Pensavamo di non dover rifare il punto sulla questione Aeroporto e nuova pista. E’ necessario farlo per più motivi, gravi ed incomprensibili, che si sono susseguiti da marzo ad oggi. A sentenza del Consiglio di Stato emanata e presente con tutto il suo peso e palese evidenza, In piena pandemia, la Giunta Regionale della Toscana decide, in silenzio, di riaprire il percorso per il PIT.
Un atto che offende il Consiglio di Stato e che, utilizzando Manzoni, fa pensare, con grande dispiacere, ad un qualche più o meno occulto soggetto che dice ai Bravi di turno di avvisare i cittadini «"Or bene," …… "questo Aeroporto s'ha da fare, ora e subito."» I Bravi che si adoperano per dare seguito al sostegno di un pensiero mai messo da parte sono tanti, con pari o diverse responsabilità.
Quindi il riavvio del percorso da parte della Giunta Regionale; la pervicacia con la quale il Presidente del Consiglio Regionale, ad oggi candidato a Presidente, individuato dal PD, per le prossime elezioni regionali; le mutevoli posizioni del Sindaco di Firenze, combattuto da mille pensieri, che lo vedono di volta in volta possibile commissario straordinario per l’Aeroporto, novello ambientalista e rivisitatore, alla buon’ora, di un nuovo modello per uno sviluppo diverso della città; le pressioni mai cessate delle associazioni datoriali e sindacali del mondo produttivo; la posizione di Toscana Aeroporti, molto spesso con esternazioni sopra le righe e oltre il ruolo; il silenzio dei Sindaci del PD e non solo, che hanno fatto ricorso al TAR.
Unica voce ad oggi apprezzabile e condivisibile è la richiesta alla regione di ripensarci fatta formalmente dal Sindaco di Calenzano: sono tutti elementi di una riflessione da fare.
Di qualche giorno fa, buon ultimo, il cartello, veicolato sui social, della Ministra De Micheli, che nelle molte decine di miliardi complessivi impegnati o da impegnare prevede ben 280 milioni di risorse pubbliche (100 in più di quelli a suo tempo indicati) per la seconda pista dell’Aeroporto di Firenze. In effetti, si potrebbe dire che è una scelta in opposizione alla sentenza del Consiglio di Stato! Anche NO! Non ci stiamo. Se il dato è quello di un ricatto politico, di rapporti interni al Governo, di sostegno in cambio delle risposte che si pretendono, anche se con LEU partecipiamo a questa maggioranza noi diciamo NO. Sulla salute, sull’ambiente, sulla vita, non accettiamo scambi.
Rilanciamo dicendo che non siamo contro gli investimenti per fare ripartire il Paese. Intendiamo mantenere il punto fermo sul fatto che la nuova pista è inutile, che il sistema dei trasporti aerei dovrà essere ripensato tutto, che Pisa è l’Aeroporto della Toscana.
Per questo chiediamo che quei 280 milioni siano investiti in opere ambientali già decise e necessarie e in mobilità utile. Quindi atti immediati, da parte della Citta Metropolitana e dei Comuni direttamente coinvolti per una programmazione attuativa e l’avvio realizzativo del Parco della Piana. Da subito una ridiscussione della programmazione del sistema Tramvia perché risponda davvero ai bisogni reali dei cittadini, con una tratta che preveda il collegamento diretto di Firenze con Campi Bisenzio attraverso l’Osmannoro ed una velocizzazione del collegamento ferroviario con Pisa.
Chiediamo che i Sindaci che ha ragione si vantano di avere vinto il ricorso al TAR si adoperino istituzionalmente per fare cambiare idea ai decisori regionali e metropolitani. Alzare la voce, pretendere atti, predisporre decisioni nei Consigli Comunali deve essere una priorità. Si deve andare oltre all’esercizio intellettuale sul valore della Comunità: i cittadini che amministri vanno rappresentati nelle cose concrete. A dare una mano, come Partito, siamo disponibili, sempre, al di là delle collocazioni.
Non cesseremo in ogni caso di stare vicino ai Comitati che tanto hanno fatto fino ad oggi e vicino ai cittadini, con le iniziative che decideremo, per rappresentarli davvero. Nella campagna elettorale per le Elezioni Regionali questa battaglia sarà per noi prioritaria e dirimente. Deve vincere l’interesse civico e non quello economico; la vita e non la rendita; la solidarietà e non
l’interesse individuale: questa pandemia, dalla quale faticosamente cerchiamo di uscire, ce lo sta insegnando.
Circolo di Sinistra Italiana di Campi Bisenzio
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