È passato poco più di una settimana dalla seconda operazione “Vello d’Oro” condotta sul nostro territorio dalla Direzione Investigativa Antimafia ed è già caduto il silenzio sulla vicenda. Torniamo a parlarne perché, per la sua gravità, non può essere derubricata a fatto di cronaca.
Il Valdarno Inferiore è da sempre terra di legalità, ma la mafia c’è. La sua presenza si fa ogni giorno più invadente ed è compito di tutti, politica e istituzioni in primo luogo, lavorare per impedirne il radicamento. Ed è particolarmente importante prestare la massima attenzione in questo momento difficile, in cui la crisi economica conseguente alla pandemia espone le imprese in maggiore difficoltà all’azione di infiltrazione della criminalità organizzata.
L'inchiesta “Vello d'Oro” ha svelato il sodalizio tra alcune imprese conciarie di Santa Croce sull’Arno e Fucecchio ed esponenti del sanguinoso clan camorristico napoletano dei Lo Russo, finalizzato al riciclaggio di ingenti quantità di denaro “sporco” attraverso l’emissione di fatture false per operazioni inesistenti.
Si tratta di un campanello di allarme, ultimo di una lunga sequenza di segnali che nell’ultimo decennio hanno evidenziato la progressiva penetrazione delle mafie nella nostra realtà territoriale.
Il 21 Maggio ricorre l’anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone e della sua scorta. Siamo convinti che il modo migliore per onorare la sua memoria sia quello di continuare la sua battaglia, agendo sul piano culturale, sociale e politico per estirpare questo cancro dal Paese, territorio per territorio.
Chiediamo a tutte le forze sane del Comprensorio di condividere con noi questo obbiettivo.
èViva – Valdarno Inferiore
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