 cittadini che hanno firmato una petizione, c'è stata la convergenza di tutte le forze di opposizione, pur nel permanere di ovvie differenze di ispirazione ideale e politica, su tale tema concreto. E su questo si è cercato fino all'ultimo momento la convergenza con la maggioranza e con l'Amministrazione Comunale.
Una soluzione del problema del Centro Medico doveva certo prevedere il coinvolgimento di tutti i medici del territorio, delle associazioni di volontariato, dei cittadini utenti del servizio, ma doveva prevedere in primo luogo un impegno diretto del Comune. Per trattare con l'ASL Toscana Centro questioni da troppo tempo rinviate e cadute nel dimenticatoio, come la prospettiva della realizzazione della Casa della Salute di Ponte a Egola e l'adeguamento delle strutture dell’attuale sede del distretto, coordinando nel contempo tutte le componenti interessate a contribuire alla salvaguardia dell'esperienza del Centro Medico, come dovrebbe sempre e comunque fare un'Amministrazione Comunale che rispettasse il proprio ruolo di governo del territorio.
Ma il Comune doveva anche, per rendere credibile tutto il resto, assumere un'iniziativa in prima persona o attraverso la Società della Salute. Doveva promuovere, in caso di necessità e per un periodo transitorio, fino all'entrata in funzione della Casa della Salute, lo strumento della convenzione anche eventualmente in forma sperimentale per un anno, accettando il principio della compartecipazione ai costi, in considerazione della eccezionalità della situazione e della rilevanza degli interessi pubblici coinvolti.
La mozione unitaria presentata da tutte le opposizioni il 6 febbraio, aveva l'intenzione di contribuire a trovare convergenze in favore delle giuste istanze dei cittadini di Ponte a Egola, non di piantare bandierine. Quindi con puro spirito di collaborazione esattamente come si è fatto a proposito delle iniziative straordinarie per l'emergenza Covid.
Ma l'Amministrazione Comunale ha dimostrato su questo argomento di avere una sola preoccupazione: rinviare il più possibile, tentare di rompere l'unità del fronte delle opposizioni, ma soprattutto evitare di assumere qualsiasi impegno concreto che andasse incontro alle giuste aspettative dei cittadini della frazione di Ponte a Egola.
Sul piano del merito l'Amministrazione non ha fatto niente. E non può dare la colpa al lockdown, che non le avrebbe certo impedito di alzare il telefono e discutere le questioni aperte con l'ASL Toscana Centro o organizzare contatti e riunioni a distanza per fare le verifiche necessarie.
Anche nel dibattito che si è svolto in occasione del Consiglio comunale del 25 Maggio l'Amministrazione e la Presidenza del Consiglio hanno fatto di tutto per evitare il voto sulla mozione presentata dalle opposizioni che prevedeva l’ assunzione di un impegno del Comune nel senso richiesto dagli oltre 1600 firmatari della petizione popolare richiedente il mantenimento dell’attuale centro medico di Ponte a Egola. L’unica giustificazione di un rinvio avrebbe potuto essere una disponibilità a inserire in qualche forma il tema della possibile utilizzazione dello strumento della convenzione. Ma su questo invece è stato reiterato più volte il diniego assoluto anche solo ad accennare all'unico possibile impegno stringente. E in assenza di questo la maggioranza si è votata da sola una mozione di vuote chiacchiere.
Rassicuriamo comunque i cittadini di Ponte a Egola che nonostante la maggioranza abbia respinto la nostra mozione, le forze di opposizione, continueranno a fare tutto ciò che è in loro potere per arrivare a una soluzione soddisfacente del problema, utilizzando le sedi istituzionali, e non solo.
In definitiva anche in occasione di questa vicenda , la maggioranza che amministra il Comune di San Miniato ha dimostrato di non avere alcuna attenzione alle necessità espresse dai cittadini, né una visione dell’interesse generale.
Roberto Ferraro, Beatrice Calvetti, Federico Gregorini - Lega per Salvini
Manola Guazzini, Matteo Squicciarini - CambiaMenti
Michele Altini, Forza Italia
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