Giornata della legalità: Giani, bandiera a mezz’asta a palazzo del Pegaso

Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ricorda quella data, rimasta tragicamente impressa nella memoria. “Quel 23 maggio ci scosse più di qualsiasi tragedia. In quella macchina non c’erano semplici persone ma donne e uomini che incarnavano lo Stato. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta rappresentavano l’Italia impegnata nella lotta alla mafia”. “Ricordo bene – afferma Giani – quando con Antonino Caponnetto andavamo nelle scuole a parlare ai giovani e lui si commuoveva parlando dell’impegno e della straordinaria personalità di Falcone”. “Oggi - aggiunge Giani - dobbiamo dire grazie a chi in Toscana come Don Andrea Bigalli con Libera Contro le Mafie permette ai giovani di incarnare quel valore di legalità che spinse giudici come Falcone e Borsellino a lottare contro la criminalità”. “Adesso - conclude il presidente – anche se non sentiamo gli spari, spetta a noi vigilare perché la mafia si nasconde ovunque”. Il presidente ricorda che in Toscana “ci sono circa 561 beni confiscati” e auspica che presto “vengano riassegnati affinché diventino luoghi di legalità”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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