C’è l’ok di CNA Firenze a “Rinasce Firenze”, il piano post Covid-19 presentato quest’oggi dal sindaco Nardella. (Qui la notizia)
“Finalmente si guarda in grande, ad obiettivi anche ambiziosi, con una strategia di lungo periodo che tiene conto, armonizzandoli, dei problemi e delle necessità di cittadini, imprese e pubblica amministrazione” commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana.
“In particolare non possiamo che condividere quella che è una nostra battaglia da sempre: la definitiva semplificazione amministrativa volta a ridurre i tempi di risposta ai bisogni di imprese e cittadini. Un vero e proprio costo per le imprese: indiretto come tempo sottratto al lavoro (dai 3 ai 5 giorni al mese per circa il 70% delle aziende) e diretto visto che, per il disbrigo delle pratiche burocratiche, molte imprese sono costrette a ricorrere personale qualificato esterno – prosegue Cioni – Una necessaria trasformazione che coinvolga tutti i livelli di governo, a partire da quello centrale. Una tappa obbligatoria per la città nel tragitto che porta verso alcuni degli obiettivi che si è posta: un rinnovato aeroporto, l’alta velocità, un nuovo polo del mercato, la rete tramviaria, un nuovo stadio”.
“Medesima sintonia anche sulla riconfigurazione del turismo. Lo diciamo da tempo: alla città il turismo di massa non serve: non le giova e la snatura – prosegue Cioni - Si pensi alla trasformazione del centro: esodo dei residenti (dal 1991 al 2016 sono diminuiti di quasi il 77%) e, con essi, di tutto quel tessuto imprenditoriale (dall’artigianato ai negozi di vicinato) che offriva loro servizi. Iper-prolificazione dell’house sharing (degli oltre 11mila annunci di Airbnb più dell’80% sono localizzati in centro e nella quasi totalità dei casi si tratta di interi appartamenti) e, con essi, la crescita del sommerso perché, se una parte di queste abitazioni è affittata saltuariamente, quante sono quelle affittate in modo stabile che si configurano, quindi, come vere e proprie attività imprenditoriali, tenute a rispettare norme specifiche e fiscali?”
“A tal proposito, pieno appoggio al progetto di limitare gli appartamenti in affitto breve tramite l’introduzione di una quota massima” specifica Cioni.
Infine anche una proposta. La prima di tante: “riservare una quota del commercio delle aree centrali a chi non ha globalmente più di 5 punti vendita ed una quota delle attività imprenditoriali all’artigianato. Si eviterebbe l’effetto Disneyland, potremmo avere un commercio animato dalle persone e non dalle grandi catene e un artigianato utili ai cittadini del centro se, com’è nelle intenzioni, riusciremo a ripopolarlo. In definitiva, potremmo scongiurare la situazione attuale: un centro città a misura di turismo di massa completamente vuoto perché privo di ciò che lo rende vivibile, tanto per i residenti, quanto per chi vive nei quartieri” conclude Cioni.
Fonte: Cna Firenze - Ufficio Stampa
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