Inail, Scaramelli (IV): "Norme certe per l'esclusione della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro"

Stefano Scaramelli
Stefano Scaramelli

Presentata Mozione del Gruppo Italia Viva in Consiglio regionale per modificare il DL Cura Italia convertito in Legge 27/2020


“Norme certe per l’esclusione della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro in materia di tutela infortunistica nei casi accertati di infezione da Covid-19”. A chiederlo Italia Viva in Consiglio regionale con una mozione, primo firmatario il capogruppo Stefano Scaramelli, che spiega: “i rischi di contagio non possono essere scaricati sulle spalle di chi fa impresa e rispetta le regole. Deve essere modificata urgentemente la normativa vigente per mettere in condizione le aziende di poter lavorare in sicurezza ma senza essere aggravata ulteriormente di oneri e responsabilità eccessive”.

L’atto di Italia Viva chiede di intraprendere tutte le azioni necessarie affinché, nel quadro dell’adozione del complesso delle misure massime di sicurezza, si provveda con celerità a livello nazionale alla modifica di quanto convertito in Legge del Decreto “Cura Italia”. Ovvero di prevedere che il riconoscimento di un caso di infezione Covid-19, come infortunio per il quale scatta la tutela INAIL, non determini alcun presupposto per individuare una responsabilità civile o penale ai danni del datore di lavoro.

“La Regione Toscana, come più volte ha dimostrato di saper fare,  deve – conclude Scaramelli – farsi promotrice di istanze e richieste che provengono dai mondi più duramente colpiti dal punto di vista economico per garantire una ripartenza sostenibile di tutto il comparto economico e produttivo. Servono massima precauzione, rispetto delle regole di sicurezza nei luoghi di lavoro e relative verifiche, ma le aziende e i lavoratori devono poter lavorare con norme chiare e certe”.

Nonostante con la circolare n.22 Inail escluda profili di responsabilità civile e penale del datore di lavoro nel contagio da Covid 19, infatti, il DL Cura Italia convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27, lascia ancora aperta la possibilità che l’imprenditore possa essere chiamato a rispondere penalmente ed economicamente in caso di contagio di un proprio dipendente.

Fonte: Ufficio Stampa

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