"Con la scusa del coronavirus la sinistra in Toscana vuole estendere ed agevolare la possibilità di abortire in modo farmacologico e chirurgico senza spendere una sola parola per offrire alle donne una alternativa. Ci impegneremo con tutte le nostre forze per contrastare la risoluzione ideologica approvata dal Consiglio regionale con le firme del Pd, del Movimento 5 Stelle, della sinistra e di Italia Viva: tutti insieme senza distinguo. L'atto chiede, fra le altre cose, di estendere alle nove settimane il ricorso alla Ru486 e, ancora una volta, discrimina i medici obiettori, per i quali si invoca l'esclusione dai concorsi e persino il 'mobbing' delle minacce di trasferimenti: in loro difesa siamo pronti ad intervenire anche mettendo a disposizione i nostri avvocati". Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.
"Come sempre la Regione invoca la legge 194 dimenticando volontariamente tutte le norme di prevenzione dell'aborto che contiene - sottolinea Donzelli - e guardandosi bene dal chiedere il rafforzamento dei servizi previsti. Un vero e proprio colpo di mano mascherato dall'emergenza sanitaria, che conduce ad un ragionamento assurdo e ipocrita: siccome c'è il rischio contagio il modo migliore per non correre rischi sarebbe facilitare gli aborti? Questo provvedimento lede gravemente i diritti della donna ad una scelta consapevole che la sinistra difende solo a discorsi, in modo becero e molto superficiale, grazie ai soliti facili slogan di facciata. Anziché punire i medici la Regione Toscana si chieda perché molte eccellenze scappano dal nostro sistema sanitario: serve pensare più alla qualità e meno alle logiche perverse di una politica ottusa. Contro queste disposizioni assurde - conclude Donzelli - ci batteremo in difesa della vita".
Fonte: Ufficio Stampa
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