Salute in carcere, dalla Regione 300mila euro l’assistenza psicologica

Implementazione dell'assistenza psicologica, monitoraggio delle azioni per prevenire il suicidio in carcere, recupero e reinserimento sociale, miglioramento delle condizioni di benessere psico-fisico, intensificazione della rete dei servizi e della qualità delle prestazioni, consolidamento dell’utilizzo della cartella clinica informatizzata, interventi appropriati a favore dei bisogni di salute dei minori, monitoraggio e azioni a sostegno della popolazione detenuta con problemi di tossicodipendenza e/o salute mentale, formazione professionale. Sono questi gli obiettivi prioritari per la tutela della salute in carcere per il 2020, individuati dalla delibera approvata dalla Giunta nella seduta di ieri pomeriggio, dando continuità alle precedenti delibere di programmazione relativa agli anni 2017-2019.

La delibera assegna anche 314.716,80 euro, per definire e realizzare progetti annuali finalizzati a rafforzare l’assistenza psicologica nelle carceri, così suddivisi: € 201.216,00 per l’Asl Centro; € 83.751,00 per l’Asl Nord Ovest; € 29.749,80 per l’Asl Sud Est.

"La nostra Regione è sempre stata molto attenta a queste problematiche, garantendo l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, sia liberi che detenuti - spiega l’assessore per il diritto alla salute, Stefania Saccardi - . E’ per questo motivo che abbiamo voluto dare continuità a obiettivi e a progetti individuati negli anni precedenti e che, nell’anno in corso, potranno essere perfezionati e monitorati, per valutare il loro impatto sullo stato di salute della popolazione carceraria, adulta e minorile. Abbiamo sempre creduto nella promozione della salute in ambito penitenziario, nell’inclusione sociale senza distinzione di provenienza o di condizione di malattia, e nel reinserimento lavorativo, così come abbiamo sempre investito nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria e nell’individuazione dei fattori di rischio, che possono causare disagio psico-fisico. Questo è stato possibile grazie al dialogo continuo con gli organi della Magistratura e dell’amministrazione penitenziaria, sia in seno all’Osservatorio regionale permanente sulla Sanità penitenziaria, sede di momenti programmazione, sia attraverso specifici tavoli interistituzionali, che hanno portato alla stesura di appositi protocolli, utili alla costruzione di progetti, che tendono a conciliare le esigenze di tutela della sicurezza sociale con quelle di cura e riabilitazione del paziente”.

I beneficiari delle azioni, indicate dalla delibera, sono detenuti senza distinzione di provenienza o di condizione di malattia, adulti e minori, pazienti psichiatrici destinatari di misure di sicurezza, persone condannate in misura alternativa presenti sul territorio regionale, minori interessati da provvedimenti giudiziari, operatori sanitari e sociali operanti negli istituti penitenziari e nei servizi territoriali, personale penitenziario, personale delle strutture di accoglienza e di cura e riabilitazione.

 

Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa

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