Tre piccoli di Fratino sono nati sulle spiagge del Parco di San Rossore.
Da anni ormai il mimetico volatile non riusciva a portare a compimento la covata, talvolta per predazione naturale delle uova, altre volte a causa dell'uso smodato della spiaggia.
Il fratino nidifica direttamente sulla sabbia, scavando una buchetta e deponendo 2 o 3 uova che si mimetizzano completamente con i granelli. La cova dura circa un mese, ed è svolta da entrambi i genitori, che provvedono a dissuadere eventuali predatori naturali, strategie poco efficaci se rivolte a persone ignare che passeggiano sulla fascia dell'anteduna e cani senza guinzaglio.
Quest'anno però i piccoli ce l'hanno fatta, sono usciti dal loro guscio protettivo e si preparano ad affrontare la dura vita della spiaggia e tra qualche mese la migrazione.
"Appena usciti dall'uovo sono già in grado di correre, ma dipendono ancora dai genitori per l'approvvigionamento di cibo e la protezione, quindi rimarranno nella spiaggia dove sono nati per circa un mese, fino all'involo" ci spiega Jacopo Bettin, coordinatore locale del Gruppo Fratino Toscana, "per questo motivo siamo ancora in una fase molto delicata che richiede la nostra presenza in spiaggia e l'attenzione di tutti" continua.
La staffetta delle associazioni per la protezione del fratino nasce addirittura 18 anni fa: il WWF è stata la prima associazione ad accorgersi della presenta dell'uccellino sulle coste del Parco, organizzando monitoraggi con Legambiente, poi negli ultimi anni il progetto Life europeo "Choose Nature" a cura della LIPU ha costituito un gruppo di giovani che sensibilizzasse i fruitori della spiaggia, facesse progetti nelle scuole e finalmente l'occasione di proteggere il nido e la nidiata. In questa ultima fase è stato fondamentale l'intervento di protezione da parte del Parco nelle vesti del biologo Luca Puglisi, dei volontari Lipu Choona e del Comune di Vecchiano.
I volontari Lipu hanno monitorato il nido fin dai primissimi giorni e installato una recinzione protettiva per evitare il calpestio. I volontari, oltre all'apposizione fisica delle barriere e di cartelli esplicativi, stanno coprendo, a turni, i momenti di maggiore affluenza della spiaggia per poter spiegare alle persone il motivo della recinzione e la straordinarietà dell'evento in corso.
Finora il riscontro delle persone è stato molto positivo, come sottolinea Jacopo Bettin, "il fratino è una specie rara e molto delicata e la sua presenza a Marina di Vecchiano indica un ambiente naturale ben conservato, con un sistema dunale ricco di biodiversità " riguardo alla schiusa delle uova, dopo anni di insuccessi "è semplicemente una notizia meravigliosa"."
Fonte: Ufficio stampa
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