Coronavirus e riduzione del prezzo del latte, Coldiretti Toscana: "Pronte diffide contro trasformatori"

Latte

Pronte le diffide contro i trasformatori che stanno applicando una riduzione unilaterale dell’11% del prezzo del latte ovi-caprino alla stalla. E’ quanto Coldiretti Toscana ha comunicato anche all’Assessore regionale all’Agricoltura Remaschi, denunciando l’atteggiamento inaccettabile dei trasformatori che, snobbando ogni tentativo di Coldiretti e della Regione Toscana di condividere un percorso di sostegno all’intera filiera lattiero-casearia in Toscana, hanno chiesto agli allevatori fatture a saldo con un drastico ridimensionamento del prezzo del latte.

“E’ un atteggiamento irresponsabile, perché i trasformatori di fatto stanno scaricando sulle spalle degli allevatori tutti gli effetti dell’emergenza Coronavirus. L’Assessore Remaschi sta lavorando su un primo intervento concreto di 1,2 milioni di euro da mettere a disposizione della filiera del latte ovino. Abbiamo chiesto che siano esclusi dai finanziamenti pubblici regionali che si stanno costruendo in queste ore per sostenere la filiera tutti quei trasformatori che stanno abbassando ingiustamente e unilateralmente il prezzo del latte. Vanno riconosciuti solo a quanti stanno pagando il latte al prezzo pre-covid”, tuona il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi. “Indispensabile un tavolo di trattativa che, sulla base dei costi di produzione calcolati da ISMEA, definisca la piattaforma per la prossima contrattazione”, insiste il presidente Filippi.

C’è purtroppo chi cerca di sfruttare il proprio potere contrattuale – sostiene Coldiretti - per pagare prezzi stracciati alimenti deperibili come il latte, la cui produzione non può essere fermata nelle stalle.

“Il prezzo del latte alla stalla per legge non può andare sotto i costi di produzione che calcola ISMEA, pertanto il taglio di oltre l’11% del prezzo riconosciuto agli allevatori è uno schiaffo ad una filiera da sempre impegnata nella produzione anche di prodotti DOP, i cui costi non possono gravare soltanto sull’anello più debole della catena. Chi approfitta della situazione di emergenza venga escluso dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare, come gli aiuti agli indigenti e gli indennizzi regionali”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti.

Al contempo Coldiretti Toscana rinnova l’appello ai supermercati affinché sia privilegiato negli approvvigionamenti delle industrie e della distribuzione commerciale il Made in Italy, preferendo i formaggi freschi e stagionati fatti con il latte toscano al posto di quelli ottenuti da cagliate straniere.

Per questo la Coldiretti ha già informato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ed allertato tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, per monitorare gli attacchi contro le stalle attivando una casella di posta sos.speculatoricoranavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario se non verranno fornite adeguate motivazioni.

Con i cittadini in fila proprio per acquistare gli alimenti base della dieta, il pretesto della chiusura di bar e ristoranti per disdire al ribasso unilateralmente i contratti è inaccettabile in un momento in cui il Paese – sottolinea la Coldiretti - ha bisogno del latte italiano. Un ricatto per lucrare sulle difficoltà proprio nel momento in cui – precisa la Coldiretti - si moltiplicano le adesioni alla mobilitazione #MangioItaliano” per invitare alla responsabilità e a sostenere la produzione nazionale privilegiando negli approvvigionamenti delle industrie e della distribuzione commerciale il Made in Italy, preferendo i formaggi con il latte toscano al posto di quelli ottenuti da cagliate straniere. Occorre evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettono il lavoro della maggiorana degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti.

Fonte: Coldiretti Toscana - Ufficio Stampa

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