"Questo tempo di distanziamento sociale ci ha portato a riflettere su tutte le scelte politiche sociali/economiche che in questi decenni “normali” sono state fatte dai vari governi destroidi, sinistresi e tutte le varianti di questi ultimi mesi.
Scelte che hanno sempre avuto come faro illuminante il neoliberismo imperante la globalizzazione dei mercati, lo sfruttamento del territorio, la privatizzazione dei servizi e non ultimo la negazione dei diritti nel mondo del lavoro.
In questi decenni si sono consumate tragedie sociali, come la precarizzazione del lavoro e conseguentemente la vita di milioni di donne e uomini è diventata sempre più difficoltosa. Riduzione dei servizi sociali, contratti di lavoro a tempo determinato, a giorni a ore... privatizzazione della sanità, centralizzazione della sanità con la conseguente chiusura di tutti quei piccoli ospedali che hanno rappresentato per anni il controllo sanitario del territori.
Noi ci ricordiamo bene che quando contestavamo queste scelte ci veniva risposto ”si deve privatizzare lo chiede l'europa il FMI “, è il capitalismo bellezza! La ricetta neoliberista doveva risolvere tutto e portare benessere, allora avanti tutta, anche nello sviluppo urbanistico delle città, imperativo era svuotare i centri storici e farli diventare solo luoghi di attrattiva turistica. Rompere i legami comunitari presenti nei quartieri chiudendo negozi di vicinato e così via alle speculazioni edilizie guidate da multinazionali, alla costruzione dei centri commerciali :luoghi/non luoghi legati alla grande distribuzione, andando a sottrarre ai territori ettari e ettari di terreni un tempo agricoli.
Facendo sì che il tipico commercio di vicinato si estinguesse quasi totalmente.
Oggi al tempo del covid 19 fase 2, dovremo per decreto ministeriale ritornare alla vita “normale” quindi riaffollare i centri commerciali, tornare a lavorare con i soliti contratti precari senza diritti.
A questa pandemia economica risponderemo rilanciando la critica al modello capitalistico che distrugge la vita delle persone e l'ambiente, promuovendo lotte per un cambiamento radicale del modello di sviluppo.
Oggi più che mai diventa impellente costruire un mondo nuovo dove l'essere umano e l'ambiente ritrovino un equilibrio che il capitalismo ha distrutto. Noi questa crisi non la paghiamo, non vogliamo tornare alla normalità, perché la normalità era il problema"
Csa Intifada
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