“Il lockdown dovuto al coronavirus ci ha costretto a stare in casa. Ma non per questo la voglia di sport delle persone, bambine e bambini, ragazze e ragazzi è diminuita. Lo ha confermato – spiega la consigliera PD Donata Bianchi – la forte crescita delle vendite online di cyclette , manubri e di tutte quelle attrezzature necessarie a trasformare le mura domestiche in piccole o piccolissime palestre.
Tanto per darvi un’idea, le vendite di cyclette nel mese di marzo sul marketplace di Alibaba Group per alcuni osservatori sarebbero aumentate del 989 per cento, un tasso di crescita che arriverebbe fino al 1.238 per cento rispetto a marzo 2019.
Se qualcuno ci ha guadagnato, altri hanno perso molto, anche in questo caso due dati aiutano Pasbem (Professionisti associati sport, benessere e movimento), un’associazione di Confcommercio professioni, stima che dopo solo due settimane dall’inizio dell’emergenza l’industria dello sport ha subìto un calo di attività del 24% a livello nazionale, rispetto ai giorni prima della crisi: una perdita di valore di 7 miliardi di euro, che al 7 aprile 2020 è cresciuta raggiungendo il 35%, e così in crescita nelle settimane successive.
Impianti chiusi, allenatori a casa, nella migliore delle ipotesi in cassa integrazione, tante associazioni non hanno però mollato i loro allievi e allieve, provando a reinventarsi attraverso collegamenti a distanza per aiutarli a mantenere un’attività pur nelle fasi più difficili del lockdown, quando i bambini erano un po’ dimenticati nei pensieri e nei discorsi pubblici, nell’attenzione delle istituzioni.
Tanti allenatori e allenatrici – sottolinea la consigliera PD Donata Bianchi – non li hanno lasciati soli, hanno alimentato speranza e curato relazioni, alcuni con la consapevolezza di essere per i bambini e le bambine figure autorevoli e davvero tanto importanti nel loro percorso di crescita.
Non è possibile mostrarli, ma in rete trovate tante immagini di bambini e bambine impegnati a svolgere allenamenti di calcio, rugby, pallavolo, pattinaggio, danza, tutti reinventandosi movimenti, trasformando il manico di uno spazzolone in asta per esercizi di atletica, un mobile in asta per esercizi di danza, un tappeto nella terra polverosa o l’erba sintetica degli scontri del rugby.
Gli allenatori e le allenatrici che caparbiamente non hanno mollato la presa - grazie anche alla determinazione delle loro società sportive - come troviamo scritto nel sito del nostro Comune, hanno fatto sì che davvero lo sport sia un diritto di cittadinanza, uno strumento di socializzazione e inclusione, un’opportunità per migliorare la qualità della vita e il benessere psico-fisico dei cittadini e delle cittadine di minore età.
Di questo – conclude la consigliera PD Donata Bianchi – siamo grati come genitori e come amministratori, quindi è importante sostenere una ripresa delle attività e la richiesta, di cui come Comune ci siamo anche fatti portavoce al governo, di tutte quelle misure che potranno portare un aiuto concreto, molto concreto alle società in difficoltà”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio STampa
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