Nel mese di marzo scorso, in due località isolate del Comune di Pratovecchio Stia, “topi” d’appartamento avevano visitato tre case dirigendo il loro interesse su numerosi oggetti d’antiquariato custoditi dai proprietari.
I furti, avvenuti tutti in un breve lasso temporale, verosimilmente tra il 7 e il 14 marzo, hanno indotto gli investigatori della Compagnia di Bibbiena a ritenere che vi fosse una mano comune, anche in ragione della tipologia di oggetti asportati: perlopiù antiquariato. Anche sulla scorta di pregresse esperienze, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa insieme ai colleghi della Stazione di Pratovecchio Stia, hanno “setacciato” vecchie conoscenze dell’Arma nello specifico settore, coinvolgendo il reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri, il Comando Tutela Patrimonio Culturale che in Toscana ha la sua sede a Firenze, nella splendida e significativa cornice di Palazzo Pitti, dalla quale i detective dell’arte supportano i reparti territoriali di tutta la regione nelle specifiche attività investigative.
I Carabinieri della Compagnia di Bibbiena, estendendo le indagini in rete, si sono poi imbattuti su Facebook, nel profilo di una donna che poneva in vendita diversi oggetti d’antiquariato e variamente “d’arte” sul proprio marketplace. All’interno della specifica sezione di compravendita del social network, sono stati riconosciuti in particolare alcuni oggetti d’antiquariato denunciati come rubati in uno dei furti casentinesi.
L’attività investigativa dell’Arma ha consentito, in breve tempo, di attribuire quel vanity name su Facebook ad una persona fisica. Si tratta, di fatto, di una donna italiana di Firenze che già nel passato era stata coinvolta in indagini specifiche. La Procura della Repubblica di Firenze ha delegato quindi ai Carabinieri di Bibbiena una perquisizione a casa della donna, nel corso della quale, oltre a parte della refurtiva che si stava ricercando, sono stati rinvenuti numerosi oggetti di antiquariato, opere pittoriche, oggetti sacri e libri.
Con i colleghi del Comando Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo di Firenze è stata operata una stima complessiva dei reperti, che si aggira intorno ai 5000,00 Euro. Saranno proprio i detective dell’arte con i Carabinieri della Compagnia di Bibbiena ad accertare la provenienza illecita dei beni e ad allargare, eventualmente, le indagini ad un contesto più ampio che riguarda i sempre fastidiosi furti in abitazione, per la prevenzione dei quali, anche in questo periodo emergenziale, la Compagnia di Bibbiena schiera un nutrito dispositivo di pronto intervento h24, nonché eventuali giri legati alla commercializzazione illecita di opere d’arte, antiquariato e oggettistica sacra. Numerosi i paramenti sacri, tra cui dalmatiche da diacono e stole recanti timbri di ordini religiosi/diocesi, in relazione ai quali sono in corso accertamenti specifici.
Allo stesso modo vasi sacri tra cui patene e calici, tovaglie d’altare, coprileggii di buona fattura, veli da tabernacolo. Tra i testi uno sparto di musica sacra per organo del 1800, una vita di Gesù Cristo e Santi del teologo spagnolo vissuto tra il 1500 e il 1660, Alonso Villegas Selvago di Toledo, un volume su Santa Maria Madalena dei Pazzi di fine 1600 e una collana completa del noto librettista, drammaturgo e presbitero italiano Pietro Metastasio, realizzata nei primi anni del 1800. Sono stati inoltre rinvenuti quattro pregevoli raffigurazioni di scorci di Parigi, a firma del noto pittore e paesaggista crepuscolare italiano Michele Michel Cascella, autore di una copiosa opera grafica, comprendente litografie, cromolitografie, serigrafie e acqueforti.
Fonte: Comando Provinciale Carabinieri di Arezzo
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