Comprendiamo il malcontento dei lavoratori per i ritardi nell'erogazione dei sussidi previsti dai Decreti Legge per aiutare chi è rimasto senza lavoro e senza reddito nella fase di emergenza Covid19, ma riteniamo ingiusta e infondata l’accusa di imputare ai dipendenti dell’INPS questa responsabilità, anzi bisogna ringraziarli perché stanno lavorando proprio per ridurre questi ritardi.
Facciamo chiarezza. Le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto hanno attivato in pochi giorni modalità del tutto nuove di lavoro da remoto riuscendo a mantenere un alta capacità di elaborazione del pratiche e delle attività che nell’emergenza sono state attribuite all’istituto.
Come organizzazione sindacale confederale riteniamo che le criticità che stanno portando a rinviare nel tempo l’erogazione di sussidi per chi è rimasto senza lavoro e senza reddito, e pertanto ogni giorno è un giorno di troppo da aspettare, vadano ricercate ad esempio tra:
• i rapporti con la Regione che deve emettere i provvedimenti sulla base dei quali potrà essere erogata la prestazione;
• il sistema di ricezione telematica delle domande dei cittadini spesso complicato e pertanto maggiormente soggetto ad errori da parte dell’utenza;
• a ciò si deve aggiungere che ogni pagamento effettuato dall’Inps è soggetto a una serie di controlli necessari che inevitabilmente rallentano l’iter amministrativo;
Nel momento in cui si è scelto di utilizzare strumenti come la Cig in deroga, inoltre, a cui tra poco si aggiungerà il reddito di emergenza si è scelto di sommare alle procedure dell’Inps quelle delle Regioni, rallentando ulteriormente i processi.
Ecco perché crediamo che il problema di fondo sia stato utilizzare strumenti di welfare ordinari in una fase emergenziale.
In questa circostanza i lavoratori e le lavoratrici dell’Inp consapevoli dell’importante ruolo sociale da svolgere hanno moltiplicato il loro impegno rispondendo ai cittadini attraverso tutti i canali di comunicazione, nonostante la miriade di problemi che hanno tentato di superare in ogni modo vista la difficoltà dei sistemi informatici.
Le prestazioni erogate dall'Inps Toscana sono il frutto del lavoro di tutti i colleghi che stanno mettendo in campo ogni possibile sforzo per dare risposte immediate a tutti gli utenti interessati da questa drammatica situazione.
Il senso del dovere e la consapevolezza del ruolo rivestito da ogni singolo dipendente li ha spinti a lavorare a qualsiasi ora anche di sabato e di domenica festivo e non.
Ecco, a tutto quanto detto finora aggiungiamo la fredda analisi dei numeri (la cui rilevazione risale al 16 maggio u.s.) che spiegano cosa è stato fatto:
Con questi numeri e vista l'eccezionalità del periodo che il nostro Paese sta attraversando è inaccettabile che si cerchi di fare dei dipendenti dell'Inps l'ennesimo capro espiatorio per colpe che non devono e non possono essere a loro addebitate, al contrario anche a loro dovrebbe andare il ringraziamento che i cittadini italiani hanno tributato a tutti coloro che con il loro impegno quotidiano stanno assicurando la tenuta sociale del Paese.
Giovanna Lo Zopone, segretaria Fp Cgil Toscana;
Mirella Dato, coordinatrice Fp Cgil Inps Toscana
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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