Associazione a delinquere e autoriciclaggio: queste le accuse che stanno portando a una serie di perquisizioni tra Toscana e resto d'Italia. La guardia di finanza, anche in elicottero, è entrata in azione nella mattinata di oggi, giovedì 21 maggio. Dieci imprenditori, professionisti e dipendenti di società italiane e inglesi sono stati perquisiti. Due persone sono in carcere, altre due ai domiciliari, in sei a piede libero.
I blitz sono avvenuti a Livorno, Firenze, Pisa, Cecina e Follonica in Toscana, poi anche in provincia di Salerno, con sviluppi su imprese di diritto anglosassone. L'organizzazione operava in Toscana e in altre otto regioni. I 28 episodi di truffa contestati si sono realizzati a Livorno e in altre dieci località toscane, da Firenze a Casciana Terme, da Bibbona a Portoferraio, da Ponsacco a Fauglia, da Crespina Lorenzana a Riparbella, fino ad arrivare a Volterra e a Follonica.
I protagonisti, che trasferivano soldi sporchi in una banca degli Emirati Arabi Uniti, hanno danneggiato 53 loro vittime tra piccoli imprenditori e cittadini onesti alla ricerca di liquidità, interessandosi in modo illecito a beni e valori per 150 milioni di euro. Le fiamme gialle hanno sequestrato una villa milionaria a Livorno al capo dell'organizzazione, così come quattro auto da 60mila euro l'una.
L'operazione ha permesso di accertare ventotto truffe internazionali. Per cinque dei dieci indagati è emerso il coinvolgimento in una vera e propria associazione a delinquere. Il dominus viene considerato un 39enne di Piombino residente a Livorno, direttore di una società britannica. Questi è finito in carcere col suo collaboratore e autista, un 55enne di Follonica con origini tedesche. Ai domiciliari un imprenditore turistico livornese 71enne e un 43enne follonichese - di origini albanesi - titolare di un'impresa edile. Interdetto per otto mesi il notaio coinvolto negli affari.
Le indagini sono partite dalle denunce delle 53 vittime succitate. A loro si chiedeva di anticipare decine di migliaia di euro di spese necessarie a costituire società inglesi per intermediare affari con facoltosi stranieri. Versata la somma di circa 30mila euro, gli intermediari si dileguavano nel nulla.
In seguito alla maxi operazione antitruffa condotta dalla Guardia di Finanza questa mattina a Livorno, il sindaco Salvetti interviene con una dichiarazione.
“La truffa è uno dei reati più odiosi, lo è sempre e lo è ancora di più in una fase di emergenza e difficoltà economica come quella che stiamo vivendo. Per questo voglio esprimere un ringraziamento per l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura e innescata dal GIP del Tribunale di Livorno che ha emesso provvedimenti cautelari restrittivi con l’arresto di quattro persone, due in carcere e due ai domiciliari.
L'operazione “Limited” di questa mattina ha dimostrato la grande efficienza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Livorno comandata dal colonnello Gaetano Cutarelli, un blitz che ha disarticolato un sodalizio dedito alla commissione di truffe internazionali immobiliari e finanziarie ai danni di altri imprenditori e privati cittadini.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al blitz per la difesa della legalità e il corretto funzionamento della democrazia nella città di Livorno”.
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