Ripartono le attività agli ospedali di Fucecchio e San Miniato

Con la pianificazione della Fase 2, post picco epidemico, la direzione aziendale dell’Ausl Toscana Centro, in accordo con la conferenza dei sindaci e la società della salute valdarno valdelsa, sta monitorando costantemente l’andamento dei ricoveri per valutare la progressiva ripresa delle normali attività e servizi anche all’interno degli ospedali San Pietro Igneo di Fucecchio e degli Infermi di San Miniato.

Entrambi i presidi, insieme al San Giuseppe di Empoli, costituiscono la rete ospedaliera della zona Empolese Valdarno Valdelsa.

La stretta collaborazione tra i tre presidi ospedalieri, ognuno nella loro rispettiva funzione, ha permesso di gestire con grande professionalità degli operatori questa fase epidemica e di garantire adeguata assistenza sanitaria a tutto il territorio di riferimento. Pertanto si prospetta una graduale, ma necessaria ripresa, delle funzioni originarie dei singoli ospedali.

Questo è quanto è stato accolto dall’assessore al diritto della salute Stefania Saccardi in accordo e di intesa con l’Asl e i territori interessati per la progressiva riapertura dei presidi della rete ospedaliera della zona empolese, valdarno valdelsa, nell’ottica di ripristino della loro vocazione originaria.

Per quanto riguarda l’Ospedale San Giuseppe è stata già definita la riorganizzazione delle degenze in relazione al numero decrescente dei pazienti Covid, oltre ad aver già avviato l’attività chirurgica. Progressiva invece la ripresa delle attività ambulatoriali a partire dalle visite urgenti, brevi e follow up dei pazienti critici.

L’ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, in questa fase di emergenza, è diventato ospedale low care, con 30 posti letto, per il ricovero di positivi, che ancora necessitano di assistenza.

Questa sua attuale funzione ha permesso un efficace e tempestivo supporto alle criticità emerse, tra cui il trasferimento di pazienti dalla Rsa Gino Incontri di Gambassi Terme.

Al momento è in corso una progressiva guarigione dei pazienti ricoverati al presidio di Fucecchio e questo permetterà il graduale riavvio delle sue originarie funzioni di eccellente centro artoprotesico.

“Nella fase più acuta del contagio, la trasformazione dell’ospedale di Fucecchio in un presidio low care è stata indispensabile per l’organizzazione complessiva dei nostri ospedali nell’aiutare i pazienti Covid. La mia aspettativa adesso è quella di tornare prima possibile all’originaria destinazione, un centro di eccellenza per la chirurgia protesica per il quale la Regione Toscana ha investito molte risorse economiche- afferma Alessio Spinelli, Presidente Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa.”

Anche per l’Ospedale degli Infermi di San Miniato si prevede un progressivo riavvio dei ricoveri in bassa intensità di cura con 12 posti letto dedicati e anche la ripresa dell’attività di riabilitazione con 16 posti letto, sospese durante la fase di emergenza. Nell’attuale fase 2 diventa fondamentale garantire il servizio di riabilitazione, non soltanto per quei pazienti guariti, ma anche per soggetti no Covid che necessitano di particolari attività riabilitative.

E’ stata invece sempre garantita, anche durante la fase 1, l’attività dialitica anche per pazienti affetti da infezione da Covid-19, grazie al costante impegno degli operatori.

“Siamo felici di avere la piena ripartenza dell’Ospedale degli Infermi - spiega Simone Giglioli, sindaco di San Miniato - Durante l’emergenza sanitaria da Covid 19 la nostra struttura è stata importante ed ha saputo fare fronte alle difficoltà che la situazione ha comportato. Ha retto bene anche la dialisi, a dimostrazione di quanto tali presidi, oltre ad essere beni storici, siano determinanti, anche se decentrati.”

Fonte: Asl Toscana Centro

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